Il marinaio di Hugo Pratt sbarca… in edicola!
Nei giorni scorsi, e più precisamente dal 4 al 13 agosto, è uscita in edicola una nuova storia, e con nuova intendiamo proprio inedita, di Corto Maltese, intitolata Equatoria. Lasciamo per un attimo da parte il fatto che già questa, da sola, sarebbe notizia degna di clamore e salivazione per gli amici amanti della narrazione per immagini, e consideriamo il quadro completo. L’iniziativa editoriale, frutto della collaborazione tra la casa editrice Rizzoli Lizard e La Repubblica, si svolge in due momenti: nella prima fase, quella in esame oggi, la nuova storia del marinaio più famoso della nona arte viene distribuita in edicola “a puntate”, come allegato al suddetto quotidiano, nel suo formato tradizionale cartaceo. La seconda fase, invece, vedrà l’uscita a ottobre, in fumetteria e in libreria di varia dell’avventura completa a opera della Rizzoli Lizard.
Questo genere di operazioni, poco frequenti per il mercato italiano, sono una realtà consolidata in Francia, dove Equatoria è stata pubblicata a puntate su Le Figaro Magazine a partire dallo scorso luglio, prima di essere raccolta in un unico volume dall’editore Casterman, a partire dal prossimo settembre. Noi di Stay Nerd, però, non potevamo aspettare un secondo di più e ci siamo dati appuntamento tutti i giorni con l’edicolante sotto casa, comprato il giornale, letto la storia a pezzi e poi di nuovo tutta d’un fiato e, come al solito, siamo qui per parlarne con voi.
L’avventuriero giramondo partorito dalla mente di Hugo Pratt proprio quest’anno compie 50 anni. Come vi abbiamo già raccontato qui, la sua storia editoriale per fortuna, per noi avidi lettori, non si è interrotta con la scomparsa del suo creatore: alle ristampe delle prime storie e alle riedizioni di tutto il materiale prodotto, si è aggiunta infatti negli ultimi anni anche una storia inedita, Sotto il sole di mezzanotte.
Questa che è uscita in edicola, quindi, è l’ideale proseguimento del percorso intrapreso due anni fa e che vede Corto e la sua ciurma di comprimari di nuovo in azione. La nuova avventura, esattamente come la precedente, vede affiancarsi la coppia Juan Díaz Canales / Rubén Pellejero. Entrambi gli autori sono spagnoli e veterani del fumetto: Canales è sulla scena da oltre venti anni e ha affiancato al suo lavoro di sceneggiatore di fumetti quello di autore di serie e film d’animazione, diventando conosciuto ai più grazie alle avventure dell’investigatore privato Blacksad; Pellejero, invece, è nel settore da almeno una quindicina d’anni in più rispetto al suo collega e ha firmato opere principalmente per il mercato francese. Il dinamico duo, già rodato dalla storia Sotto il sole di mezzanotte, anche stavolta non ha deluso i fan.
Equatoria parte con una storia nella storia, che Corto racconta a un’amica di lunga data, permettendo al lettore, nel giro di pochissime battute, di essere immediatamente catturato nella rete di mistero, leggenda ed esotismo che ha da sempre caratterizzato le avventure del marinaio maltese. Le pagine scorrono veloci, così come le navi su cui i protagonisti si muovono: le ambientazioni, magnificamente rese dal tratto sottile di Pellejero, vanno dall’immancabile Venezia fino all’irraggiungibile Malta, passando per la savana, il Mar Rosso, Alessandria e il Lago Vittoria.
Come i lettori di Pratt sapranno, lo spunto iniziale altro non è che un pretesto che fornisce la spinta propulsiva al marinaio per imbarcarsi in una nuova avventura, in un viaggio in se stesso di gran lunga preferito alla meta, in una rocambolesca ricerca del tesoro che sarà sempre più affascinante dell’apertura del forziere.
I dialoghi di Canales sono colmi di riferimenti alla Storia, cifra stilista caratteristica delle avventure di Corto Maltese, e alle leggende che la rendono affascinante: incroceremo così un riferimento al Prete Gianni e uno a Winston Churchill, in un rimando all’attualità dell’epoca (il 1911, anno in cui Equatoria è ambientata) che denota uno studio molto attento dell’antropologia e della storiografia. Non manca, ovviamente, quel pizzico di magia e di favola a cui Hugo Pratt ci aveva abituato, o il tocco sfrontato e sempre dalla parte dei deboli che ogni fan ha adorato in Corto Maltese.
Il tratto di Canales, meno marcato di quello dell’autore originale, rende comunque giustizia al marinaio, ai suoi comprimari, alle donne, innanzitutto, e agli scenari, altri grandi protagonisti di queste pagine. L’adattamento della storia al formato del quotidiano e la relativa necessità di utilizzare una carta poco adatta alla resa dei colori, però, alla lunga si nota: questo è l’unico difetto che ci sentiamo di sottolineare. In ogni caso, i vantaggi di avere una nuova storia di Corto Maltese, distribuita a puntate su uno dei quotidiani italiani più letti, sono nettamente superiori rispetto agli svantaggi.
Equatoria, insomma, è una storia che ogni appassionato del marinaio maltese non potrà farsi scappare e che speriamo abbia conquistato più di un lettore casuale, magari seduto sulla sdraio al mare, sotto il sole d’agosto, conquistato dal gusto per l’avventura o la curiosità per l’esotismo, abbagliato dai disegni o da qualche salace scambio di battute. Perché tutto questo, ricordiamolo, è a livelli pregiatissimi.
E ci teniamo a soffermarci ancora una volta proprio sull’operazione editoriale: al di là del giudizio sull’opera (ampiamente entusiasta ed espresso nelle righe precedenti), non possiamo che elogiare un’iniziativa come questa: in un momento in cui il fumetto è sulla cresta dell’onda come medium – vi basti vedere quanti volumi vengono distribuiti in edicola insieme ai quotidiani, o quanto spazio le librerie di varia stiano dedicando al fumetto, o ancora quanti film che traggono spunto dai fumetti escano ogni anno – far capitare tra le mani del lettore di quotidiani una storia completa e inedita di Corto Maltese non può che essere più che positivo, è azzeccato, giusto, puntuale e vantaggioso per tutti. Hugo Pratt ha sempre sostenuto che i fumetti facessero parte, a pieno titolo, della letteratura e ha cercato, con il suo lavoro, di far comprendere al grande pubblico la qualità delle storie e dei personaggi, indipendentemente dal medium utilizzato. È proprio in questa direzione che “veleggia” quest’operazione, e non possiamo che esserne entusiasti.