Quando la vita della Marvel si fa dura, a volte i supereroi diventano malvagi
La stabilità emotiva non è una delle prerogative principali dei supereroi Marvel: nessuna sorpresa che alcuni di loro vadano fuori di testa e diventino malvagi. Sotto un certo punto di vista la cosa è prevedibile: se indossi una maschera e vai in giro di notte, prima o poi scatta qualcosa, decidi di averne abbastanza e prendi la decisione drastica di far fuori qualcuno. Magari un tuo amico o una persona cara.
Si potrebbe vedere tutto questo come qualche scelta etica, qualche dilemma come quello della prima Civil War in cui si proponeva ai lettori di decidere tra ordine e libertà. Molto più prosaicamente alle volte gli sceneggiatori non sanno cosa inventarsi e decidono di prendere e giocarsi la carta del cambio di personalità, dell’ipnosi o della pazzia. Facciamo un tuffo nel passato e tiriamo fuori qualche albo Marvel dalla nostra scatola della vergogna: eccovi dieci supereroi divenuti malvagi.
1 – Wolverine
C’era da aspettarselo. Il caro Logan non è mai stato il più stabile degli X-men, cosa che ci viene ribadita sin dal momento in cui Charles Xavier lo invita alla X-Mansion per far parte del nuovo gruppo di mutanti, mandato a morire per salvare la prima squadra che, anche questa volta, Charlie aveva a loro volta mandato a morire (cose che succedono, quando gestisci una scuola) sull’isola vivente di Krakoa.
Siamo in Wolverine Vol.3. A partire dal numero 20 ci viene proposta questa particolare run: Nemico pubblico. La Marvel vuole riportare alle origini il personaggio, renderlo più ferino, forse perché si è resa conto che, da lupo solitario, Wolvie si sta “imborghesendo”. Giunto in Giappone per ritrovare un bambino rapito, Logan verrà ucciso da Gorgon, mutante a capo della Mano e promotore di un’alleanza con l’Hydra. Il piano dei cattivi è semplice e, a modo suo, solido: ammazzare i supereroi del Marvel Universe per schiavizzarli e fargli portare a termine i loro piani malvagi. Se ci pensate c’è del genio in questo.
Peccato che la storia prenda subito una brutta piega: nei fatti Wolverine, l’arma vivente definitiva dell’universo Marvel, sarà quasi del tutto inutile per i piani dell’Hydra. Farà irruzione prima al Baxter Building e poi in casa di Devil con una scorta di ninja zombie della Mano, prendendo in giro l’avvocato di Hell’s Kitchen quanto basta per beccarsi un bilanciere in faccia.
Dopo una fallita irruzione alla X-Mansion (dove ucciderà Northstar, procurerà ferite gravi ad Havoc e uno shock post traumatico a Kitty Pride) verrà stordito da Captain America e riprogrammato dallo S.H.I.E.L.D.
2 – Wonder Man
Il problema è che aveva ragione lui! Simon Williams inizialmente aveva avuto qualche screzio coi Vendicatori, ma in seguito si era unito alla squadra ed era diventato uno dei membri di spicco del gruppo. Il piccolo (ma considerevole) problema è che negli anni gli Avengers gli hanno dato più delusioni che gioie: prima Scarlet (di cui era innamorato) impazzisce e decima la squadra (ci arriveremo), poi la Guerra Civile, quindi l’invasione degli Skrull e, per finire, il Regno Oscuro di Norman Osborn.
Quando sul primo numero di Avengers Vol.4, subito dopo gli eventi di Assedio, Cap va a chiedergli di unirsi a una nuova formazione di Avengers lui, giustamente, gli risponde di no. Il problema del mondo sono proprio i Vendicatori! Insiste con Rogers perché sciolga la squadra, ma al netto rifiuto dell’eroe a stelle e strisce decide di prendere in mano la situazione. Mette insieme un team e decide di farla pagare ai Vendicatori, che riescono comunque a imprigionarlo. A distanza di anni è difficile togliersi dalla testa l’idea che, nemmeno troppo in fondo, le sue motivazioni fossero corrette.
