La (non) recensione di FIFA 15
Come recita il sottotitolo dell’articolo, questa NON vuole essere una semplice recensione standard che elenca in un interminabile listone tutte le caratteristiche che ogni anno si ripresentano identiche alla precedenti (sì, ultimate team inclusa, anche se ammetto che una differenza c’è: i menù adesso sono più moderni e al passo coi tempi), vuole essere un elogio all’enorme lavoro svolto dai programmatori che non contenti degli altissimi livelli raggiunti si sono voluti spingere oltre ricreando tutta l’atmosfera del calcio televisivo in un prodotto che giocatori cresciuti con Sensible Soccer o Kick Off hanno sempre sognato. Quel giorno, fratelli trentenni, è finalmente arrivato. Per questo il nostro articolo, pur non mancando di professionalità, vuole essere un tantino diverso, vuole essere una recensione ma con un pizzico di personalità in più. Perché dirvi anno dopo anno, che in FIFA ci sono le licenze, ci sono i campionati e che – udite, udite – si gioca a pallone è inutile e ridondante. FIFA 15 è un titolo non profondamente diverso dal precedente, che ha nella sua squisita componente tecnica, utilizzata al meglio per integrarsi col gameplay, le sue uniche novità. Per cui ecco la natura della nostra recensione.
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Ogni anno, puntuale come le tasse, un nuovo FIFA prende il posto del capitolo precedente, ogni anno (paradossalmente) le vendite danno ragione al colosso americano che lo produce, EA nonostante il successo continua a investire ingenti somme sullo sviluppo di ogni nuovo capitolo della serie, il motivo per cui il brand continua a piazzare milioni di copie non è da ricercare tanto nell’ingenuità del pubblico che lo acquista, quanto nella coscienza collettiva di quel pubblico consapevole di non avere tra le mani un capitolo identico al precedente, ogni FIFA mostra sempre qualcosa di nuovo e quando questo avviene a cavallo col cambio generazionale dei nuovi hardware la differenza è ancora più tangibile e che ci mostra con un FIFA 15 il primo grosso titolo calcistico next-gen. Con le ultime edizioni EA Canada ha dimostrato di saperci fare parecchio con il brand, settando nuovi standard per il genere e oscurando definitivamente quel Pro Evolution Soccer considerato sinonimo di calcio virtuale fino a qualche edizione fa. Il nuovo e fiammante FIFA 15 arriva dopo quasi un anno dal lancio delle console next-gen, il nuovo motore IGNITE che ha visto il suo debutto con FIFA 14 viene finalmente spremuto come si deve, l’infinità di dettagli di contorno inseriti in questa nuova edizione non hanno precedenti se paragonati alle feature aggiunte ogni anno a ogni nuova versione. Il salto con il passato è evidente, tanto che anche i giocatori PC per la prima volta vedranno la loro versione identica (se non migliore) a quella per Xbox One e Playstation 4.
La parte visiva si sposa alla perfezione con la struttura sofisticata che sta alla base del gameplay, in questo FIFA più che mai i giocatori si palesano in tutto il loro peso, la fisica è il fulcro dell’intera esperienza, peculiarità tipica della serie da qualche anno a questa parte, ma fidatevi se vi dico che questa volta nessuna definizione calzerebbe più a pennello: FIFA 15 fa della fisica il suo leitmotiv, andandola a perfezionare al punto di spingerla su elementi che tanto di contorno, con il senno di quanto visto, non lo sono proprio. Mi riferisco a tutti quegli elementi scenici da sempre trascurati e lasciati ai loro vetusti limiti, non si era mai vista tanta cura riposta in certi dettagli, o perlomeno non la si era mai vista in un titolo del genere. Per iniziare cominciamo dalle porte, finalmente considerate come strutture dinamiche se sottoposte a forti sollecitazioni, spettacolare vedere come “tremano” dopo un tiro potente sui pali, inoltre anche le reti reagiscono in maniera convincente, per fare un esempio pratico a tiri particolarmente allegrotti la parte bassa che mantiene la rete a terra si alza aumentando di parecchie tacche il grado di realismo; sono dettagli, perché è questo di cui stiamo parlando, e che spingono l’acceleratore sull’immedesimazione e sul realismo come mai visto prima.
