Hai disegnato tante bellissime storie per la Marvel, gli Ultimates con Hickman, il Thor di Aaron, e – di nuovo con Hickman – Secret Wars, uno dei crossover più importanti degli ultimi anni.
Partiamo con una curiosità: qual è stata la storia che hai preferito disegnare e rileggere?
Beh, solitamente sono aspetti che consideri in un secondo momento poiché, per quanto una cosa ti piaccia quando la inizi, alla fine la odi. Quindi possiamo dire che delle mie vecchie storie amo molto Sub-mariner: Abissi, perché fu un grosso lavoro per me, ed un bel risultato. Tra le cose nuove, sto lavorando a due volumi: VS, che è un libro per la Image, con il mio amico Ivan Brandon, e l’altro è con l’editore francese Les Humanoïdes Associés, con cui stiamo facendo un nuovo capitolo dei Metabaroni. Da giovane amavo i Metabaroni e L’Incal, di Jodorowsky e Moebius. Per me quindi questa è la prima vera occasione di lavorare a qualcosa di cui ero appassionato. Non sono mai stato un grande fan dei fumetti Marvel, leggevo cose più europee.
Ma alla fine odierai anche queste storie, come dici tu?
Eh sì! Quando leggi una storia sai più o meno il tempo che ci passerai. Se ti piace la rileggi, magari due o tre volte. Ma io sto circa dieci mesi a lavorarci sopra, pensandoci spessissimo, quindi per me è come rileggerla circa duemila volte! È una prospettiva un po’ diversa.
Riguardo alla tua collaborazione reiterata con Hickman, ci sai dire se è vero ciò che si dice su Secret Wars, ovvero che la storia è stata preparata nelle varie testate con anni di anticipo?
Ti spiego una cosa: da quando Marvel ha iniziato a fare queste riunioni editoriali, convocando la maggior parte dei redattori e degli scrittori per parlare di ciò che avrebbero realizzato, il risultato naturale fu che si potessero progettare storie anche a lungo termine, perché d’improvviso tutti sapevano cosa gli altri avrebbero scritto e potevano lavorare senza la paura di contraddire le storie altrui. Ma la verità è che non so quanto in anticipo fosse preparata Secret Wars. Quando ho lavorato con Hickman su Ultimates, lui stava scrivendo anche la sua saga sui Fantastici Quattro, e Secret Wars è un po’ la conclusione di quella storia. Perciò: era premeditata? Non so; non ricordo di aver parlato di niente del genere con lui all’epoca, quindi credo che al tempo intendesse fare di quella sui Fantastici Quattro un grosso story-arc. Non penso c’entrassero anche gli Ultimates, ma forse a un certo punto qualcuno, non so chi, ha deciso di far convergere entrambe le storie in una sola.
A dir la verità, all’inizio quando mi proposero Secret Wars non volevo farla, perché di solito i grandi eventi a fumetti raramente sviluppano le conseguenze della propria storia, ma tendono a porre fine a molte situazioni accadute in precedenza [NdR: come prima di un Reboot], e non era una cosa che mi interessava molto. Ma poi Hickman mi ha chiamato e mi ha detto “Non sarà così, noi faremo qualcosa di meglio, bla bla…”
Quindi ho detto di sì. Il secondo problema è che Secret Wars all’inizio doveva essere più piccola: meno episodi e meno pagine per ognuno di essi. Ma poi crebbe. Quando la iniziai, anzi quando dovevo iniziarla, ho aspettato la sceneggiatura per un mese, e non fu colpa di Hickman. Cose del genere succedono per grandi storie di questo tipo.
Inoltre era grande, con tante pagine. Perciò dovetti ricorrere subito al piano B. Avevo deciso di realizzarla in modo più ricco, tipo Dune, con quel tipo di design, ma dovetti semplificare, perché alla fine dei conti c’erano 65 pagine in più e un numero extra [NdR: originariamente Secret Wars prevedeva 8 episodi, diventati poi 9 strada facendo], considerando anche il tempo impiegato perché arrivasse la sceneggiatura all’inizio…
E poi sono materia delicata da trattare, storie che tutti aspettano con ansia di leggere. Un grande potere ma soprattutto una grande responsabilità, lavorarci su!
Sì, e non solo questo. Non so se hai notato, ma alcuni mesi hanno raddoppiato le uscite, cosa che non era affatto programmata! A un certo punto ero abbastanza avanti con il lavoro per stare tranquillo e ed essere sicuro di poter finire con più calma. Poi all’improvviso ho scoperto che avevano pubblicato questi episodi doppi, cioè due episodi al mese, perciò non ero più avanti con il lavoro! È stato come correre una grossa maratona, con la pressione costante. Solitamente se lavori a un’uscita mensile puoi avere una vita normale, o almeno avere 25 giorni tranquilli e gli ultimi 5 collassare per la fretta! Ma con Secret Wars ho lavorato sempre di corsa. Però è stato davvero bello, e sono contento.
Cosa ne pensi della nuova lady Thor? Ti piacerebbe disegnare anche lei?
La nuova Lady Thor è un mio design, ma non ho letto il fumetto. Sono sicuro che Jason stia facendo un ottimo lavoro, come lo faceva quando ci siamo occupati insieme di Thor: Dio del Tuono [NdR: come si chiamava la testata, prima del rilancio e del Thor donna], perciò non ho ragione di credere che d’improvviso sia diventato un libro schifoso. Scherzi a parte, non l’ho letto quindi non ho un’opinione; non ho neanche letto le sceneggiature. Anzi, al momento a dire la verità non leggo proprio fumetti, ma solo le sceneggiature di quelli che disegno.
Sai, quando passi tutto il giorno a disegnare fumetti, continuare a leggerli non è esattamente la cosa che vuoi fare nel tempo libero.
Avevamo un’altra domanda sui fumetti, anche se a questo punto ti chiediamo prima se hai presente la rivelazione scioccante su Capitan America, di cui parlano tutti…
Quale scioccante rivelazione?
“Hail Hydra“.
Non ho idea di cosa tu stia parlando. Mi fido che sia scioccante, comunque.
Guardi i film Marvel, o di supereroi in genere?
Sì! Non ho molto tempo per andare al cinema perciò me ne sono persi alcuni, ma la maggior parte li ho recuperati in DVD. Trovo che diano una spiegazione molto valida di ciò che sono alcuni personaggi, per cui se ne devo realizzare uno che non conosco, trovo nel film la storia delle sue origini, incentrata sulle sue caratteristiche e problemi chiave. Quindi considero guardare i film un piccolo lavoro extra di documentazione, che dà anche buoni spunti.
Credi che forse, per i fan più giovani, guardare i film aumenti il loro interesse a comprare i relativi fumetti, per scoprire di più su quei personaggi?
Credo che la maggior parte di chi compra i fumetti veda anche i film, mentre quelli che vedono prima i film non sempre recuperano i fumetti, perché sono difficili da digerire come medium, come mix di immagini e parole. In teoria sono simili ai film ma questi ultimi richiedono un’interazione molto più passiva: devi solo guardare. Nei fumetti devi concentrarti per cogliere la sequenzialità. E direi che sono anche di gran lunga più difficili dei libri, perché quando leggi qualcosa il tuo cervello è libero di immaginare quello che vuole. Invece, quando hai a che fare con un fumetto, c’è quello che leggi, quello che ipotizza il tuo cervello ed anche le figure sulla pagina. E questo è il motivo per cui, per come sono fatti ora, non sono un medium mainstream: sono difficili da digerire.
Credo sia tutto, grazie mille per il tempo che ci hai dedicato!
Grazie a voi!