Complottismo, generalizzazione e disinformazione.
La prima regola del Complottismo Club è non dovete mai verificare le fonti, la seconda regola del Complottismo Club è non dovete MAI verificare le fonti. Se questo è il vostro primo avvistamento di scie chimiche… dovrete parlarne sul web.
Il complottismo è un fenomeno in ascesa in questi ultimi anni, nato probabilmente negli anni ’90 ha vissuto nell’ultimo lustro, complice l’espandersi di internet e dei social network, una repentina espansione, tant’è che allo stato attuale, semplicemente scorrendo la vostra bacheca Facebook non sarà difficile scovare qualche complottista. Chi è questa gente? Avete presente quei mentecatti iperansiosi che nei film si avvolgono la carta stagnola in testa per paura che il governo, alieni, rettiliani o qualunque altra forza segreta possa captare le loro onde cerebrali? Avete presente questi tizi qui? Sì, bene, dimenticateli pure. Nonostante una certa frangia estremista sia – forse – capace di perdere completamente il lume della ragione, in realtà il complottista medio è molto più intergrato nella società. Vive la sua condizione in maniera più serena, quasi occasionalmente, come se delle cospirazioni non gli fregasse poi molto. Perché essenzialmente il complottismo fa proseliti nella massa, e la massa si sa, è volubile e difficile da fidelizzare. Alla massa piace seguire la moda, in base a quelle che sono poi le proprie inclinazioni. Il complottismo nasce dal bisogno umano di dare una risposta a qualsiasi cosa, unitamente a quella ossessione – tipica dell’entertainment – di preferire una spiegazione assurda, piuttosto che una empirica interpretazione dei fatti. Questo significa che è più interessante credere che in realtà l’uomo non sia mai stato sulla Luna, piuttosto che il contrario. Come una sceneggiatura ben scritta: c’è il dramma, ci sono i misteri, c’è l’emozione della ricerca della verità. Solo che non si tratta di un’opera teatrale ma, il più delle volte, di una sapiente manipolazione della realtà a scopo mediatico. Lo fanno anche i giornali per rendere più interessanti le proprie notizie. Il complottismo è un gioco di prestigio, un inganno che trova ampiamente spazio nelle menti facilmente manipolabili. Al complottista piace credere a queste cose, e quando ci inizia a credere è mosso da una fede incrollabile, inattaccabile nemmeno dall’evidenza dei fatti, perché in quel caso, sarai tu a vedere il mondo distorto perché traviato dal cospiratore di turno. Come dicevo il complottista è una persona normalissima, non vorrei sembrare inutilmente offensivo nei loro confronti. Non sto organizzando un esercito del male per sterminali, volevo solo far riflettere su questo fenomeno sociologico. A discapito di quei pochi realmente invasati che sarebbero capaci di tutto, molti assidui sostenitori delle cospirazioni sono colpevoli unicamente di avere una pessima concezione del nostro mondo… e su questo come dargli torto. In una società come la nostra, ad esempio, è nettamente più semplice credere che chiunque faccia ricerca medica sia un essere senza scrupoli desideroso di testare farmaci mortali per arricchirsi. Ok, sarà anche vero molte società farmaceutiche sono spietate ma, in tutta onestà, credete che nessun studioso al mondo di queste materie sia mosso, oltre per il ricavo proveniente dal proprio lavoro, anche da spirito umanitario? Iscrivermi a farmacia, fa automaticamente di me un uomo di merda?
Il danno creato dai complottisti è proprio questo: la generalizzazione. Seguendo ammiccanti teorie, non fanno altro che promuovere un informazione becera e spesso inutile. Se un sito pubblica, per un motivo o per un altro, una teoria secondo la quale un prodotto X, o una persona X, è in realtà il “male assoluto”, automaticamente quella persona o quel prodotto ne uscirà danneggiato. Il problema è ancora più grave quando si tratta di argomenti molto seri o di interesse politico (i grillini ci hanno fatto una campagna elettorale sopra, quindi non è roba da poco) che, a seguito della viralità complottistica, si possono insinuare anche in quelle persone generalmente restie a credere in certe cose, ma grazie alla propaganda su larga scala di certi argomenti, anche chi è meno credulone verrà contagiato dalle teorie complottistiche. A volta basta che tutti credano ad una bugia, affinché questa venga spacciata per verità. In questi momenti i complottisti gongolano e fanno danni, impoveriscono un “sistema web” già di per sé avaro di reale cultura. Allora mi chiedo, chi sono in realtà i complottisti? Chi sono veramente le persone che tramano contro la società? Chiunque a questo punto è un potenziale terrorista dell’informazione. Ciò che voglio dire, al di là delle ramanzine e delle critiche, è che bisognerebbe sempre riflettere su ciò che si legge e su ciò che si condivide, anche se ideologicamente parlando quelle cose ci sembrano vere… perché la fregatura è sempre dietro l’angolo.