Il manto erboso merita una menzione speciale, non solo è realizzato alla perfezione filo d’erba per filo d’erba ma anche qui (la cosa è davvero pazzesca) la fisica lo fa letteralmente prendere vita, sotto il peso dei giocatori si piega in maniera dannatamente realistica tanto da trasmettere un senso di “soffice tenderly orsetto pacioccoso” all’occhio dello spettatore, non soddisfatti è stata inserita una routine di deterioramento che lo fa sembrare a match ultimato un vero e proprio campo di battaglia. Ogni scivolata, ogni azione veloce, ogni scontro viene indelebilmente segnato a terra fino alla fine della partita, diciamo che a livello emotivo vedere una roba simile mi ha riportato ai tempi del cabinato di Virtua Tennis dove, per la prima volta in un videogame, si vedeva l’ombra della nuvola scivolare sul campo in maniera del tutto naturale. Ho provato la stessa gioia e una sensazione di godimento ha percorso tutto il mio corpo. Molto probabilmente assisteremo coi futuri capitoli a un evoluzione di questa caratteristica (per ora solo estetica) in direzioni che ne accrescano il potenziale, sarebbe il massimo vedere il pallone che al passaggio su una zolla di terra mossa cambi direzione ma – ahimè – è ancora presto per arrivare a questi livelli di realismo. I ragazzi di EA Canada hanno apportato pesanti modifiche anche ai modelli poligonali dei calciatori per farli sembrare ancora più naturali e credibili, le divise che indossano si riempiono di sudore, si sporcano in maniera dinamica al contatto con il terreno e, cosa davvero molto gradita, le magliette in determinate situazioni si tirano e si allungano offrendo, sopratutto nei replay, la sensazione di assistere a una partita vera. Complice di tutto questo un illuminazione dinamica da oscar, con ombre perfette esenti da flicker o tremolii di sorta che associate a effetti di luce fotorealistici trasmettono una fedeltà visiva invidiabile, sommando poi il fatto che reagiscono in maniera del tutto naturale ad agenti esterni quali pioggia o neve, il quadro di un prodotto tecnicamente pazzesco diventa più chiaro ed evidente a tutti. Bellissimi i cameramen muniti di steady cam sparsi intorno al campo da gioco, sempre puntuali durante una rimessa laterale o una punizione vicino la linea di bordo campo, è proprio la presenza in gran quantità di addetti ai lavori ad aumentare la sensazione di esserci, vedere i giocatori interagire con i raccattapalle in sequenze per niente invadenti ed integrate alla perfezione è davvero il massimo. Un altro aspetto sul quale i programmatori hanno messo mano è la regia che immortala ogni partita, le inquadrature adesso sono molto più fedeli a quelle viste in TV e se in ambito console la cosa non può venire apprezzata del tutto visto il lock degli fps nelle sequenze fissato a 30 fps, su PC il lock può essere raggirato e godersi l’intera esperienza a 60 fps con la possibilità di poter settare il MSAA a 4x, limitato a 2x sulle versioni console. Ho avuto la possibilità di provarlo su tutte le piattaforme next-gen in circolazione, su One e PS4 la situazione è di assoluta parità sia in termini visivi che di frame rate, su PC, se si dispone di una macchina abbastanza potente (nel mio caso un i5 a 3.1 Ghz, 8 Gb di ram, GTX 760 con 4Gb di GDDR5) i limiti delle versioni console si azzerano e si riesce a godere appieno dell’esperienza così come immaginata dagli sviluppatori, davvero un gran peccato su console assistere alle cut scene e vedere l’immagine che da 60 scende a 30 frame per secondo, proprio perché in termini contenutistici le tre versioni sono quasi identiche. Il gameplay di FIFA 15 fila liscio senza intoppi a 60 fps in full HD in tutt le situazioni e mi rimane difficile credere che la One o la PS4 possono aver problemi nel gestire i 60 frame anche nelle cut, detto questo, agli occhi FIFA 15 si presenta al 100% next-gen.
