La nostra opinione sul nuovo trailer del gioco, che mostra fino a che punto può spingersi la narrazione nei videogiochi.
Il noto game designer David Cage riesce spesso ad avere i riflettori puntati addosso. La ragione principale è la sua personale concezione del videogioco, inteso come forma d’arte, poiché in grado di trasmettere le emozioni in maniera profonda. Ecco perché nei suoi lavori la componente narrativa è fondamentale, più del gameplay stesso. Non a caso titoli come Heavy Rain e Beyond: Two Souls spesso vengono accostati a film interattivi piuttosto che a videogiochi veri e propri. Detroit: Become Human, ultima fatica di Cage e della sua Quantic Dream, non sembra distanziarsi da questa visione. Anzi, pare voglia renderla ancora più incisiva. Questo appare chiaro con il nuovo trailer rilasciato durante la conferenza Sony alla Paris Games Week.
Il video ci porta in uno dei quartieri poveri di Detroit, dove Todd porta a casa Kara, un androide il cui compito è quello di badare alla piccola Alice e alla faccende domestiche. L’atmosfera parte pesante, con la bambina particolarmente taciturna. È però con le seguenti scene, che si susseguono in maniera pressante, che si provano sensazioni di vera adrenalina e paura. Assistiamo infatti a sequenze di violenza domestica, da parte di Todd, in sovrappeso, probabilmente alcolizzato e iracondo, contro Kara e soprattutto contro Alice. Una crudezza che ha destato gli animi del pubblico, tanto che David Cage ha dovuto spiegare, in un’intervista su Eurogamer.net, le scelte celate dietro la volontà di trattare un tema così delicato.
Detroit: Become Human si mostra come un thriller noir-Sci-Fi da vivere appieno e soprattutto rivolto agli adulti. Questo è dimostrato dal tema centrale della trama, che vede gli androidi battersi in una futuristica Detroit contro la società umana per l’ottenimento di diritti, primo fra tutti la libertà. La ricerca dell’indipendenza prende forma in Detroit: Become Human attraverso un sistema di scelte molto vario e ben articolato. Ogni decisione deve essere ben ponderata, perché ognuna di esse può avere conseguenze difficili da digerire. Questo perché non esiste un modo corretto di giocare, ma ciascuno di noi può dare la propria impronta attraverso le scelte intraprese, le quali non si limitano a una forma dualistica di giusto/sbagliato. Una struttura alla quale siamo abituati grazie ai titoli passati di Quantic Dream, come appunto Heavy Rain e Beyond: Two Souls, che ci hanno lentamente indirizzato a vivere temi maturi e atmosfere caotiche, anche se atipici per un videogioco. Stay Nerd si è sempre schierato a favore della visione che innalza il videogioco a opera d’arte, o comunque a un mezzo in grado di superare l’intrattenimento, per questo Detroit: Become Human non può che intrigarci, nonostante la durezza delle sue immagini e dei suoi personaggi. Questi ultimi sono il fulcro attorno al quale ruota il titolo. Già Heavy Rain ci aveva messo nei panni di più protagonisti, rivelandosi un esperimento notevole. Tale formula è stata poi ridimensionata in Beyond: Two Souls, per poi ritornare in Detroit: Become Human.
Attraverso Kara, Markus e Connor vivremo la ribellione, la lotta contro il sistema, la capacità emotiva dell’Intelligenza Artificiale. Sono argomenti che scottano e intrigano, per quanto male possano fare. La certezza deriva dalla qualità a cui ci ha abituato la scrittura di David Cage, che nel caso di Detroit ha scritto una sceneggiatura di circa due mila pagine, completata nel corso di due anni.
Questa cura rivolta alla componente narrativa è stata messa in rilievo in quest’ultimo trailer mostrato alla conferenza Sony. Il nostro coinvolgimento nella storia viene sollecitato da una serie di scelte, il più delle volte repentine e drastiche: mozzafiato la sequenza in cui Todd viene sparato alle spalle, probabilmente da Alice che tenta di proteggere Kara, ormai stremata al suolo per le botte ricevute. Assistiamo quindi al ribaltamento di ruoli, che possono influenzare non solo la storia ma proprio i personaggi.
Difficile non avere aspettative dopo quanto visto. Rimane l’amaro di non avere ancora una data definitiva per l’uscita del gioco. Sappiamo solo che questa cadrà nel primo trimestre del 2018.
C’è ancora da aspettare dunque, ma se ci basiamo sulle forti sensazioni provate durante la visione dei trailer, di cui l’ultimo rappresenta un ottimo esempio, non possiamo essere che ottimisti prima di avere la conferma definitiva.