Universo espanso, continuity ufficiale: la galassia dei fumetti di Star Wars è affascinante e complessa da esplorare. Ecco la guida per non perdersi e trovare la Forza (di iniziare a leggere)
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana l’Impero Disney si trovava ancora anni luce distante da supereroi e guerre spaziali. Lo spazio era quello di Jim Hawkins e il suo pianeta del tesoro. Non c’erano Sith e Jedi e il lato oscuro della forza era portato fieramente avanti da Ursula, Scar, Malefica e i loro malvagi simili. L’universo disneyano era popolato da creature parlanti stravaganti, ma di Wookiee e Ewok nemmeno l’ombra. Poi improvvisamente tutto cambiò.
Gli incrociatori della Disney sono usciti dall’orbita dominata dall’imperatore Topolino e hanno iniziato a invadere e conquistare altre galassie. Prima la Pixar, poi la Marvel, infine la Lucasfilm. Il 30 ottobre 2012 segna il nuovo anno zero della storia di Star Wars. The Walt Disney Company pianta la propria bandiera raffigurante il castello delle favole nel pianeta fondato da George Lucas nel 1971. Un’invasione costata ben 4,05 miliardi di dollari. Un momento storico che unisce due colossi capaci di far sognare milioni di spettatori. E da quel giorno in poi nulla sarà più come prima.
Prima di quel fatidico ottobre la galassia di Guerre Stellari non conosceva limiti, grazie all’esistenza dell’universo espanso. L’architettura narrativa del brand non si limitava infatti alle vicende “ufficiali” raccontate nei film, ma andava ben oltre l’arco spazio-temporale delle pellicole, grazie a romanzi, film per la tv, giochi di ruolo, videogiochi e, soprattutto, fumetti di Star Wars. L’Universo espanso riusciva a coprire oltre trentamila anni di storia stellare, una cifra impressionante, specialmente se rapportata ai sessantasei anni in cui si svolgono gli avvenimenti delle prime due trilogie.
La Disney impone un cambio radicale nell’approccio narrativo, fissando un momento di svolta epocale, che coinvolge sia il futuro del franchise, sia il passato, agendo in maniera retroattiva su tutta la mole di produzioni che avevano modificato l’iter iniziato con Lucas e ramificatosi in un coacervo di strade stellari.
L’Universo espanso implode, cessando di vivere a causa del diktat disneyano. La continuity seguirà delle linee diverse e decise dall’azienda madre. L’immenso materiale che contraddistingueva l’ampliamento della storia principale viene ora etichettato con il nome di Star Wars Legends e non rientra nella storia canonica.
E i fumetti di Star Wars? Grazie alla neonata Legends continuano a vivere, a essere ristampati e amati, nonostante il downgrade. D’altronde non si può eliminare una storia iniziata tanto tempo fa. È ora di salire a bordo del Millennium Falcon, destinazione galassia Marvel.
La genesi dei fumetti di Star Wars
Sono gli anni settanta, precisamente il 1975. Un neotrentenne californiano di nome George Lucas sta plasmando, come un instancabile demiurgo, un intero universo. La saga più famosa nella storia del cinema sta per venire alla luce, grazie al big bang creativo di Lucas. Tra le innumerevoli idee avute per potenziare il marketing del progetto c’è la volontà di collaborare con un altro colosso dell’intrattenimento: la Marvel.
Il direttore de la casa delle Idee fu intercettato dalle alte menti della Lucasfilm, capitanate da Charles Lippincott, per dare il via alla pubblicazione di un albo legato al primo film di Guerre Stellari, Una nuova speranza. Il volume avrebbe anticipato l’uscita in sala della pellicola, per aumentare l’interesse riguardo a questa nuova “creatura”, dirottando al cinema gli abituali lettori degli albi Marvel. Lee inizialmente non sembrò particolarmente attratto dal progetto, ma l’interposizione di Roy Thomas fu decisiva per il suggellamento dell’accordo tra Lucas e la Marvel.
La Casa delle Idee pubblicò in sei numeri la storia di quello che decenni dopo sarebbe diventato l’episodio IV della saga. Roy Thomas alla scrittura e Howard Chaykin ai disegni furono le menti di questo esperimento editoriale, giudicato talmente rischioso da Lee per cui venne firmato un accordo strategico: la Lucasfilm non avrebbe ricevuto royalyies finché non si sarebbe superata la soglia delle centomila copie vendute.
