Risolta la questione First Playable Fund, il fondo destinato allo sviluppo dei videogiochi italiani è salvo
Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato del First Playable Fund, una delle misure presenti nel cosiddetto Decreto Rilancio, che prevedeva l’introduzione di un fondo da destinare agli sviluppatori italiani di videogiochi, una delle categorie che senza dubbio è stata penalizzata dall’emergenza che ha caratterizzato questo 2020, e che dopo tante discussioni è ufficialmente salvo.
La misura del valore di 4 milioni di euro per il 2020, era stata introdotta per finanziare i prototipi di videogiochi e sostenere lo sviluppo dell’industria nazionale.
Qualche giorno fa però c’è stato uno scontro all’interno della maggioranza di governo, per cui erano nati degli attriti e delle discussioni tra i promotori dell’iniziativa e chi credeva invece più saggio destinare quei fondi ad altre categorie più bisognose.
La sensazione comunque era che un accordo si sarebbe trovato, e alla fine così è stato. Lo ha annunciato IIDEA, Italian Interactive Digital Entertainment Association, che ha esplicitato tutta la sua soddisfazione sulla propria pagina Facebook ufficiale con questo post:
“Nella giornata di ieri, la Commissione Bilancio della Camera ha esaminato e approvato una riformulazione del testo dell’emendamento 38.32 a prima firma Madia che salvaguarda il fondo MISE “First Playable Fund” per il finanziamento di prototipi di videogiochi.
IIDEA esprime soddisfazione per l’esito positivo della vicenda e ringrazia i gruppi parlamentari di maggioranza, e in particolare l’On. Marianna Madia, per aver espresso un riconoscimento unanime del valore strategico del nostro settore attraverso la riformulazione dell’emendamento in oggetto.
L’Associazione è pronta a supportare il MISE nell’implementazione e nella promozione del fondo: l’obiettivo è che la misura divenga uno strumento utile e di successo non solo per le imprese che ne faranno uso, ma soprattutto per l’Italia, che finalmente vedrà ridursi un gap fin qui troppo profondo rispetto agli altri paesi dell’area europea nel sostegno all’industria dei videogiochi.”
Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Siete contenti della conferma di questo provvedimento?