Easy Breezy è il primo fumetto di Yi Yang da autrice completa
La giovane Yi Yang, classe ’94, ancora prima di Easy Breezy non era estranea in casa Bao Publishing: per l’editore milanese aveva già prestato i suoi colori nei due graphic novel Aiuto! e Aiuto!-Fratelli, mentre ora si cimenta in un’opera tutta sua: è bastato imbastire l’idea di Easy Breezy insieme a Bao Publishing (nata in pieno lockdown) per creare una mirabolante e pericolosa avventura di un gruppo di personaggi mal assortito che però sapranno tenerci incollati alle pagine.
Easy Breezy: storia di un sequestro
Ci troviamo in Cina, in un periodo indefinito degli anni ’90, e già dalle prime pagine siamo catapultati nell’azione: un ragazzino occhialuto viene minacciato e picchiato da un ragazzo più grande che non vuole lasciarlo andare. D’altronde il primo, di nome Yang Kuaikuai, ha visto che l’altro, Li Yu, stava per rubare un furgone insieme al suo remissivo compare, lo zio Ya. La situazione per i due ladruncoli è compromettente e non si può certo lasciare che un testimone oculare sfugga così facilmente.
I tre alla fine si allontanano a bordo del furgone, dopo esser stati inseguiti per un tratto dal suo proprietario infuriato. Presto a Yang Kuaikuai sarà chiara la destinazione: uno sfasciacarrozze poco di buono a cui rivendere il mezzo per qualche misero quattrino. Tuttavia, mentre la contrattazione sta per andare a buon fine, accade qualcosa di inaspettato.
Dal furgone scende una bambina, piangendo disperata! La piccola Yun Duo si trovava già a bordo e presto tutti i presenti capiscono che la bimba è stata sequestrata dal proprietario di quel veicolo. Yun Duo non ha la minima idea di che cosa le stia succedendo ma, in seguito al suo racconto sul perché si trovasse lì, all’improvviso Li Yu, Yang Kuaikuai e zio Ya si trovano ad avere una bella gatta da pelare.
Easy Breezy: Bao Publishing e Yi Yang ci propongono un road movie cinese dalle numerose influenze
Con uno stile di disegno ruvido, spigoloso, a tratti abbozzatissimo eppure vivido nell’espressività, Yi Yang mette insieme una pellicola cinematografica e la trasferisce sulle tavole, applicando un filtro rosso che poi si incupisce sempre di più, man mano che l’azione e il thriller prendono piede.
Le influenze stilistiche per Easy Breezy, come dichiarato dall’autrice all’incontro organizzato da Bao Publishing, sono soprattutto le riviste giapponesi di fumetti e in particolare le opere di Taiyo Matsumoto e il suo uso delle prospettive; dal punto di vista cinematografico invece non manca l’attrazione per i lavori di Guy Ritchie, un gusto per il crimine grottesco e l’adrenalina che questo comporta. La narrazione, infatti, si basa sullo shock del lettore che non potrà che esser catturato dal viaggio che intraprenderanno i protagonisti per capire cosa fare con la bambina rapita.
I dialoghi tra di loro sono un costante botta e risposta, a volte sboccato e senza risparmio di parolacce. Si capiscono subito, così, le dinamiche del gruppo e l’avventatezza con cui agisce: Yang Kuaikuai è un piccolo genio, mentre Li Yu è un bulletto che a scuola lo prende spesso di mira senza motivi particolari. Il trovarsi assieme in questa situazione li metterà a confronto l’uno con l’altro ma soprattutto con sé stessi, poiché fondamentalmente corrispondono a due facce della stessa medaglia. È chiaro che entrambi vengono da situazioni più o meno disagiate e che ognuno si porta dentro un bagaglio di esperienze che li ha resi scorbutici, diffidenti e arrabbiati col mondo. Eppure c’è bontà nelle loro azioni, sia nei confronti di Yun Duo che tra di loro, sanno cosa è giusto fare, nonostante il loro carattere gli faccia dire il contrario.
I bambini, agli occhi di Yi Yang, sono intrinsecamente buoni, al contrario degli adulti, e nel suo Easy Breezy per Bao Publishing effettivamente è chiara questa visione del mondo: soprattutto Yun Duo, innocentemente ingenua come vuole la sua età, e Yang Kuaikuai che, pur giovanissimo, è già più disilluso, pragmatico e consapevole, sono decisamente in opposizione ai personaggi malvagi di questa storia.
Per loro e l’ambientazione delle vicende, Yi Yang si è ispirata al suo paese natale, del nord della Cina, dove il tempo sembra essersi fermato e alcune personalità e atteggiamenti sono stati trasposti nel suo fumetto come sfondo di un micromondo che ha molto da raccontare.
Easy Breezy: dalla collana Bao Publishing dedicata al fumetto cinese, una storia da non perdere
Yi Yang, pur essendosi trasferita qui in Italia dal 2014, a Bologna, conserva tanti ricordi del suo paese di origine e dei suoi abitanti e, grazie al modo in cui fare fumetto in Italia le ha aperto gli orizzonti, ha intenzione di espandere l’universo di Easy Breezy, con spin-off e ulteriori approfondimenti dei suoi personaggi e di quell’ambiente così familiare eppure lontano sotto tanti aspetti.
Come prima opera da autrice completa per la collana Bao (cui appartiene anche Tu sei il più bel colore del mondo), Easy Breezy si può dire davvero riuscita: le tecniche di narrazione visiva, tra splashpage, inquadrature da diverse angolazioni e sovrapposizione delle vignette, sono utilizzate con grande cognizione; i personaggi sono ben caratterizzati, nonostante le pochissime informazioni forniteci lungo la trama, che invece è costellata di momenti di suspense e va avanti a un ritmo incalzante. Siamo davvero curiosi di scoprire cos’altro ha in serbo Yi Yang dopo Easy Breezy ma se queste sono le premesse, siamo certi che le aspettative non saranno deluse.