I sei fumetti connessi al primo film di Star Wars segnarono un trionfo editoriale inaspettato, ma ampiamente cercato da Lucas, che subito rinegoziò nuovi accordi per le royalties. Sulla scia del successo della prima versione editoriale il 12 aprile del 1977, poco più di un mese prima dello storico arrivo nelle sale americane del film, la Marvel pubblicò nuovi fumetti, usciti sotto il classico nome di Star Wars. Al timone del nuovo progetto riecco Roy Thomas e Howar Chaykin, che curarono i primi dieci numeri e poi si allontanarono a causa delle pressanti intromissioni della Lucas. Archie Goodwin e l’illustratore Infantino sostituirono i due nel 1978.
La maggior parte degli albi conteneva storie originali, mentre dal numero 39 al 44 si torna a riadattare i contenuti cinematografici, con la pubblicazione de L’Impero colpisce ancora in versione fumettistica. Il Ritorno dello Jedi invece non troverà spazio in questa prima parte delle guerre stellari cartacee. Il titolo The Last Jedi!, invece fu usato per l’albo numero 49, ispirando poi i titoli di un romanzo e dell’ottavo episodio della saga cinematografica.
La serie di fumetti di Star Wars fu una vera boccata d’ossigeno per la Marvel e il caporedattore Jim Shooter rivelò che la partnership con Lucas salvò la Casa delle Idee da un tracollo finanziario nel 1977. La saga fumettistica fu particolarmente longeva, continuando a uscire con cadenza mensile regolare fino al 1986. Si contano ben 107 numeri e 3 speciali annuali (The Long Hunt, Shadeshine! e The Apprentice).
Nella creazione degli albi si sono avvicendati personaggi rinomati nel panorama fumettistico, come Roy Thomas, Archie Goodwin, Mary Jo Duffy, David Michelinie, Howard Chaykin, Carmine Infantino, Al Williamson e Walter Simonson.
Lo sceneggiatore David Michelinie e il disegnatore Walt Simonson hanno contraddistinto il nuovo team creativo a partire dal numero 51 (settembre 1981). Dall’albo 71 Ron Frenz è diventato il disegnatore ufficiale, mentre dal 1984 quasi la totalità dei fumetti di Star Wars sono stati scritti da Jo Duffy.
In italia i fumetti di Star Wars furono pubblicati da Mondadori, che fece uscire la saga con il titolo di Guerre stellari. Il primo numero uscì per la prima volta nelle fumetterie italiane nel novembre 1977. Ogni numero era formato da 40 pagine e includeva due volumi dell’edizione originale. Dopo un ottimo avvio con buoni numeri di vendite, l’interesse del pubblico crollò drasticamente e la pubblicazione di Guerre stellari terminò nell’ottobre 1979 con l’uscita del quattordicesimo numero.
Negli ultimi anni Panini Comics ha preso in mano la pubblicazione dell’intera collana, stampata sotto forma di cinque volumi Omnibus, pubblicati con cadenza annuale tra il 2012 e il 2017.
Una Nuova Speranza griffata Dark Horse
Negli anni ottanta finisce l’era Marvel dei fumetti di Star Wars. Il 1991 segna così l’inizio di un nuova epoca, la speranza di leggere ancora albi “galattici” si riaccende, grazie alla Dark Horse Comics. La casa editrice, fondata nel 1986 da Mike Richardson e Randy Stradle, acquista i diritti legati al franchise, grazie all’esplicita richiesta degli autori Tom Veitch e Cam Kennedy, desiderosi di scrivere e narrare nuove storie legate al mondo ideato da Lucas.
Erano anni particolari per la saga: se da una parte i film si erano presi una pausa di ben 16 anni, l’universo di Star Wars continuava a vivere grazie a romanzi, videogiochi e fumetti.
La Dark Horse diede linfa nuova al brand, pubblicando storie capaci di dare nuove prospettive all’Universo espanso. Il Lato Oscuro della Forza, L’ombra dell’Impero, L’Impero cremisi, Cavalieri della Vecchia Repubblica (la cui trasposizione videoludica ha deliziato videogiocatori di tutto il mondo) hanno segnato una rinascita del franchise a livello fumettistico.
