Dopo un’ora di fila per entrare al Games e un’ora di fila allo stand, sono riuscito a provare Evolve. Volete più dettagli su questo giocone? Abbiamo un’anteprima fatta apposta per voi!

Come è giusto che sia, vista la natura del gioco, siamo entrati nella stanza di prova in cinque (quattro umani e un mostro), con l’omino incaricato che ci ha spiegato a grandi linee come funzionava il tutto. Ognuno di noi aveva il ruolo deciso dal braccialetto che gli è stato dato all’ingresso, quindi vi parlerò esclusivamente della mia esperienza di Support, perché quella fila un’altra volta col cavolo che la facevo.

Avendo accesso al support, ho potuto accedere a due dei personaggi esistenti per quella classe. Preferendo il vecchietto con la barbona e il sigaro, ho scelto Hank. Le sue abilità erano: il suo fucilone al plasma, il suo generatore di scudo, la sua invisibilità di gruppo e il suo bombardamento orbitale. Già si prospettava qualcosa di divertente all’orizzonte.

evolve1
Un vero latin lover

Evolve inizia senza tanti complimenti: si viene droppati dalla navetta direttamente nell’azione e il tuo obiettivo primario viene immediatamente reso chiaro: trovare il mostro prima che si evolva. La mappa in cui abbiamo giocato era buia, ma vibrante di vita e atmosfera. Se non fosse per il fatto che avevamo dieci minuti contati e che dovevamo cacciare un futuro mostro gigante mi sarei fermato un attimo a guardarmi in giro. Il fogliame ondeggiava nell’aria in modo molto apprezzabile e l’illuminazione era dosata al punto giusto da permetterti di vedere ma di lasciarti anche il dubbio su COSA tu abbia visto muoversi la tra le foglie. In certi punti il luogo era così angosciante che la linea che distingueva preda e predatori diventava fin troppo sottile.

Il nostro trapper aveva scelto Maggie, un personaggio dotato di un enorme canecoso alieno di qualche quintale. La sua capacità speciale era quella di poter annusare il mostro, dandoci almeno una idea generale di dove fosse in quello sfacelo di vegetazione e arbusti. Dopo qualche minuto di tracking siamo stati attaccati dalla fauna ostile, mentre probabilmente il mostro se la stava mangiando da qualche altra parte della mappa. Abbiamo passato lunghi minuti a seguire Daisy, il canecoso, venendo continuamente allertati da degli indicatori che mostravano il punto in cui la nostra preda spaventava gli uccelli, facendoli volare via. Nessuno di noi cinque aveva mai toccato quel gioco prima d’ora, così la bestia era continuamente un passo avanti a noi, che non volevamo perdere d’occhio Daisy per non perderci. Eravamo genuinamente in ansia.

Spostandoci col jetpack da una roccia all’altra eravamo sempre più vicini al mostro, senza però mai riuscire a vederlo.

Ad un certo punto l’omino dello stand passò a vedere come ce la stessimo cavando e disse “Non lo avete ancora trovato??” con tono sorpreso. Al che io lo guardai con un’espressione che probabilmente era decifrabile con “oh ma vuoi le botte?”. La nostra ansia aumentò quando una scritta in sovrimpressione ci fece sobbalzare con un gran frastuono, dichiarando che il mostro aveva raggiunto la fase due della sua evoluzione.

evolve2
Voi NON volete che arrivi alla fase tre

Questa seconda fase è ancora gestibile in combattimento diretto, quindi se avesse voluto attaccarci avrebbe dovuto farlo con tattiche di guerriglia e metodo. Ma non lo fece,  e capisco il giocatore: da solo contro quattro, con la prospettiva di diventare un kaiju di lì a qualche minuto, non voleva correre rischi. La nostra ansia continuò ad aumentare, perché non avendo proprio visto il mostro non sapevamo come fosse fatto o quale avesse scelto. Ogni aggressione da parte della fauna era un momento di panico, anche perché tre di noi cinque erano giocatori di PC e ce l’avevamo con questa mania degli stand di appiopparti un controller Xbox.