3 – Jean Grey (Fenice Nera)
In realtà non era esattamente Jeanny, ma andiamo con ordine. Dopo una missione nell’orbita terrestre il team degli X-Men cerca di tornare sulla Terra a bordo di uno shuttle, ma una tempesta magnetica danneggia il mezzo. Jean sceglie quindi di compiere un’azione disperata: mette al sicuro i compagni e inizia a pilotare lo shuttle, usando la telecinesi per mantenerne l’integrità strutturale. Prossima alla morte invia una richiesta di soccorso che viene percepita dalla forza cosmica Fenice. Questa accetta di aiutare la mutante: ne replica la struttura fisica e assume i suoi ricordi, ponendo la vera Jean in animazione sospesa, in un bozzolo sul fondo dello Hudson.
Nel frattempo Fenice va in giro per la Terra con il corpo, i ricordi e i sentimenti di Jean. Sentimenti che, poco alla volta, la corrompono, trasformandola in Fenice Nera. Certo, ci sarebbe anche l’aiuto decisivo di Mastermind e del Club Infernale, col primo che pensa bene di manipolare la coscienza di un’entità cosmica. A sua discolpa non lo sapeva.
Quando Fenice Nera emerge dalla mente di “Jean” distrugge il Club Infernale e, per buona misura, va nello spazio a distruggere qualche pianeta, prima di tornare sulla Terra per godersi un po’ la compagnia di Scott, prima che gli Shi’ar decidano di condannarla a morte.
4 – Captain America
Complice l’immagine di copertina starete tutti pensando a Secret Empire. Ma le passeggiate di Cap nel viale dei villain sono di fatto più numerose di quanto si possa pensare. Alla fine uno si chiede se davvero questo soggetto con un passato da militante in organizzazioni nazionalsocialiste e tossicodipendente possa effettivamente considerarsi un simbolo della pace e della democrazia. Ma stiamo correndo troppo.
Nel 1979 Cap si scontra col Dottor Faustus, malvagio scienziato in grado di ipnotizzare le persone… e finisce ipnotizzato, diventando un convinto nazista! Con tanto di svastica sullo scudo e proclami in diretta televisiva contro gli afroamericani! E, per buona misura… picchia Devil! Pure lui, sì. Per sua fortuna verrà liberato dal controllo mentale di Faustus e, per qualche anno, le cose andranno bene.
Almeno fino al 1990, quando finisce esposto a una droga sperimentale, impazzendo del tutto. Stringerà accordi con Kinping, pesterà i criminali a sangue e concluderà tutto picchiando Diamante, la Vedova Nera e… Daredevil! Ancora? Ma basta!
5 – Spider-Man (più o meno)
Evidentemente gli sceneggiatori della Marvel hanno tutti la stessa idea: quando i supereroi diventano malvagi devono picchiare Devil. Sarà perché prendersela con un non vedente aumenta l’aura da cattivi?
Nel 1985, concluso il cross-over Guerre Segrete, Spidey tornò sulla Terra con un bel costumino nero. Peccato che quello non fosse esattamente un costume, ma un simbionte alieno che, poco alla volta, prenderà il controllo dell’amichevole Uomo Ragno di quartiere. Lo costringerà a fare molte più ronde notturne e modificherà la sua indole, rendendolo più aggressivo e spietato verso i criminali.
Questo, ovviamente, non andrà bene a Devil, legato al Ragno da una sincera amicizia. Matt cercherà di farlo desistere, ma dopo una scazzottata i due prenderanno strade diverse. In realtà non è tutta colpa di Peter: in fondo il simbionte aveva le mani sul volante quanto lui in quel periodo.
C’è da chiedersi se anche quello scontro non sia stato uno dei fattori in grado di spingere Spidey a liberarsi del simbionte.
