South Park: Civil War
Quando giocammo la prima volta a The Stick of Truth, ci trovammo di fronte a qualcosa di unico, a modo suo. Scorretto, sporco, cattivo e divertentissimo, quel genere di cose che ci fanno fare delle risate di cui subito dopo ci pentiamo amaramente. In due parole: South Park!
Il primo gioco era riuscito a unire a una classica trama del cartoon creato da Trey Parker e Matt Stone un gameplay dalle basi semplici e divertenti, seguendo una trama costellata di battute scorrette, peti e “zombie-nazi”, dove qualsiasi cosa poteva essere trasformata in una spassosa parodia fantasy.
Dato il successo del primo gioco, era solo questione di tempo perché Ubisoft ne proponesse uno nuovo. Pur con qualche piccola perplessità per l’abbandono di Obsidian dallo sviluppo, sostituita dalla divisione di San Francisco della casa di Rennes, i primi filmati di gioco evidenziavano già tutte le potenzialità della trama che, all’interno di questo gioco, mostra un’importanza maggiore rispetto ad altri titoli.
Sin dalle sue prime uscite, South Park: Scontri Di-Retti (Fractured But Whole) sembra aver mantenuto sostanzialmente lo stesso gameplay. Questa volta però la trama vira su un altro genere, ripescando una delle migliori incarnazioni di Cartman e soci, quella dei supereroi. Così, ancora una volta, ci ritroviamo a vestire i panni del “New Kid”, il quale arriverà a far parte dei giochi dei bambini di South Park nel momento peggiore.
Il Procione (Cartman) sta cercando di mettere in piedi un franchise supereroistico sullo stile del Marvel Cinematic Universe, cercando ovviamente di accentrare il più possibile le attenzioni su di sé. Questo va a scontrarsi con le idee di Mysterion (Kenny), portando a una vera e propria Civil War tra di due gruppi di giovanissimi eroi. Da un lato i Coon & Friends, del Procione, dall’altro di Freedom Pals di Mysterion.
Il nostro nuovo arrivato, quindi, come era successo nella guerra tra umani ed elfi per il bastone della verità, sarà costretto a scegliere da che parte stare. Anche in questo nuovo titolo il giocatore sarà chiamato a interpretare un ruolo, scelto in base a quelli che sono i classici superpoteri dei comics americani. Avremo perciò a disposizione ben dodici classi da supereroe, ognuna della quali farà riferimento a uno o più personaggi famosi del genere: superforza, supervelocità, controllo dell’energia elementale, poteri mistici e così via. Questo potrebbe certo aiutare a superare uno dei piccoli difetti del predecessore: Stick of Truth, limitato dall’essere una parodia dei GdR fantasy, ci permetteva infatti di utilizzare solo quattro classi (ai tradizionali Guerriero, Mago e Ladro si aggiungeva l’Ebreo). Rigiocare l’intera avventura, cambiando non solo lo schieramento ma anche la classe di gioco, potrà permettere al giocatore di passare molto più tempo su questo titolo.
Nella demo che ci è stata mostrata nel corso dell’E3 di Los Angeles, ci siamo trovati così a impersonare il nuovo arrivato, affiancati da Scott Malkinson nei panni di Capitan Diabete, durante l’infiltrazione in territorio nemico: uno strip club! Inutile dire che qui le situazioni tipiche del cartoon si sprecano, iniziando dallo scopo, che sarà quello di trovare una spogliarellista con un pene tatuato (sic!).
Come al solito il gioco si dividerà in diverse fasi. Alternate ai vari momenti di lotta, avremo dei puzzle da risolvere sullo schermo: ad esempio, come possiamo raggiungere un oggetto fuori dalla nostra portata? La risposta, nel più classico stile di South Park, sembra sempre includere l’utilizzo improprio di un peto.
Nel filmato che ci è stato mostrato, ovviamente nessuna delle stripper vorrà dare retta a due ragazzini, salvo due molesti ubriachi che ci chiederanno una lap-dance in una saletta vip.
Passato il minigioco e ottenuto il nome della stripper che stiamo cercando, scatterà la prima fase, in cui dovremo vedercela con i due clienti del club.
Qui balza all’occhio quella che è la principale differenza col predecessore: il gioco di ruolo a turni diventa più dinamico, inserendo il movimento all’interno del campo di battaglia. Perciò, prima di poter ingaggiare lo scontro con un nemico, dovremo spostarci tra le caselle dell’arena di gioco e metterci in una posizione tale da poterlo colpire. Per il resto, il combattimento sembra essere rimasto più o meno lo stesso, con un miglioramento generale della grafica dovuto alla nuova generazione di console.
Elementi per poter pensare a un effettivo miglioramento rispetto al predecessore ne abbiamo molti: sarà da vedere se si sarà riusciti a migliorare la longevità rispetto a The Stick of Truth, titolo che, pur permettendo di essere rigiocato più volte, aveva una storia che si concludeva abbastanza rapidamente. Oltre a questo la cosa principale per tutti gli amanti dell’opera di Parker & Stone è stata mantenuta: il gioco che ci troviamo davanti è politicamente scorretto come pochi, divertente e sfacciato.
Insomma, ancora una volta, quello che giocheremo sarà a tutti gli effetti South Park. Tuttavia dovremo ancora pazientare fino al 17 ottobre per poterci mettere le mani sopra. Da quanto visto fino ad ora, varrà la pena aspettare.