Il Lato Oscuro della Forza fu pubblicato da dicembre 1991 a ottobre 1992 in sei albi. Scritta da Tom Veitch e disegnata da Cam Kennedy, con copertine realizzate da Dave Dorman, la storia fece subito palesare la nuova linea intrapresa con il passaggio alla Dark Horse: un mix di novità e ritorno al passato. In questa saga in particolar modo tornano in scena personaggi leggendari, come Boba Fett e Palpatine, e si introducono nuovi elementi narrativi, come la costituzione di un nuovo Ordine Jedi ed il cubo holocron.
Veitch e Kennedy si occuparono poi di due sequel: La vendetta dell’Imperatore (Dark Empire II) e Star Wars: La fine dell’Impero (Empire’s End). L’1 luglio 1995 prese invece il via la saga denominata Star Wars: X-wing Rogue Squadron, la cui pubblicazione proseguì per ben 35 numeri.
Il nuovo millennio iniziò sulla scia dell’entusiasmo (e del diffuso malcontento) legato al ritorno sul grande schermo della saga. La Dark Horse pubblicò prontamente Qui-Gon e Obi-Wan: The Aurorient Express, serie scritta da Mike Kennedy e pubblicata febbraio 2002 e giugno 2002. I nuovi fumetti di Star Wars furono ambientati sei anni prima della battaglia di Naboo.
Il felice interregno griffato Dark Horse proseguì fino al 2015. Tra la principali saghe di successo prodotte dalla casa editrice di Milwakee si ricordano Republic (1998), Tales (1999), Empire (2002), Clone Wars (2003), Tempi oscuri (2006), Knights of the Old Republic (2006) e Eredità (2006).
La Marvel, che nel 2009 era stata acquistata proprio dalla Disney, ripubblicò le storie create dalla Dark Horse all’interno del nuovo brand Star Wars Legends, scollegandole però dalla continuity ufficiale.
Il nuovo canone ufficiale dei fumetti di Star Wars: la guida definitiva
I colpi di scena nella storia dei fumetti di Star Wars si susseguono, come ci trovassimo all’interno di un film della saga. Due anni dopo l’incredibile acquisto della corazzata disneyana, ecco l’annuncio che è l’ufficiale de profundis al periodo Dark Horse. Il 3 gennaio 2014 la Disney ufficializza che i diritti per la commercializzazione di fumetti e graphic novel di Star Wars sarebbero passati, a partire dal 2015, dalla Dark Horse Comics nuovamente alla Marvel Comics, che nel frattempo era passata sotto la protettiva ala disneyana.
La nuova era Marvel viaggia su due binari distinti. La decisione di riformulare ex novo la continuity ufficiale della saga impone infatti una nuova rigorosa linea da seguire. Da una parte si assiste alla ripubblicazione di tutte le storie inerenti l’universo espanso, sotto il nome di Star Wars Legends, scollegando tutta la narrativa pre-accordo dalla storia ufficiale. Parallelamente a questo nuovo approccio la Disney ha reimpostato da zero la creazione di fumetti di Star Wars correlati al nuovo canone. In questo modo vengono approfonditi personaggi della saga cinematografica con albi scritti ad hoc. L’attenzione in particolare viene focalizzata su eventi solo accennati nelle pellicole.
Tantissime firme prestigiose hanno collaborato al nuovo corso Marvel. Tra i fumettisti protagonisti di questa era 2.0 ci sono nomi illustri quali Jason Aaron, Kieron Gillen, Greg Weisman, Salvador Larroca, Charles Soule, Alex Maleev, Stuart Immonen, John Cassaday. Per quanto riguarda gli italiani si sono distinti Simone Bianchi, Marco Checchetto, Andrea Broccardo, Giuseppe Camuncoli e Jacopo Camagni.
Ma quali sono i fumetti del nuovo canone? E come bisogna avvicinarsi a questa enorme realtà editoriale? Per entrare perfettamente in linea con le nuove dinamiche narrative è consigliabile un approccio cronologico, seguendo l’arco temporale della saga.
