Abbiamo provato la modalità multiplayer di Disintegration, il nuovo titolo di uno degli autori di Halo: ecco cosa ne pensiamo.

In questi giorni si è svolto una technical beta di Disintegration, il particolare sparatutto realizzato da V1, una software house capitanato da Marcus Lehto, una delle menti dietro Halo. 

Con l’occasione abbiamo avuto la possibilità di provare la modalità multiplayer del gioco, che sarà rilasciato nel corso del 2020, e che conterrà anche una corposa campagna single player (si parla di 10-15 ore di gioco).

Prima di tutto però, un po’ di contesto: Disintegration è ambientato in un futuro in cui l’umanità è stata ridotta al lumicino. Problemi climatici, sovrappopolazione, mancanza di cibo e malattie hanno decimato gli esseri umani. La soluzione è arrivata da una nuova tecnologia grazie alla quale è possibile trapiantare il cervello umano in un corpo robotico, e questo ha permesso all’umanità di sopravvivere, fino a quando una frangia estrema di questi Integrated, questo il nome dei robot dal cervello umano, non ha deciso di attaccare gli rimasti in carne e ossa.

 

In questo setting che non mette affatto ansia si svolgerà la campagna single player di Disintegration, dove il giocatore interpreterà un Integrated che cercherà di lottare contro questa follia trans-umanista.

La nostra prova però si è svolta nella sola modalità multiplayer, in due mappe, ognuna della quale con una modalità di gioco specifica. Prima di entrare nel dettaglio, è bene notare che Disintegration non è affatto l’FPS che vi aspettereste, per una serie di motivi che sono la spina dorsale del gameplay del gioco.

Innanzitutto, Disintegration non è un FPS puro, e pesca a piene mani da più generi e sotto-generi. La caratteristica principale si chiama Gravcycle, ed è il mezzo di trasporto a bordo del quale rimarremo per le partite multiplayer. Si tratta, all’interno della lore del gioco, di moto fluttuanti civili attrezzate successivamente per il combattimento.

Gli scontri poi non sono limitati allo spararsi, perché Disintegration pesca anche elementi dagli RTS e dagli hero shooter. Non ci saranno solo i giocatori sul campo, ma anche altri combattenti controllati dall’IA a cui potremo impartire ordini.

Ogni giocatore è chiamato a scegliere da un roster di sette personaggi il suo “eroe”, e ognuno di questi eroi porta con sé un dato numero di NPC, che hanno delle abilità peculiari da potremmo fargli usare durante gli scontri. Allo stesso modo ogni personaggio ha diverse modalità di sparo o diverse abilità, conferendo quindi un peso importante alla formazione delle squadre.

disintegration beta provato anteprima

Le mappe che abbiamo potuto provare, come accennato, erano due: la prima prevedeva una sorta di modalità capture the flag, detta Retrieval, durante la quale i giocatori si sfidano in due round, e a turno giocano nel ruolo di difesa e attacco. Lo scopo è di raccogliere e portare a destinazione tre oggetti.

Nella seconda modalità, Control, l’obiettivo è invece quello di prendere e mantenere il controllo di diverse sezioni della mappa.

Come ci è sembrato quindi questo Disintegration? Messi da parte gli ovvi limiti tecnici – parliamo sempre di un gioco ancora in sviluppo – il feeling è stato contemporaneamente positivo e spiazzante. Abituati a stare “con i piedi per terra”, il dover controllar un mezzo volante, che quindi si muove anche lungo l’asse verticale, crea un piacevole senso di novità e qualche difficoltà nel movimento. Non per un limite del gioco o della mappatura dei tasti, chiaramente.

Lo spostamento nelle mappe e le manovre evasive, favorite da un tasto per il dash, acquisiscono una marcia in più e aumentano le possibilità.

disintegration beta provato anteprima

Allo stesso modo il dover comandare un piccolo gruppo di unità (parliamo di 3 o più a seconda dell’eroe scelto) dona una sfumatura strategica al gioco di V1, e rende anche la gestione delle situazioni decisamente complessa. Bisogna tenere sotto controllo gli avversari, che verosimilmente stanno cercando di abbatterci, il resto del team, trattandosi di un gioco dove il lavoro di squadra è centrale, ma anche le unità e il loro posizionamento, mentre gli ordiniamo chi attaccare e che abilità usare.

Certamente è stimolante, e certamente c’è da imparare molto per padroneggiare il gioco, ma siamo convinti che c’è spazio per un multiplayer di successo.

Le aspettative per la release finale sono quindi ottime. La lore di gioco appare molto interessante, e non sa di già visto. Il dover giocare a bordo di un veicolo allo stesso modo sembra qualcosa di nuovo, e siamo molto curiosi di vedere come verrà gestita la campagna single player. Se siete curiosi di provarlo, a brevissimo partirà l’open beta.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.