Il nuovo film di Goro Miyazaki, Earwig e la Strega, sarà aggiunto a Novembre al catalogo anime di Netflix
Con un nuovo trailer pubblicato sul canale Netflix Anime, viene annunciata la data di debutto di Earwig e la Strega sulla piattaforma: l’atteso film di Goro Miyazaki sarà disponibile in tutto il mondo a partire dal 18 Novembre. Potete dare un’occhiata al nuovo trailer di seguito, selezionando le impostazioni relative all’audio – inglese o giapponese – e ai sottotitoli, disponibile anche in italiano.
Il nuovo film del regista di La Collina dei Papaveri
Annunciato a giugno del 2020 con il titolo “Aya and the Witch”, Earwig e la Strega è il primo lungometraggio animato in CG prodotto dal celere studio d’animazione fondato da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma. Il film è la terza pellicola animata diretta da Goro Miyazaki, figlio di Hayao, che nel 2006 diresse I Racconti di Terramare e nel 2011 La Collina dei Papaveri.
Earwig e la Strega è basato sul libro per bambini omonimo del 2011, scritto dall’autrice inglese Diana Wynne, che ha anche scritto il romanzo da cui è tratto il film Ghibli ancora più popolare, Il Castello Errante di Howl. La storia racconta di una ragazza orfana chiamata Earwig, che viene adottata da una donna chiamata Bella Yaga, che si rivela una strega malvagia che la porta a vivere in una casa infestata.
Non tutti gli orfani amavano vivere alla St. Morwald’s Home for Children, ma Earwig sì, perché riusciva a ottenere tutto quello che voleva quando voleva. Tutto cambia però il giorno in cui Bella Yaga e Mandrake arrivano all’orfanotrofio, ed Earwig viene portata nella loro casa misteriosa, piena di stanze invisibili, pozioni e libri di incantesimi, dove la magia infesta ogni angolo.
Distribuito da Lucky Red nei cinema italiani lo scorso 21 Luglio, Earwig e la Strega non ha, purtroppo, ottenuto risultati particolarmente positivi in tutto il mondo. Sia la critica (trovate qui la nostra recensione) che il pubblico hanno giudicato il film in maniera piuttosto tiepida, senz’altro non all’altezza dei precedenti lavori di Goro Miyazaki.