Ecco cosa hanno combinato i Turtle Rock dopo Left 4 Dead
Prima di tuffarci nel titolo di Turtle Rock Studios, è fondamentale una premessa: saltate su un altro dei nostri articoli se siete venuti qui in cerca di una recensione con voti precisi, bilancino e metraggi di sorta. È fondamentalmente impossibile scrivere un testo che catturi tutta l’essenza di Evolve e la cristallizzi eternamente. Come tutti i titoli degli ultimi anni anche questo si presenta come un inizio di qualcosa che sicuramente evolverà in futuro in un prodotto più completo e bilanciato. Il sottoscritto non ha tempo e voglia di scrivere il classico pezzo d’elogio ne di buttare nero su bianco una serie di considerazioni pronte a scadere dopo pochi giri di ruota del nostro satellite preferito. Piuttosto vi propone una serie di ragioni sul perché dovreste comprare Evolve oggi e non tra quattro mesi, su come farvi un’idea di quali sono i punti salienti che scommettiamo non cambieranno nell’immediato e come capire in che modo il titolo di Turtle Rock Studios si pone nei confronti dell’intero immenso panorama degli sparatutto. Ah, non dimenticate gli scarponi e il fucilozzo, che su Shear non si scherza.
[youtube url=”http://youtu.be/hbH-qGoYEvQ” autohide=”2″ fs=”1″ hd=”1″]
Skip the story
Gli uomini hanno colonizzato il pianeta Shear, la fauna locale ha provato a riprenderselo. Gli uomini hanno inviato un tizio di nome Cabot per evacuare le colonie. Cabot se n’è sbattuto e ha attaccato i mostri sul pianeta, assemblando un gruppo di mercenari pazzi furiosi. I mostri si sono incazzati.
Asymmetrical Multiplayer
La prima vera e forse unica novità di Evolve è l’introduzione del concetto di Asymmetrical multiplayer, ossia partite nelle quali l’elemento cooperativo si fonde col PvP. Ogni partita vede protagonisti cinque giocatori di cui quattro nei panni dei cacciatori e uno in quelli della bestia. Entrambi i ruoli danno vita a un diverso stile di gioco con un layout tasti completamente particolare, disorientando nei primissimi momenti di ogni sessione, per poi diventare successivamente più “intuitivi” una volta assimilati a dovere.
Ogni sessione si apre sempre con la creazione del party e la configurazione del proprio profilo all’interno del quale potremmo indicare in ordine di preferenza quale dei diversi ruoli vorremmo impersonare. In questa stessa schermata si può anche apprezzare il replay delle partite precedenti in modo tale da analizzare i movimenti del nostro party e del mostro e modificando il nostro atteggiamento nelle sessioni successive. È questa un’altra delle caratteristiche di Evolve che chiama sempre il giocatore ad imparare dai propri errori e a migliorarsi di volta in volta. Un complesso e strutturato sistema di punteggi, infatti, ci permetterà di avanzare in ogni classe e sbloccare nuovi perks, armi o addirittura personaggi.
Nascondino
Evolve è molto simile al nascondino, l’unica differenza è che qui a corredo ci sono bocche da fuoco devastanti e una bestiaccia inferocita che vuole farci la pelle. Ogni partita ha un inizio particolare a seconda del ruolo che si ricopre: quando impersoneremo il mostro ci troveremo sul terreno di caccia, pronti a lanciarci in una brutale corsa mortale. I cacciatori, invece, si lanceranno da una navicella spaziale per atterrare dalla parte opposta della mappa. Le prime fasi sono sempre un gioco a rincorrersi e trovarsi, col mostro impegnato a nutrirsi e i cacciatori pronti a seguire le sue tracce, opportunamente illuminate sul terreno.
L’obiettivo di ogni partita è sempre quello di annientare una delle due fazioni, o uccidendo la bestiaccia o decimando i cacciatori. Le due modalità di gioco presenti, apportano però qualche leggera modifica alla ricetta di base: in Skirmish, infatti, i giocatori dovranno semplicemente annientare l’avversario, mentre in Evacuazione la partita si svolge lungo cinque giorni (o sessioni di gioco), durante i quali i cacciatori dovranno annientare la bestia prima possibile per salvare il maggior numero di vite umane. La fazione vincente ottiene anche un bonus nella partita successiva (per esempio se vincono i cacciatori nel Giorno 1, in Giorno 2 le torrette automatiche faranno più danno al mostro), rendendo il tutto più avvincente. Va menzionata di striscio anche una modalità single player con Bot, utile esclusivamente ad ottenere punti esperienza con maggiore facilità rispetto al multiplayer.
