Dalla sua prima apparizione, nel 1887, Sherlock Holmes è comparso in centinaia di romanzi apocrifi e omaggi letterari, di cui Enola Holmes è solo l’ultimo in ordine di tempo
Il film Netflix Enola Holmes è l’adattamento cinematografico di una serie di sei romanzi scritti dall’autrice americana Nancy Springer tra il 2006 e il 2010. Con Millie Bobby Brown nei panni della sorellina apocrifa di Sherlock – interpretato da Henry Cavill – e Mycroft – Sam Claflin – il film ha già ricevuto una prima ondata di recensioni positive, ritagliandosi un posto al sole nel panorama degli adattamenti del canone holmesiano.
Ciò che è morto non muoia mai, affermano i tentacolati Greyjoy nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco, rifacendosi a un ben più mostruoso parto della mente di H.P. Lovecraft, e così succede a quei personaggi che sopravvivono alla morte fisica del loro creatore, incastonandosi saldamente nell’immaginario collettivo e trovando nuova linfa vitale in trasposizioni, retelling, narrazioni apocrife.
La famiglia allargata degli apocrifi di Sherlock
Enola Holmes, sorella minore dei due Holmes più conosciuti, è protagonista, nei romanzi di Nancy Springer, di una serie di avventure che, seguendo il percorso dei romanzi di formazione per il giovane pubblico, porteranno la protagonista a trovare un suo posto nel mondo. Se ne Il caso del marchese scomparso, primo capitolo della saga, conosciamo una ragazzina di quattordici anni combattuta tra le imposizioni della società e il desiderio di essere libera, nel corso dei romanzi seguenti Enola si ribellerà alle convenzioni e alle imposizioni dei fratelli, aiutando – tra le altre avventure – a risolvere il rapimento del Dottor Watson e conversando amabilmente con Florence Nightingale.
Nella Lady Sherlock Series di Sherry Tomas, invece, Charlotte Holmes – una giovane donna per niente interessata al matrimonio – creerà l’identità fittizia di Sherlock, investigatore di Baker Street, spacciandosi per la di lui sorella. In compagnia di Mrs. Joanna Watson – vedova di un medico di guerra – l’investigatrice risolverà casi come A Study in Scarlet Women, usando l’inesistente fratello per muoversi più liberamente in una società – quella vittoriana – non molto favorevole alle donne.
Tornando ai fratelli canonici, invece, il cestista dei Los Angeles Lakers Kareem Abdul-Jabbar è autore – insieme alla scrittrice Anna Waterhouse – di una trilogia dedicata alle origini di Mycroft Holmes, descritto nel canone come un burocrate abbastanza noioso e burbero; descrizione, questa, sempre filtrata dall’occhio di Sherlock e perciò non totalmente affidabile. Nel primo romanzo della serie e nei successivi – Mycroft and Sherlock e The Empty Cage – Abdul-Jabbar e Waterhouse approfondiscono il legame tra i due fratelli, mostrando retroscena familiari a cui difficilmente Doyle sarebbe stato interessato, ma che costruiscono nuove connessioni emotive con il pubblico contemporaneo.
Non potevano mancare, tra gli apocrifi dedicati a Sherlock Holmes, anche teorie del complotto come quella presentata nel pastiche Sherlock Holmes’ Last Case, pubblicato a nome di Robert D’Artagnan, che suppone un legame fraterno tra Sherlock – nato Joseph Moriarty – e la sua arcinemesi James Moriarty. E proprio a Moriarty lo scrittore Kim Newman – famoso per il suo Anno Dracula, in cui compare anche Holmes – dedica The Hound of the D’urbevilles, una versione dark delle storie di Sherlock che vede protagonisti il Professor Moriarty e la sua spalla – il suo Watson – il Colonello Sebastian Moran.
Il giovane Holmes
Se molti autori si sono confrontati con la famiglia allargata di Sherlock, altri hanno deciso di investigare l’adolescenza del futuro inquilino di Baker Street: a distanza di pochi anni l’una dall’altra, infatti, due serie hanno presentato ai lettori più giovani uno Sherlock loro coetaneo, alle prese con misteri, ma anche genitori e impegni scolastici. Nel 2010 la casa editrice Macmillan pubblica il primo romanzo di una serie di otto storie, portate in Italia da DeAgostini, che vedono protagonista proprio il detective quattordicenne, in viaggio tra UK e USA in compagnia dei suoi precettori. Solo pochi anni prima, nel 2007, aveva fatto la sua comparsa, nel mercato editoriale canadese e statunitense, un’altra serie con le stesse premesse, The Boy Sherlock Holmes. Anche l’editoria italiana si lancia nel mercato degli juvenile holmesiani nel 2011 con la serie per ragazzi Sherlock, Lupin e io – più di venti volumi di avventure che vedono protagonisti i giovani Sherlock Holmes, Arsène Lupin e Irene Adler, narratrice in prima persone delle indagini in cui si imbatte, quasi per caso, insieme al futuro ladro e al futuro detective.
Se lo scrittore Alessandro Gatti, in questa saga edita da Piemme, immagina un’amicizia tra due grandi protagonisti della letteratura come Holmes e Lupin, altri autori si sono dilettati nel descrivere incontri tra Sherlock e altri personaggi – più o meno finzionali – della Londra vittoriana.
Sherlock Holmes e gli apocrifi per tutti i mostri
Nella sua lunga carriera apocrifa, Sherlock Holmes ha incontrato Aleister Crowley e il wellsiano Dottor Moreau, ha combattuto contro Dracula e vi ha trovato un inaspettato alleato, ha smascherato più di un paio di volte Jack lo squartatore, combattuto contro Mr.Hyde, addirittura lo possiamo vedere sopravvivere al naufragio del Titanic e alle prese con i marziani, cinque anni dopo gli eventi narrati ne La guerra dei mondi. Sebbene molti di questi pastiche siano più che dimenticabili, il mondo degli apocrifi di Sherlock Holmes gode di ottima salute, al punto che la casa editrice Delos ha dedicato all’investigatore e alle sue avventure fuori dal canone una collana digitale – Sherlockiana, appunto – in cui autori italiani e non si cimentano con nuove storie per i lettori dell’investigatore.
Per coloro che, invece, tra una versione moderna della BBC e un retelling di Guy Ritchie continuano a restare affezionati al classico Disney del 1986 Basil l’investigatopo, consigliamo la lettura dei romanzi da cui è stato tratto il lungometraggio animato. Basil, infatti, piccolo inquilino del 221 di Baker Street che deve il suo nome allo storico volto dello Sherlock televisivo, Basil Rathbone, nasce nel 1958 dalla penna di Eve Titus – autrice statunitense e Irregolare di Baker Street come Neil Gaiman, Isaac Asimov e Rex Stout, che ne narra le avventure in cinque romanzi, a cui si sono aggiunti negli ultimi anni tre nuovi capitoli – apocrifi degli apocrifi. Perché quando un personaggio diventa leggenda, non si smetterà mai di raccontarne le avventure.