Alla XXVI edizione di Romics, in mostra le illustrazioni dello storico sceneggiatore italiano
Apparentemente, può sembrare strano trovare uno dei più grandi nomi del cinema italiano di tutti i tempi a una manifestazione come il Romics. Eppure, la XXVI edizione della celebre fiera romana dedica a Furio Scarpelli una mostra. Non lo Scarpelli cineasta – non solo, almeno – ma soprattutto lo Scarpelli fumettista, andando a raccontare al grande pubblico un aspetto meno noto della sua straordinaria personalità artistica.
Il nome di Furio Scarpelli si intreccia ai più bei film italiani di sempre
L’armata Brancaleone, La banda degli onesti, ma anche Il postino. In comune tutti questi capolavori del nostro cinema hanno la firma di Furio Scarpelli. Lavorando in coppia con Agenore Incrocci, meglio noto come Age, insieme hanno dato vita ad alcune delle più belle storie mai scritte nel nostro Paese.
Age e Scarpelli sono una garanzia, specialmente per quanto riguarda la scrittura di commedie: si può dire infatti che siano tra i padri della Commedia all’italiana, sottogenere famoso in tutto il mondo.
Riuscendo a spaziare dalla scrittura brillante e raffinata dell’Armata Brancaleone, fino alla commedia pura de I soliti ignoti, insieme ad Age, Scarpelli ha attraversato gli anni e i generi, contribuendo anche alla sceneggiatura del classico Spaghetti Western di Sergio Leone Il buono, il brutto e il cattivo.
La sua è una creatività ereditata e trasmessa ai suoi discendenti: era il figlio di Filiberto Scarpelli, editore e illustratore della rivista satirica Il travaso delle idee, pubblicata dal 1900 al 1966 e poi ripresa nel biennio del 1986-1988. Il nipote di Furio, anche lui Filiberto, è il regista di Tormenti – Film disegnato del 2011, interamente basato sugli appunti grafici e le illustrazioni di Furio, scomparso a 90 anni l’anno precedente.
L’amore del cinema per il disegno, e viceversa
Racconta Filiberto Scarpelli a proposito di suo zio Furio: “Per lui disegnare era un modo di prendere appunti – e aggiunge – ogni volta che andava a cena da amici o parenti faceva degli schizzi e dei ritratti, che spesso lasciava là. L’Italia è piena di suoi disegni”.
Questa vena creativa quasi incontrollabile è alla base di una produzione estremamente prolifica, che ci porta a riflettere sul legame profondo di alcuni Maestri del cinema con il fumetto. Sappiamo che le due arti sono sempre andate a braccetto e che, in qualche modo, ognuna si alimenta dell’altra in uno scambio reciproco costante. Non dimentichiamo, tra l’altro, che anche Federico Fellini amava disegnare e ha realizzato tantissime illustrazioni che hanno trovato il loro spazio in mostre piuttosto importanti. Inoltre – tanto per fare un esempio molto recente – l’amato regista inglese e membro dei Monty Pithon Terry Gilliam si è prestato ad illustrare la locandina del corto in VR, Happy Birthday presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
L’eredità di Furio Scarpelli per il romanzo disegnato
Forte di questo legame naturale tra il mondo dell’illustrazione e quello del cinema, Scarpelli ha dedicato gli ultimi anni della sua carriera al primo amore artistico: il fumetto.
La sua opera principale, pubblicata da Gallucci Editore, si chiama Tormenti (pubblicato di recente col titolo di Passioni. Romanzo disegnato di tormenti d’amore) e racconta un melodrammatico (volutamente e con ironia) triangolo amoroso tra Lolli, una giovane superficiale e capricciosa, il fascistissimo e arrogante Rinaldo e il suo rivale politico e sentimentale Mario.
I tormenti dei tre amanti si svolgono tra la Roma del Ventennio e la Spagna della Guerra Civile, in un incontro piacevolissimo tra Storia e microstoria. La lettura della graphic novel o – per dirla alla Scarpelli “romanzo disegnato” – ha sicuramente un sapore un retrò, come lo stile umoristico e dettagliato del suo tratto.
La maestria dell’autore, tuttavia, è una grande fonte di ispirazione per chi svolge questo mestiere oggi. Così come la commedia italiana oggi si sforza di emanciparsi dalla Commedia all’italiana, pur conservando un solido legame con le proprie radici, il fumetto contemporaneo può guardare alla lezione di Scarpelli con curiosità e ispirazione.
Nel contesto attuale, in cui il fumetto è sempre più riconosciuto come linguaggio pari alla letteratura scritta, il contributo di Scarpelli segna decisamente un punto a favore della nona arte. Pur con il suo tono sornione, di chi ha fatto del non prendersi troppo sul serio un vero e proprio strumento poetico, Tormenti è un volume importante, da recuperare se si vuole aggiungere un tassello felice alla conoscenza del fumetto italiano.
Le altre opere illustrate di Furio Scarpelli
Non propriamente fumetti, ma romanzi illustrati sono Estella e Jim nella meravigliosa Isola del Tesoro (2012) e Opopomoz (2013), entrambi pubblicati postumi da Gallucci Editore. In entrambi la scrittura e le illustrazioni sono state realizzate da Furio insieme al figlio Giacomo, anche lui diventato un importante scrittore, storico e sceneggiatore.
Le due opere sono pensate per un pubblico di bambini: Opopomoz, per esempio, si basa su una sceneggiatura scritta da Scarpelli per uno dei grandi del cinema d’animazione in Italia, il creatore de La freccia azzurra e de La gabbianella e il gatto Enzo D’Alò.
Anche in questo caso, Scarpelli ci lascia una grande lezione, che valorizza la letteratura per l’infanzia come campo in cui il creativo “colto” può e deve cimentarsi. Le storie più riuscite scritte per bambini e ragazzi hanno sempre toccato le corde più profonde dell’animo degli adulti, e questo Scarpelli lo sa.
Potrete trovare le illustrazioni di Furio Scarpelli in mostra al Romics, dal 3 al 6 ottobre alla Fiera di Roma.