Cosa è vero e cosa è falso?
“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno”. Così diceva Albert Einstein, non l’ultimo degli sciocchi; ma aveva davvero ragione? Ci verrebbe da dire che non aveva fatto bene i conti (e nel suo caso sembra un ossimoro) con la demoniaca mente dell’essere umano.
La tecnologia sta ormai toccando vette un tempo inimmaginabili, e pure se 40 anni fa si immaginava il primo ventennio del 21esimo secolo come una realtà distopica con delle innovazioni che invece oggi mancano ancora (non abbiamo le macchine che volano, caro Ridley Scott, ma ci stiamo attrezzando anche per quelle), è altrove che vanno dirette tali osservazioni, cioè più dalle parti di Face Off che di Blade Runner.
Ciò verso cui l’uomo ha dimostrato uno spasmodico interesse negli ultimi 20 anni è stato di certo il concetto di “immagine“, a 360°. La vetrinizzazione sociale ha posto nel corso del tempo l’individuo normale e sconosciuto al centro della scena, dando a tutti la possibilità di lavorare sulla propria immagine e diventare “qualcuno”. Il reality show ha aperto le danze, e si è poi passati all’epoca dei social, con l’avvento di Facebook, Youtube, fino ad Instagram, tutti strumenti che si prendono cura della nostra ossessione per l’immagine.
In tutto ciò non è da meno (e non lo è mai stato) il porno. Da sempre la pornografia è stato un qualcosa in grado di affascinare ed ammaliare l’essere umano, e la tecnologia di certo ha permesso a tutte l’industrie legate ad essa di crescere in modo esponenziale.
Ed ecco che torna il concetto di immagine e spettacolarizzazione, con vouyerismo ed esibizionismo che rappresentano da sempre un elemento centrale nel porno.
Fino a qui, nulla di nuovo, e non mi sono di certo svegliato con la voglia di fare il purista o men che meno tirare in ballo pensieri populisti.
Quello che voglio segnalare invece è un qualcosa di abbastanza recente e che sembra inizi a prendere sempre più piede all’interno del web: il deep fakes, o face swapping. Il concetto è lo stesso, sebbene l’espressione corretta sia la seconda mentre la prima dovrebbe esser legata al nome utente del “creatore”. Vi spieghiamo in breve di cosa si tratta.
Sul sito Reddit esiste un gruppo dedicato a questa pratica che consiste nel creare e pubblicare video con un programma che sostituisce la faccia del protagonista con quella di chiunque altro; ed ovviamente ciò ha scatenato il boom di video pornografici con volti di attrici o donne famose immesse digitalmente. E qui torniamo al punto di partenza, in quanto i risultati sono incredibili per la verosimiglianza, e da Scarlett Johansson a Daisy Realy, a Katy Perry, Gal Gadot e tante altre, iniziano ad essere davvero numerose le personalità finite vittime di questa pratica.
Al momento, nonostante la già citata semiperfezione dei video, gli strumenti tecnologici non arrivano al punto da instillarci il dubbio che stiamo assistendo a qualcosa di vero, ed il fatto che siano fake (appunto) è piuttosto chiaro. Inoltre alcuni di questi filmati sono palesemente girati da terze persone ed è evidente che la location sia un set, per cui l’elemento credibilità viene a scemare ancor di più, a meno che non crediate che Gal Gadot abbia voglia di sputtanarsi in pubblico per il mero gusto di farlo. A questo aggiungiamo che per realizzare un video del genere c’è la necessità di avere tante foto della persona che si vuole inserire digitalmente, poiché per renderlo credibile c’è bisogno dei diversi profili e di più espressioni che possano adattarsi ai movimenti, motivo per cui tra l’altro è di certo più semplice farlo con un personaggio famoso, di cui si possono trovare centinaia di foto nel web, piuttosto che un perfetto estraneo (anche se con i social ormai non è del tutto così).
Ma cosa accadrà quando la tecnologia subirà un’ulteriore accelerazione?
Il punto è semplice: rischiamo di essere tutti fottuti; e non solo in senso metaforico, a quanto pare. L’informatica dietro simili creazioni è decisamente nota, e in molti hanno provato ad utilizzarla per altri face swapping seppur di tutt’altro genere ed anche divertenti, tra cui emerge la clip nella quale sono riusciti a riprodurre una Leia in Rogue One quasi migliore di quella del film. Nel mese di dicembre un utente del già citato Reddit ha rilasciato anche un app nata proprio per consentire agli utenti di realizzare le proprie clip (che benefattore, eh?), dichiarando inoltre che il progetto è in fase embrionale e il suo obiettivo è quello di migliorarla sempre di più, per poter garantire una maggiore verosimiglianza.
Quando gli strumenti consentiranno a tutti di poter realizzare dei video altamente credibili, cosa accadrà? Il pericolo riguarda tutti e può estendersi oltre che all’immagine anche al suono; perché no?
Molti hanno manifestato la loro preoccupazione per l’utilizzo di questa tecnologia, che potrebbe espandersi anche al di fuori del porno, per arrivare alla politica, al business e molto altro, delineando delle eventualità a là Black Mirror temibili e dannose. Passando al piccolo e ai comuni mortali, poi, ovviamente si torna al punto di partenza, al revenge porn che troverebbe un’ulteriore possibilità di applicazione, ma anche al semplice concetto di vendetta in senso più esteso.
La concezione di realtà e di verità sembra sempre più distante da noi e andiamo avanti senza accorgercene, col rischio che da qui in poi tutto ciò che vedremo potrebbe essere potenzialmente falso. Nel frattempo però, scattiamoci un selfie.