Ad un certo punto, ecco che Il mostro raggiunge lo stadio tre, che in sostanza è il modo che hanno gli sviluppatori per appoggiarti un dito medio sulla faccia e sfregarlo in movimento antiorario. Fino allo stadio 2 ok, i cacciatori devono eliminare il mostro e la cosa finisce lì, ma allo stadio tre il gioco cambia completamente, ed è lì che si è vista veramente la necessità di applicare un po’ di team work e comunicazione tra di noi. Bisogna impedire al mostrone di distruggere un generatore principale. Ci abbiamo messo un attimo a trovarlo, ma il mostrone era già lì. Un bestione enorme con due altrettanto enormi bracciona, con cui stava facendo cose poco apprezzabili al nostro generatore (lo stava riempiendo di cazzotti, non so cosa avete pensato).

Il generatore si trova in una specie di spiazzo più in basso rispetto all’ingresso della zona interna dello stabilimento, quindi  per certi versi il mostro era intrappolato lì dentro, a meno che non si fosse arrampicato fuori esponendosi al nostro fuoco. Lì dentro non potevo usare il colpo orbitale perché bisognava stare all’aperto, quindi le mie opzioni offensive erano limitate al fucilozzo. Quando siamo volati su di lui con la sigla di Attack on Titan che suonava nelle nostre teste (almeno nella mia) è cominciata una rissa epocale. Il mostro ha prima cercato di abbattere rapidamente il generatore, ma poi quando si è accorto che stavamo facendo il nostro danno si è voltato e ha cominciato a picchiarci.

evolve3
Ah, sputava anche fuoco

Quello è il momento in cui il gioco di squadra di quattro persone che non si conoscono e che non hanno mai toccato il gioco comincia. Io essendo il supporto stavo più lontano, alternando scariche di plasma rovente a ricariche dello scudo agli altri tre, concentrandomi su quello che stava godendo delle attenzioni del mostro al momento.

L’utilizzo delle abilità è intuitivo, ognuna di esse è associata ad un tasto, evitando di incasinarti l’anima nei momenti più concitati. Anche le skill in sé sono semplici nel concetto e coerenti con il ruolo del personaggio che le possiede. Usiamo come esempio il mio proiettore di scudo: sono la classe di supporto, posso caricare lo scudo altrui. Questa semplice associazione ti aiuta mentalmente a FARLO, invece che sparare e basta. I trapper hanno trappole, l’assault assaulta e il medic medica. Ognuno è fondamentale a modo suo.

Evolvell mostro ci ha tirati giù parecchie volte, ma ci siamo sempre tirati in piedi l’un l’altro prima di morire dissanguati. Nostra complice è stata la “nabbezza” generale e anche quella del mostro, che con noi che gli giravamo intorno con i jetpack non sapeva su chi concentrarsi, andando in panico.

All’ultimo sono stato buttato giù, ma come si può fare in molti giochi tra cui Left 4 Dead (sempre della stessa casa) e Payday, ho cacciato fuori la pistola e ho continuato a sparargli come un forsennato mentre guardavamo bruciate via le ultime tacche di vita del mostro. E così alla fine la bestia cadde, mentre sullo schermo veniva annunciata la nostra vittoria e ci facevamo i complimenti via microfono. Nessuno di noi aveva la più pallida idea di che cosa stessimo facendo per tutto il tempo.

Ma ci siamo divertiti?

Un sacco.

Evolve è un gioco DIVERTENTE. Prende la solita meccanica del quattro contro un’orda e la trasforma in quattro contro uno che VALE un’orda. Non ci sono scusanti, l’abilità individuale è un fattore determinante in questo gioco, ed un mostro bravo può metterlo nello zainetto propulsore a tutti quanti, anche prima dello stadio tre. Se vuoi fare il lupo solitario e perlustrare da solo, se non ti prendono le creature autoctone o le piante, ti prenderà il mostro, lasciando il resto del team con un membro in meno per l’eventuale stadio 3.

Vale quindi la pena interessarsi a questo titolo? Assolutamente sì. Al momento è in corso la Big Alpha, quindi se volete giocarlo prima del rilascio ufficiale, vi conviene cercare informazioni su come entrare.