6 – Scarlet
Benvenuti su Avengers Vol 1. #500, ovvero Vendicatori Divisi, il momento in cui la Marvel decise di chiudere una testata in piena crisi creativa e di vendite. Per farlo sfruttò la povera Scarlet come deus ex machina, facendola impazzire del tutto e portandola ad attaccare gli stessi Avengers.
Peccato che la pazzia di Scarlet sia in realtà qualcosa di paragonabile a una catastrofe su scala planetaria. Wanda fa resuscitare il Fante di Cuori e lo manda all’attacco della Villa dei Vendicatori, facendolo esplodere in modo da portarsi dietro anche Scott Lang, il secondo Ant-Man.
Nel frattempo modifica la realtà per far sì che Iron Man si ubriachi di fronte al consiglio di sicurezza dell’ONU (per una volta che Tony aveva messo giù la bottiglia!) e gli fa aggredire verbalmente il delegato di Latveria, rovinando così anche la reputazione dei Vendicatori (e mandando in bancarotta le Stark Industries per la perdita dei contratti governativi… dettagli).
Per concludere il tutto Scarlet fa impazzire anche She-Hulk, facendole perdere il controllo alla pari del cugino, costringe Visione ad attaccare la squadra, uccidendolo, e mandando in coma anche Wasp. Giusto per non farsi mancare niente riesce a evocare una flotta di navi aliene a Central Park (uccidendo Occhio di Falco), prima di essere fermata dall’arrivo di Magneto e dagli sforzi congiunti di tutti i supereroi del Nord America. Non proprio un giorno di ordinaria follia.
Le cure amorevoli di papà Erik non saranno granché utili: istigata dal fratello Quicksilver la povera Scarlet modificherà la realtà e darà il via alla realtà alternativa di House of M. Questo prima di pronunciare le famose parole “No more mutants” e decimare il genere mutante.
7 – Iron Man
Nel corso dell’evento AXIS Avengers e X-Men si trovano a collaborare per poter fermare il redivivo Teschio Rosso, ora in possesso dei poteri di Charles Xavier. Col vecchio nazista capace di controllare le menti su scala planetaria, Scarlet e Doctor Strange pensano di utilizzare un incantesimo di inversione dell’asse morale, in modo da far riemergere la personalità di Xavier nello storico nemico di Cap.
Di per sé l’idea funziona: peccato che coinvolga ogni Avenger e ogni X-Men presente al momento dello scontro. Tra questi c’è anche Tony Stark, cosa che darà il via agli eventi di Superior Iron Man. Certo, in passato avevamo già visto Iron Man passare dalla parte dei cattivi: ma questa volta non c’era Kang a controllarlo, o un virus a comandare la sua armatura. Questa volta, in un distorto gioco di specchi, Tony era diventato la versione peggiore di sé.
Il tutto si traduce con l’immissione di una droga nelle acque di San Francisco, l’Extremis 3.0, con la quale le industrie Stark possono vendere un’app per far modificare a piacimento l’aspetto alle persone. Il risultato è il caos, gente che inizia a distruggere la città e rubare qualsiasi cosa non sia inchiodata per rivenderla e pagarsi l’abbonamento mensile all’app di bellezza di Tony.
Ad affrontare questa versione impazzita di Elon Musk sarà Daredevil… no, non vincete niente se indovinate come va a finire. Il Rosso viene pestato e umiliato ancora una volta! Marvel, la vogliamo finire di prendercela col povero Matt?
8 – Professor X (Onslaught)
Se la pazzia di Scarlet è una catastrofe quella del Professor X è una vera apocalisse. Parliamoci chiaro: Chuck ha senza dubbio i suoi (tanti, troppi) scheletri nell’armadio. Ha abbandonato un figlio, giocato con la mente delle persone, è uno sciovinista represso e la sua idea di salvare il mondo è quella di mandare a morire un branco di ragazzini, dando il comando al più sprovveduto del gruppo. Ma è difficile definirlo… malvagio.