In termini di gameplay il titolo non delude, il pallone così come i calciatori godono di una fisica ulteriormente potenziata che si traduce in giocate ancora più realistiche e raffinate, l’IA fa il suo dovere, le deficienze dei portieri in parte sono state risolte e adesso non è molto semplice segnare a livelli di difficoltà abbastanza alti come accadeva prima, le partite sono molto più combattute in single player e chi non ama la competizione online troverà questa rinnovata difficoltà interessante, oltre ai portieri saracinesche il bilanciamento generale è stato rivisto, con difensori molto più agguerriti e attaccanti in alcuni casi velocissimi come anguille, il tutto sempre subordinato al giocatore che si utilizza e alle peculiarità tipiche che lo caratterizzano. Maggiore difficoltà anche nelle conclusioni, segnare da fuori area con bordate limite adesso è quasi impossibile, come nella realtà infatti è molto difficile colpire perfettamente il pallone, in questo caso l’equilibrio del calciatore è tutto per una buona riuscita e se prendere confidenza con le nuove meccaniche porterà parecchi di voi a imprecare senza pietà, con pazienza, una volta presa la mano, la soddisfazione di segnare sarà amplificata a mille. Altro epocale cambiamento che porta con sé questo FIFA15 è l’arrivo di due nuovi telecronisti che vanno a sostituire il duo Caressa e Bergomi (e meno male! Il bandolo della matassa di Taddei era irrititante) Pierluigi Pardo e Stefano Nava (che comunque non sono perfetti) svecchiano una telecronaca ormai davvero al limite di sopportazione, anche se i difetti, ovvero commentare ad minchiam eventi mai accaduti, ci sono tutti, di positivo c’è da dire che alcuni interventi come il commento sulle prestazioni avute nella partita precedente o parlare della prossima partita che dovremo affrontare migliorano un aspetto del gioco che, per ovvi motivi, ancora non vanta un repertorio smisurato. Interessante per il pubblico Italiano vedere la Super Coppa Italiana e la Coppa Italia completamente licenziate, unica novità per noi poveri mangiaspaghetti, i tifosi che più godranno del nuovo FIFA 15 sono senz’altro quelli inglesi, con i 20 stadi della premiere league completamente ricreati, a tal proposito, se non siete schizzinosi e ve ne fottete della fedeltà alla maglia, il mio consiglio è di cominciarvi un bel campionato inglese per godere appieno dei nuovi stadi messi a disposizione. Ovviamente i miracoli non sono appannaggio di un folto gruppo di programmatori canadesi e no, i volti dei calciatori non sono tutti fedeli alle controparti reali, i big ci sono tutti e ben modellati, ma non aspettatevi una fedeltà maniacale per tutti. Ho voluto concentrare questa rece sugli aspetti tecnici e visivi perchè fondamentalmente queste sono le grandi novità introdotte dal nuovo calcio next-gen di riferimento EA, novità che gettano le basi per una generazione calcistica all’insegna del realismo estremo, se penso a un eventuale “Fifa 20” mi vengono i brividi, provo rammarico per pessima fine di Pro Evlution Soccer di fatto non credo che la concorrenza in questa generazione diventerà un problema per FIFA, il Know How di Konami è nullo se confrontato a quello di EA Canada, la situazione mi preoccupa, perché quando sul mercato quando un solo prodotto mantiene in piedi un genere, quello stesso prodotto comincia a vendersi da solo a ogni edizione, introducendo poco o niente e limitandosi a veder aggiornate rose e maglie, alla stregua di un DLC a cadenza annuale. Spero fortemente che la concorrenza torni agguerrita, perchè sono troppo curioso di vedere fin dove si spingeranno i ragazzacci di EA Canada con il brand FIFA se mossi da una buona e sana competizione! Per quest’anno tuttavia, non esiste altro titolo calcistico al di fuori di FIFA 15.