Il primo periodo approfondito dai fumetti di Star Wars ufficiale è quello precendente alle Guerre dei Cloni. In questa fase sono ambientanti Star Wars: Darth Maul, storia scritta da Cullen Bunn e disegnata da Luke Ross, e Star Wars: Obi-Wan & Anakin, miniserie in cinque atti scritta da Charles Soule e disegnata da Marco Checchetto. La storia è ambientata tra La minaccia fantasma e L’attacco dei cloni e segue il rapporto tra i due personaggi, tre anni dopo la decisione del maestro Kenobi di prendere come suo padana il piccolo Skywalker.
Una seconda fase è esattamente coeva alle guerre dei cloni e qui troviamo l’unica storia del nuovo canone non creata dalla Marvel. Si tratta della miniserie Star Wars: Darth Maul – Figlio di Dathomir (Star Wars: Darth Maul – Son of Dathomir), pubblicata inizialmente sotto la gestione Dark Horse. Scritta da Jeremy Barlow e disegnata da Juan Frigeri, la storia è l’adattamento del finale della sesta stagione della serie animata Star Wars: The Clone Wars (ritenuta canonica dalla Disney).
Sempre in quest’arco narrativo fa parte Star Wars: Kanan, serie formata da dodici episodi che segue le vicende di Kanan Jarrus, uno dei protagonisti della serie animata Star Wars Rebels. La serie si divide in due parti, L’ultimo Padawan e Primo sangue, scritti da Greg Weisman e disegnati da Pepe Larraz. L’ultimo Padawan è ambientato durante l’Ordine 66, mentre Primo sangue narra la prima incursione di Kanan nelle guerre dei cloni.
Durante il periodo della Guerra Civile Galattica sono ambientate diverse serie di fumetti ufficiali di Star Wars, tutti incentrati sui personaggi principali e iconici della trilogia classica. In rigoroso ordine cronologico vanno letti in primis Darth Vader (vol. II), scritta da Charles Soule e disegnata da Giuseppe Camuncoli; Star Wars, serie scritta da Jason Aaron e disegnata da vari artisti (John Cassaday, Simone Bianchi, Stuart Immonen, Lenil Francis Yu su tutti). La serie è composta dai volumi Star Wars Volume 1: Skywalker Strikes, Star Wars Volume 2: Showdown on the Smuggler’s Moon, Star Wars Volume 3: Rebel Jail, Star Wars Volume 4: Last Flight of the Harbinger e Star Wars Annual 1.
Seguono poi le serie dedicate a Darth Vader (vol 1), scritta da Kieron Gillen e disegnata da Salvador Larroca; Principessa Leia, miniserie scritta da Mark Waid, disegnata da Terry Dodson; Lando – miniserie scritta da Charles Soule e disegnata da Alex Maalev; Chewbacca – miniserie scritta da Gerry Duggan e disegnata da Phil Noto; Han Solo – miniserie scritta da Marjorie Liu e disegnata da Mark Brooks; Doctor Aphra – serie scritta da Kieron Gillen e disegnata da Kev Walker; L’Impero a pezzi (Star Wars: Shattered Empire) – miniserie scritta da Greg Rucka e disegnata da Marco Checchetto.
Durante il periodo post Periodo Post Guerra Civile Galattica sono ambientate le serie Star Wars: C-3PO – miniserie scritta da James Robinson e disegnata da Tony Harris; Star Wars: Poe Dameron – serie scritta da Charles Soule e disegnata da Phil Noto e Star Wars: il risveglio della Forza.
In Italia la pubblicazione di tutte queste serie avviene ad opera dalla Panini Comics, che a partire da maggio 2015 fa uscire con cadenza regolare due mensili. Il primo si intitola esattamente Star Wars ed è composto da 48 pagine, che unisce in ogni numero un episodio della serie USA Star Wars e una miniserie (Leia, Poe, Chewbacca etc). Il secondo albo è invece è Darth Vader che, sempre in 48 pagine, che include un numero della serie USA Darth Vader e una miniserie (Kanan, Obi-Wan & Anakin, Maul, Doctor Aphra).
È giunto il momento di iniziare ad approcciare questo sconfinato mondo di fumetti legato a Star Wars e tornare a tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana. Che la forza di leggere sia con te, giovane lettore padawan.