Una leggenda tascabile

Per chi come me che ha appena passato i 30, le diverse celebrazioni dei 25 anni di molte saghe storiche (Street Fighter, Super Mario, Zelda e molti altri) che negli ultimissimi anni si sono susseguite con varie ricorrenze celebrative nel mondo dei videogiochi, assumono molto significato. Oltre al fatto che cominciano a farmi sentire vagamente old e rievocano momenti di pura nostalgia, evidenziano come lโepoca che va dalla metร degli anni 80 a quella degli anni 90, sia stata importantissima per lโindustria, con la creazione di giochi, personaggi e console, destinate a diventare vere e proprie icone senza tempo. Una delle piรน importanti tra queste, vide luce in Giappone il 21 aprile del 1989: il Game Boy. Ora, tralasciando i numeri che vedono la storica console Nintendo come una delle piรน vendute in assoluto, con quasi 120 milioni di pezzi in tutto il mondo (superando anche le vendite di unโaltra leggenda dellโhardware: PlayStation), parliamo un attimo del suo valore culturale. Game Boy non รจ lโanonimo nome di uno dei tanti โaggeggi per giocareโ ma un marchio che TUTTI, davvero TUTTI, conoscono. Mia nonna, e non รจ la sola, era solita chiamare QUALSIASI console mi vedesse tra le mani Game Boy, semplicemente perchรฉ si trattava di una parola cosรฌ diffusa che anche chi era totalmente estraneo al settore identificava subito con il termine videogioco. Game Boy era di fatto, la Gioconda dei videogiochi, il loro simbolo per eccellenza, che oggi il senso comune attribuisce probabilmente al marchio PlayStation. Ma dโaltro canto la notorietร se lโรจ guadagnata, eccome. Game Boy fu una vera rivoluzione del videogioco. Ricordo bene ancora il momento in cui mi venne regalato. Tenere un videogioco in mano fino ad allora, significava aver avuto a che fare con qualche GIG Tiger o Game & Watch, con i loro cristalli liquidi, la manciata di frame su schermo, e unโinterattivitร davvero โterra terraโ. Invece Game Boy apriva un mondo inedito: la genuina, eccitante sensazione di avere una VERA console tra le proprie mani che poteva far girare con pari dignitร (colori a parte) quello che potevamo giocare solo su schermi casalinghi! Non piรน uno strumento creato ad hoc intorno ad un unico gioco, ma il potenziale di avere mille titoli tutti diversi e sempre con te. Lo so che sembrano concetti ingenui, banali e scontati oggi, quasi fosse uno spot dโaltri tempi, ma allโepoca la rivoluzione la sentivi proprio in questo!
I numeri giusti!

Se poi vogliamo aggiungere che Nintendo, piรน lungimirante di quanto sia ora, si accaparrรฒ nientemeno che lโesclusiva di TETRIS, beh non cโรจ da stupirsi che nei 3 anni successivi al lancio la console vendette ben oltre i 25 milioni di unitร . Ma fu solo lโinizio di una lunga leggenda con un parco giochi in continua crescita che includeva decine di masterpiece come Mario Land 2, Wario Land, Bionic Commando, Metroid 2, Kid Dracula, per citare i primi che mi vengono in mente. Nessuna console portatile dopo il Game Boy riuscรฌ a replicare tale equilibrio perfetto tra potenzialitร hardware, praticitร , convenienza e bontร del software. E non รจ che mancasse la concorrenza, tuttโaltro! SEGA ci provรฒ presto con Game Gear, fallendo miseramente, perchรฉ come molti, tra cui lโAtary Lynx, puntava solo sulla supremazia tecnologica, con grafica a colori, maggiori prestazioni e retroilluminazione, a scapito di pochissimo supporto di terze parti e soprattutto, esigua autonomia delle batterie (che mica costavano poco!). Solo Nintendo riuscรฌ a superare se stessa, con le nuove versioni di Game Boy Pocket e Color. Grazie inoltre al fenomeno Pokemon continuรฒ a vendere per un periodo ben piรน lungo di quanto sarebbe lecito aspettarsi dalla longevitร media di una console. Dovremmo aspettare il 2004 per vedere il nome Game Boy rimpiazzato da quello di Nintendo DS, ma a quel punto, sarร giร leggenda. Oggi Game Boy รจ unโicona che trascende lโโambito nerdโ, e la sua fame รจ universale. Viene ancora utilizzato da alcuni appassionati come strumento per comporre Chip Music, con le sonoritร tipiche dei vecchi giochi a 8bit, che insieme alla pixel art, rappresentano unโespressione di cultura pop-vintage a tutti gli effetti. Che dire insomma, tanti auguri Game Boy, siamo sicuri che tra 25 anni, sarai ancora nei nostri cuori!