Dragon Ball Xenoverse Recensione: Dragon Ball come non l’avevate mai visto!
E’ difficile rilanciare sul mercato un franchise quasi ogni anno quando nella serie la vetta, mai raggiunta, è stata già toccata da Budokai Tenkaichi 3. Ovviamente stiamo parlando di Dragon Ball e sappiamo già che nessuno potrà togliervi quella sacrosanta diffidenza verso il nuovo Dragon Ball Xenoverse. Un consiglio però vogliamo darvelo: arrivate in fondo a questa recensione perchè qui c’è un gioco che vale i vostri soldi… Finalmente!
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Un eroe leggendario
Pronti, via! Si parte con la rivoluzione, mettendo in luce come i ragazzi di Dimps abbiano voluto dare un taglio netto al passato della serie. Partita la prima cut-scene troviamo i nostri eroi in balia dei principali villain della serie, come se non avessero le capacità per contrastarli. Trunks, disperato, evoca il Drago Shenron ed esprime un bizzarro (quanto furbo in termini di script) desiderio: inviare un guerriero che possa salvare la Terra dalla devastazione. Indovinate un po’ chi dovrà plasmare quel guerriero? Certo, sarete voi, attraverso un completissimo editor di creazione suddiviso per razze: frieza, umani, namecciani, sayan e majin. Ogni razza ha ovviamente le sue peculiarità e saranno tutte ben distinte tra loro, costringendovi a ponderare attentamente ogni scelta. Una volta addentrati nella storia scopriremo che i super-cattivi storici della serie sono stati potenziati da alcuni misteriosi individui, che dovremmo sconfiggere per riportare tutto alla normalità. Questo, ovviamente, ci porterà a rivivere la saga di Dragon Ball Z in maniera integrale, facendoci finalmente respirare la vera atmosfera dell’immortale manga creato da Toriyama.
KAMEHAMEHA!
Dragon Ball Xenoverse, lo diciamo subito, è un titolo immenso, nel vero senso della parola. Il numero di personalizzazioni disponibili per il proprio alter-ego, siano esse puramente estetiche che nello sterminato set di mosse e poteri, è gargantuesco. Stesso discorso per il numero delle missioni, che sale vertiginosamente se contiamo anche gli incarichi secondari. Ovviamente per arrivare a sbloccare tutti i set di mosse e poteri che preferite dovrete spesso far ricorso a un farming forsennato, cioè rigiocare più volte le stesse missioni ma non temete, i furbi sviluppatori di Dimps hanno evitato il fattore “latte alle ginocchia”, inserendo delle particolari condizioni, quando rigiocherete una missione, per sbloccare un determinato premio, in modo da variare, almeno un minimo, l’azione. Insomma ci sono diversi elementi decisamente più simili a un GDR che a un picchiaduro, che, come detto, vi costringeranno a ragionare sui pattern d’attacco e le altre abilità con cui equipaggiare il vostro eroe. Ma veniamo all’elemento più importante: il combat system.
Non capiamo il vero motivo per cui, nemmeno stavolta, si è riusciti a eguagliare la perfezione vista in Tenkaichi 3 ma Dragon Ball Xenoverse è avanti anni luce ai suoi recenti predecessori. Le tecniche da saper padroneggiare sono molteplici e tra l’altro non impossibili da apprendere vista la buona mappatura dei comandi e l’altrettanto buona reattività degli stessi. Tra parate perfette, counter, scatti, combo e attacchi energetici potrete veramente sbizzarrirvi e grazie al complesso sistema di personalizzazione di cui parlavamo prima potrete anche vivere un’esperienza di gioco completa, appagante e soprattutto diversificata, che vi impegnerà anche per 20 ore.
Serve l’energia di tutti!
Il gioco offre anche una consistente componente multiplayer, sia cooperativa che competitiva. La prima, divertentissima se affrontata con degli amici “umani” offre anche un discreto livello di sfida, con missioni ad hoc impegnative e ben strutturate. Le cose cambiano qualora non avessimo degli amici con cui affrontarle perché giocando accompagnati dall’intelligenza artificiale ci ritroveremo a subire le pene dell’Inferno, guadagnandocele a forza di bestemmie dato che il gioco non adegua il livello di difficoltà a seconda che le missioni siano giocate con alleati guidati dall’I.A. o meno. Il reparto competitivo soffre dei difetti ormai congeniti di questo genere di giochi. In locale nessun problema vista la possibilità di utilizzare i guerrieri del foltissimo roster. Quando ci si getta nella classificate online c’è il rischio di incontrare dei veri e proprio maniaci, che hanno sbloccato poteri, mosse e abilità e le hanno mescolato in combinazioni che neanche osavamo immaginare. Il rischio di essere asfaltati è sempre dietro l’angolo ed è un peccato per questo sbilanciamento dato che anche il netcode delle partite in rete si era dimostrato piuttosto stabile. Della serie: dove non arriva il lag…
Il cel-shading “salvatutto”
Probabilmente il fatto essere un titolo cross-gen ha leggermente penalizzato il comparto puramente tecnico di Dragon Ball Xenoverse. I modelli poligonali non sono eccelsi ma la bella resa del cel-shading riesce a restituire un impatto grafico di buon livello, almeno dei personaggi. Le ambientazioni invece risultano leggermente sottotono e persino riciclate dai titoli precedenti (dopotutto sono sempre quelle, c’è poco da fare). Fortunatamente, invece, il frame rate non perde un colpo (almeno su PS4 e One) e la fluidità di gioco è praticamente perfetta. Ottimo il doppiaggio anche se prima o poi ce ne aspettiamo uno con i doppiatori italiani della serie originale, ma forse siamo noi troppo esigenti e nostalgici. Bellissima, infine, la colonna sonora.