Almeno finché, dopo l’ennesimo abuso dei suoi poteri (in sostanza aveva lobotomizzato Magneto) emerge la sua parte oscura, Onslaught, un essere potentissimo che unisce le abilità di diversi mutanti. In pochi giorni riesce a mettere in ginocchio tutti i supereroi degli Stati Uniti, costringendoli a compiere un sacrificio estremo per salvare il mondo. Una mattanza di maschere, calzamaglie e mantelli come mai si era vista prima di allora.
A salvare tutti ci penserà il piccolo Franklin Richards: essendo quasi onnipotente il bambino trasferirà gli eroi uccisi in un universo in miniatura creato da lui. Quell’incubo editoriale noto come La Rinascita degli Eroi.
9 – Ciclope
Tale maestro, tale allievo. È il 2012, quando la Marvel ci propone quello che forse è l’ultimo cross-over a non aver avuto esisti malvagi: Avengers Vs X-Men, una bella scazzottata tra supereroi in vecchio stile.
La Fenice sta tornando sul pianeta Terra e, visti i precedenti, Cap cerca di impedire una strage e chiede a Ciclope di consegnare l’ospite designato dell’entità, la Messia Mutante Hope Summers. Il problema è che Scott non ha alcuna intenzione di farlo: la Fenice può essere l’ultima occasione per ripristinare la razza mutante, portata sull’orlo dell’estinzione da Scarlet.
Al suo arrivo in prossimità della Terra la forza cosmica viene colpita da un’arma sperimentale di Iron Man, che la scinde in cinque parti, ognuna legata a un differente mutante: Namor, Emma Frost, Colosso, Magik e Ciclope. Inizialmente sembra che gli X-Men vogliano sfruttare a fin di bene questo dono, utilizzandolo solo per aiutare il prossimo. Quando poi iniziano a smantellare sistematicamente gli eserciti mondiali, ecco che gli Avengers tornano alla carica, tentando di rapire Hope.
Nel mentre i Cinque della Fenice iniziano a cadere, ma alla loro sconfitta il frammento dell’entità cosmica si unisce a quello degli altri, rafforzandoli. Questo finché non resta solo Scott, disposto a strangolare la sua compagna, Emma, pur di ottenere il potere tutto per sé. Il finale della vicenda è tragico: Ciclope soccombe a Fenice Nera e finisce per uccidere Xavier. Serviranno gli sforzi congiunti di Avengers e X-Men per abbattere “Slim”, il quale tuttavia non si pentirà minimamente delle sue azioni.
Forse aveva ragione Wolverine: quando ci sono di mezzo i fratelli Summers, le cose finiscono sempre male.
10 – Devil
Ormai lo avrete capito: se i supereroi Marvel diventano malvagi picchiano Devil. Ma cosa succede se è Devil a diventare malvagio? Semplice: pesta l’intero universo Marvel!
Forse è un po’ esagerata come affermazione, ma rende l’idea. Nel 2010, in una svolta editoriale in pieno stile Marvel, Devil è appena diventato capo della Mano, la setta di non morti contro cui ha combattuto per tutta la vita. La sua idea è quella di utilizzare questo potere a fin di bene: per farlo costruisce una prigione nel bel mezzo di Hell’s Kitchen, Shadowland, e inizia a cacciare e rinchiudere i criminali al suo interno, trattandoli in maniera disumana. Si era detto a fin di bene?
La sua violenza è tale da costringere i Vendicatori a fermarlo, ma senza esitare Matt scaglia contro di loro tutta la forza della sua organizzazione. Sarà la Vedova Nera, vecchia fiamma del Rosso, a scoprire che la Mano ha fatto possedere l’eroe da un demone, alterandone la coscienza. Una volta liberato dalla presenza Matt non sarà comunque in grado di trovare pace: è consapevole di aver ucciso troppa gente e deciderà, per un po’ di tempo, di lasciare New York e andare in giro per gli States, nel tentativo di ritrovare se stesso.