Maledetto ritardo!
Scrivere un’anteprima di un gioco uscito più di sei mesi fa sembra un po’ un controsenso, ma se il titolo in questione è Yakuza, perlomeno chi segue la serie potrà capire le nostre perplessità.
Si tratta infatti di una delle saghe probabilmente più belle e profonde, ma soprattutto totalmente fuori di testa, mai apparse su PlayStation. Il problema è che è sempre stata falcidiata da numerosi problemi, tra cui la localizzazione (solo il primo episodio è stato sottotitolato anche in italiano, gli altri tutti in lingua inglese) e soprattutto un ritardo mostruoso tra l’uscita nel Paese del Sol Levante e quella europea.
Yakuza 6 non fa eccezione, ed infatti anche su questo episodio noi poveri occidentali potremo mettere le mani solamente ad inizio 2018, oltre un anno dopo l’uscita giapponese del gioco.
Ma a Yakuza si perdona tutto, sia se si è fan della prima ora come il sottoscritto, sia per i nuovi appassionati, mai così fortunati come in questo momento, visto che la saga ha anche ricevuto una sorta di reboot, con l’uscita di Yakuza 0, un prequel del primo storico capitolo, e lo stesso primo gioco originale della serie di cui è in arrivo una remastered a fine agosto. Insomma, se il mondo della movida e della criminalità giapponese vi intriga, non potevate capitare in un periodo migliore.
Ma bando alle ciance, e cerchiamo di capire, senza spoilerare troppo a livello di trama, cosa possiamo aspettarci dal sesto scintillante capitolo di questa saga videoludica.
Addio Kiryu, e grazie per tutto il pesce
Sappiamo che sarà il gioco con cui si concluderà l’epopea di Kazuma Kiryu, il protagonista storico della serie e, per salutarlo degnamente, gli sviluppatori di SEGA hanno deciso di fare le cose in grande: speciali guest star come Takeshi Kitano, ma anche attori, personalità e volti noti del Giappone in generale.
SEGA ha stretto poi una partnership con una catena di palestre, prima nuova feature del gioco, dove potremo allenarci ed acquistare prodotti per recuperare energia.
Altri piccoli cambiamenti di contorno riguardano una Heat Mode leggermente modificata ed il Clan Creator, la possibilità ossia di reclutare gente del luogo che aiuterà poi in combattimento, feature questa simile all’assunzione di nuovo personale per la propria attività già vista in Yakuza 0, ma che in quest’ultimo era prettamente gestionale, mentre stavolta per forza di cose promette di essere un po’ più interattiva.
Ma soprattutto è stato rivisitato il motore di gioco e, cosa ancora più importante, eliminati i fastidiosissimi cambi di scena con annesso caricamento, durante i combattimenti. In The Song of Life (questo il sottotitolo del gioco), quando si incontreranno i classici cattivoni per strada si combatterà lì per lì, dritto per dritto, con conseguenti cambiamenti anche a livello di gameplay, sfruttando meglio gli elementi ambientali, ad esempio.
Sarà anche possibile rifugiarsi all’interno di un negozio, ma i nostri avversari verranno a cercarci anche lì, ingaggiando un combattimento dentro uno spazio chiuso, novità praticamente assoluta per la serie.
Sidequest come se piovesse
Ma Yakuza vuol dire anche cazzeggio, ed anche in questo caso non mancheranno il solito mare di sidequest e una varietà immensa di cose da fare, così mentre cercheremo di capire chi sia il padre del bimbo di Haruka e come mai stiano tutti dando la caccia al pargolo, potremo entrare in sala giochi a sfondarci di videogame (tra le new entry nei videogiochi giocabili anche Puyo Puyo e Virtua Fighter 5), andare a pesca, giocare a baseball e non vediamo l’ora di scoprire quali altri folli novità abbiano in serbo per noi Nagoshi e soci.
Yakuza 6 promette insomma di essere il capitolo più completo di sempre, di un videogioco che storicamente non ha mai deluso né per qualità né per longevità, e a giudicare dalle premesse non c’è alcun motivo per dubitare della bontà di questo nuovo episodio.