Dopo l’innovazione portata nel settore di Oculus Rift, e con la spinta sempre più potente da parte dei produttori high tech verso il wearable, non ci deve meravigliare la volontà da parte di alcuni sognatori di rendere la tecnologia sempre più connessa con la nostra vita e, in particolare, con i nostri sensi. Se gli schermi alla Minority Report restano un qualcosa a cui difficilmente si arriverà in modo funzionale (no ragazzi, non lo citate nemmeno il Kinect che vi beccate un coppino!), diverso è il discorso per altre tipologie di interazioni digitali.

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dataglass_displayFondata lo scorso maggio in quel di Tokyo, Fove Inc. (da “fovea”, ossia la regione della retina con la massima acuità visiva), è la prima azienda ad aver brevettato un dispositivo indossabile dotato di un sistema per il tracciamento oculare funzionale e commerciabile. Nasce così FOVE, un HMD (Head Mount Display) capace di tracciare lo sguardo in tempo reale, onde utilizzare il movimento visivo per il controllo di un software, metti caso: un videogame. Le informazioni in merito sono molto poche, ma da quel che siamo riusciti a scoprire, Fove utilizza una tecnologia che misura i movimenti dell’occhio, permettendo delle interazioni che, partendo dai videogame, potrebbero facilmente trovare impiego in una moltitudine di settori come, ad esempio, quello medico, settore a cui proprio il team si sta direttamente interessando, sviluppando al meglio l’HUD affinché possa essere utile ai disabili nello svolgimento di alcune attività quotidiane normalmente precluse loro.

FOVE-eye-tracking

È da sottolineare come la società (e il suo brevetto) si siano sapientemente avvalsi del programma Microsoft Ventures, con il quale la compagnia di Redmond assiste ed aiuta le nuove startup sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista esperienziale, grazie alle idee ed al supporto di diversi centri Ventures in tutto il mondo. L’obiettivo di Microsoft è certamente quello di farsi artefice della scoperta delle novità e dei talenti giovani, così da poterli poi eventualmente inserire nel proprio mercato a supporto delle proprie idee. Chiarito questo non vi stupirà sapere che proprio FOVE è finito sotto l’attenzione della divisione gaming di Microsoft, che starebbe – pare – immaginando l’integrazione di una tecnologia simile sulla propria Xbox One. Voci di corridoio ovviamente, ma dato l’attuale trend tecnologico non ci meraviglierebbe una manovra simile. Che il futuro del videogaming sia nel movimento oculare?