Grey’s Anatomy ci ha dato un assaggio sui rapporti fra medici e tirocinanti all’interno di un ospedale americano. In The Resident il gioco si fa più duro, come potranno scoprire gli spettatori italiani dal 5 marzo su FoxLife (Sky,114) alle 21:00. Il nuovo medical drama non ha paura di alzare il velo su tutte le contraddizioni della sanità americana a partire da quella più banale: negli USA chi vuole ricevere le cure più adatte alla sua malattia deve avere una buona assicurazione medica.
Il produttore della serie, Antoine Fuqua (Training Day, I Magnifici 7), ha così dichiarato “Abbiamo cercato di rappresentare una situazione simile alla vita di tutti i giorni, mettendo a nudo i problemi di una grande azienda ospedaliera. È bastato iniziare le riprese per capire che stavamo portando a galla storie che qualunque cittadino americano aveva vissuto sulla sua pelle”.
Nella grande tradizione dei medical drama televisivi, anche le vicende di The Resident ruotano intorno a un grande ospedale, il Chastain Park Memorial Hospital e alle sue corsie affollate da medici, pazienti e varia umanità. The Resident vede protagonisti tre medici in diverse fasi della loro carriera oltre a una giovane e determinata infermiera. Il dottor Devon Pravesh (Manish Dayal, Halt and Catch Fire) è un neolaureato che vede infrangere i suoi sogni di giovane idealista nell’incontro con l’arrogante resident -medico tirocinante- Conrad Hawkins (Matt Czuchry, Una Mamma Per Amica, The Good Wife). Devon scopre rapidamente che la realtà della professione non è quella immaginata e nemmeno la migliore scuola medica avrebbe potuto prepararlo a quello che lo aspetta. Nell’ospedale lavora anche l’anziano dottor Randolph Bell (Bruce Greenwood, The Post, Star Trek, Mad Men), la star del reparto di chirurgia che però comincia a perdere colpi in sala operatoria insabbia i suoi errori costringendo giovani colleghi che tiene sotto scacco col ricatto a coprirlo.
Se Conrad Hawkins sembra più cinico di Dr. House è pur vero che dietro i suoi modi bruschi si nasconde un idealista -esattamente come Devon- che però ha imparato la lezione e vuole trasmetterla in maniera brutale anche al giovane collega. Aggirare le regole per raggiungere l’obiettivo: il diritto a essere assistiti di tutti i pazienti, anche quelli che non hanno un’assicurazione, sono clandestini o sono stati scavalcati nella lista d’attesa per un trapianto da qualcuno di molto importante. Conrad e gli altri medici del Chastain vivono sul labile confine fra bene e male, dilemma etico per eccellenza, che trova il suo palcoscenico ideale nelle corsie di un ospedale.
“Quante volte dopo il decesso di un paziente i parenti si sentono dire che il loro caro è morto a causa di complicazioni?” commenta sempre il producer Fuqua. “È stato solo destino o magari c’entrano anche terapie sbagliate e trattamenti somministrati solo per far guadagnare di più un ospedale che ha fra i suoi obiettivi principali il profitto? Il motivo per cui mi sono subito appassionato a The Resident è che mostra sia la parte buona che quella meno buona della sanità a stelle e strisce”.
I tre medici protagonisti sono affiancati dall’infermiera Nicolette Nevin (Emily VanCamp, la star canadese di Everwood, Revenge, Brothers & Sisters e al cinema la saga di Captain America), che ha un legame sentimentale molto altalenante con Conrad. A completare il cast, la dottoressa Mina Okafor (Shaunette Renée Wilson, Black Panther, Billions), promettente chirurgo di origini nigeriane costretta a confrontarsi con odiosi pregiudizi razziali e Renata Thorpe, interpretata dall’attrice israeliana Moran Atias, manager esperta ed elegante, dotata di astuzia e fascino.
Regista della serie il veterano Philip Noyce (Ore 10: calma piatta, The Quiet American).