Not a wipeout but “Wipeout”
Come videogiocatore incallito ho sentito, sempre più spesso nel corso della mia “carriera”, una serie di mancanze gravose, spesso date dalla semplice constatazione che molti dei brand che ho amato, e con cui magari sono cresciuto, si sono persi negli anni in una sorta di limbo, taluni vittime della mancanza di fondi per portarli avanti (magari perché troppo ancorati ad una nicchia non più in grado di garantire buone vendite), altre volte per la più triste chiusura degli studi che gli avevano dato i natali. Questa sensazione l’ho vissuta negli ultimi anni per un brand in particolare, Wipeout, caposaldo della prima generazione Sony a base di veicoli velocissimi dal design spaziale, e purtroppo arenatosi (non senza travagli) nel 2012, dopo anni di uscite scoordinate e quasi randomiche. Poi Nintendo mi ha dato speranza. Era il 2015 e Fast Racing Neo arrivava su Wii U. Il titolo rispondeva ad una palese mancanza dell’offerta Nintendo da tempo: quella relativa ad F-Zero ed al suo granitico Capitan Falcon, ormai relegato a personaggetto da Smash Bros e poco più. Ma dal mio punto di vista lo stile e la velocità di Fast Racing Neo erano solo vagamente accostabili al pur carismatico F-Zero ed erano, come detto, molto più intimamente connessi a Wipeout ed alla sua velocità forsennata e futuristica, per me (e solo per me) una netta spanna a salire rispetto all’offerta di Cap. Dopo un paio d’anni d’attesa, e complice l’arrivo di Switch, Nintendo allora mi fa tornare in brodo di giuggiole proponendo, in versione squisitamente digitale, e per un prezzo assolutamente concorrenziale, Fast RMX, versione riveduta e corretta di Neo e titolone must have per ogni possessore di Switch. Non vi ho convinti? Continuate a leggere!
Come Ikaruga
La bellezza di Fast non è tutta nella velocità e nei veicoli futuristici. No, Fast RMX, come fu per il suo predecessore, ci mette tutto il meglio a rendere la vita del giocatore difficile, offrendo non un semplice gioco di corse futuristiche, ma una vera e propria sfida di tecnica e abilità. Scelta la nostra navetta (da una rosa di rombanti “sgusci” sbloccabili con il procedere del gioco), ci ritroveremo catapultati su piste complesse e quasi sempre prive dei guard rail di protezione. Il gioco prende velocità folli (per altro senza che il frame rate ci dia grana alcuna), le navette schizzano in un tripudio di spintoni e sportellate metalliche, e nel mentre ci troviamo a fare i conti con un boost il cui uso, come da tradizione, è limitato e fondamentale ai fini del podio. Il bello è che in questa continua e faticosa risalita della classifica ci si mettono anche le piattaforme di accelerazione, divise in due diverse colorazioni, arancio e azzurro. Entrambe capaci di far schizzare il contachilometri alle stelle, le piattaforme si fanno a mano a mano sempre più lunghe e alternate, rendendo al giocatore la sfida decisamente impegnativa. Perché rifacendosi ad Ikaruga in modo più che evidente, Fast RMX (come Neo del resto) chiede al giocatore di “switchare” la propria navetta proprio tra i due colori, e di affrontare, dunque, le piattaforme di velocità con il colore giusto. Sbagliate colore e la navetta rallenterà, rendendovi la sfida non poco ardita.
Per cambiare basta semplicemente premere un tasto, ma la costante velocità a cui siamo sottoposti, e le arzigogolate soluzioni delle piste rendono il tutto molto più complesso di quanto non immaginereste, offrendo di conseguenza una sfida considerevole. La strategia è tutta qui: controllo in curva, controllo del colore delle piattaforme e un sapiente uso dei propulsori per il turbo. In questa sua filosofica e asciutta “semplicità”, fast RMX riesce in modo più che convincente a divertire, impegnare finanche avvinghiare il giocatore per ore e ore, complici, come detto, tanto le piste, che i 15 modelli di veicoli disponibili.
Non tutto però è rose e fiori. Al netto di ben trenta piste su cui gareggiare, RMX non offre poi altri sollazzo che non siano la classica modalità Torneo e la cosiddetta modalità “Survival”, in cui a differenza della prima, in cui il turbo è in costante ricarica grazie ad apposite sfere da raccogliere, ci ritroveremo con una barra del turbo unica fino al traguardo e con in più la problematica di doverla gestire per evitare che al suo svuotamento la nostra navetta esploda. Divertente e molto (ma molto) bastarda, la modalità Survival non è comunque da sola in grado di prolungare più di tanto il divertimento sicché, purtroppo, senza altro da fare Fast RMX può diventare, per i più (leggasi: i meno avvezzi al genere) un companatico nella libreria Switch e poco più. Certo, non è da sottovalutare che grazie ai Joycon di Switch, Fast RMX diventa perfetto per una partita con un amico o, meglio ancora, con altri 3 amici al prezzo di altri due joycon. Si tratta forse del titolo migliore (in attesa dell’imminente Mario Kart) per divertirsi con gli amici, ma anche per utilizzare con gusto (e con un senso) le 3 diverse modalità di gioco offerte dalla console… con tutti i limiti imposti dalle minute dimensioni dei joycon s’intende. Still, not bad at all.
Velocità senza compromessi
Se The Legend of Zelda: Breath of the Wild è il meglio del meglio su Switch in questo momento, scoprirete con estrema sorpresa che la console mostra i denti anche quando si tratta di un titolo piccolo e “economico” come Fast RMX. Nonostante l’evidente assenza di un elevato numero di poligoni, le navette offerteci da Shin’en Multimedia sono belle e stilose, perfettamente aderenti al succitato mito di Wipeout. Non solo, laddove la versione Wii U del gioco sembrava spesso non in grado di mantenere le promesse di velocità che un titolo del genere, ovviamente, si propone, la versione Switch è decisamente performante e pulita, del tutto priva di fastidiosi cali di frame, graniticamente impostati sui 60 frame al secondo. Anche altri fattori come illuminazione e aliasing sono stati pesantemente rivisti, e pur non toccando eccezionali vette tecniche, Fast RMX si presenta comunque in modo più che dignitoso, specie se giocato nella sua versione “portatile”.
Verdetto
Fast RMX risponde alle preghiere di chi da tempo sentiva la mancanza di un arcade racing game di spessore. Nella sua semplicità e schiettezza, RMX è un gioco quasi perfetto ed imprescindibile, incapace di ascendere all’Olimpo del videogame per un non trascurabile problema di mancanza di contenuti. Per il resto si tratta di un divertimento avvincente e, con sorpresa, anche di una piccola gioia per gli occhi. La sua perfetta calibrazione tra gameplay e level design rendono ogni pista una sfida, e ogni conquista del podio un’esperienza a dir poco estatica. Il fatto che esso sia una delle offerte più intriganti di Nintendo Switch non fa che rendere l’acquisto ancor più obbligatorio.