MoNstruoso
Protagonista indiscusso della scena è il mostro con la sua mole mastodontica e il suo fare piuttosto riottoso. L’abitante ferino di Shear è controllato grazie ad una telecamera in terza persona e un layout tasti molto simile a quello di un action: i dorsali sono adibiti alla scalate delle pareti rocciose e alle azioni contestuali quali uccidere i nemici e nutrirsi dei loro cadaveri; i tasti frontali, invece, servono per i colpi speciali quali fiammate, lancio di pietre e salti che renderanno la nostra creatura sicuramente più letale.
Controllare il mostro non è affatto facile e intuitivo, risultando nelle primissime fasi di gioco davvero scomodo, non solo per i controlli totalmente inconsueti. La nostra bestiola infatti non è poi così potente come sembra e non è raro che i match si chiudano velocemente con i cacciatori che, dopo aver seguito velocemente le tracce, riescono ad abbatterla senza troppo sforzo.
È fondamentale, quindi, agire in modo strategico, nascondendosi nelle prime fasi e nutrendosi della fauna locale per evolvere il nostro Mostro e portarlo ad una potenza sufficiente per affrontare i quattro scalmanati che abbiamo alle calcagna. Nonostante questa tecnica, sopravvivere rimane comunque difficile e sono necessarie alcune sessioni di gioco al seguito delle quali vengono sbloccati perks quali la possibilità di consumare i cadaveri più velocemente, insomma solo affrontando un degno “level up” risulta davvero divertente e appagante impersonare il mostro come visto nei meravigliosi trailer di gioco presentati più volte.
I quattro dell’ave maria
Quando si vestono i panni dei cacciatori il controlli sono quelli classici da sparatutto in prima persona, affiancati da alcune modifiche che permettono al giocatore di attivare i poteri propri delle diverse classi dei personaggi disponibili.
Prima che possiate andare su di giri, è fondamentale precisare che sono si presenti quattro classi con ben tre personaggi per ognuna di esse, ma all’inizio sarà possibile utilizzarne solo uno per categoria. Per sbloccare gli altri è necessario più di qualche match acquistando punti ed evolvendo il personaggio base, prima di poter mettere le mani sulla sua versione più agguerrita. Una tecnica assolutamente controproducente che rischia di annoiare i giocatori nelle primissime sessioni di gioco.
Le quattro classi, nonostante ripercorrano fondamentalmente gli archetipi degli shooter, mostrano delle peculiarità degne di nota, che esplicitano il concetto alla base si ognuna di esse. Se, esempio, la classe d’assalto è in grado di generare una linea di fuoco eccellente e picchiare forte sul mostro, supporto e medico saranno fondamentali per mantenere in vita il gruppo attraverso gingilli in grado di aumentare le difese dei compagni o addirittura curarli. Sicuramente più particolare la classe Trapper che con il suo fedele cagnolino è in grado di ripristinare i compagni caduti, imbrigliare il nemico con dardi e generare una gabbia elettrica per impedire la fuga del mostro. Insomma un assortimento degno di nota, zoppicante solo per la scarsa varietà dei componenti, e per delle perks che difficilmente cambiano la struttura di gioco.
[carousel arrows=”display”]
[panel][/panel]
[panel][/panel]
[panel][/panel]
[panel][/panel]
[/carousel]
Qualcosina di tecnico
Evolve è sicuramente un titolo AAA a tutti gli effetti che ripone grande cura nella resa grafica, nel level design di alcune mappe e negli effetti speciali che impreziosiscono la battaglia. Sotto tono il comparto tecnico, caratterizzato da un’interessante scelta dei suoni ambientali ma da una colonna sonora praticamente anonima.
Buono il matchmaking e la relativa velocità con la quale si riesce a trovare una partita. Sicuramente non siamo di fronte all’eccellenza nel genere, ma molto è dovuto anche alla relativa novità del titolo e alla conseguenza esiguità della fan base. Ci riserviamo di esplorare più avanti l’evoluzione vera e propria del comparto multiplayer.