Scena per scena, tutto quello che avete pensato durante la puntata, ma non avete il coraggio di dire.
Siamo arrivati alla quarta puntata, e finalmente, dopo aver rinunciato a Spettro e al photoshop per le tette di Cersei, in questo episodio D&D scialano oro braavosiano e ci regalano fuoco e fiamme.
Sappiamo che il leak della puntata gira ormai da giorni, ma noi siamo fedeli come Brienne alla sua Lady Stoneheart e mai e poi mai la guarderemo prima della data di uscita. Anche perché 480p sono proprio una miseria.
Il carrozzone va avanti da sé
Nel boschetto della mia fantasia, Bronn è incazzato nero perché Jaime non gli ancora dato quello che aveva chiesto: un castello tutto suo con Black Jack e squillo di lusso, senza castello e senza Black Jack. I Lannister ripagheranno pure i loro debiti, ma oltre ad avere le mani d’oro hanno anche il braccino corto. Jamie suggerisce al mercenario di arrotondare andando a mietere il grano, che deve essere un eufemismo che usano a Castel Granito per mandare affanculo la gente. Bronn il contadino. Alla locanda. Non ha pagato il conto!
Voto: (Renato) Zero.
Non ho detto gioia, ma noia noia noia
Non so come la pensiate voi, ma nella classifica dei personaggi che devono morire male, Mycroft Holmes travestito da banchiere è quasi al primo posto. Poverello, non è colpa sua, ma tutte le volte che c’è una sua scena rimpiango il concertino nel bosco di Ed Sheeran (a proposito, che fine ha fatto? Lo rivedremo mai? Uno degli spin-off della serie sarà dedicato a lui, vero?).
Pure Cersei non lo sopporta più e cerca di coinvolgerlo in una partita di Risiko pur di farlo star zitto.
Voto: Due (carro armati sulla Banca diFerro e finisco il turno).
Ho visto cose che voi umani
Ditocorto vendica Sansa ricordando a Bran di quella volta che hanno cercato di sgozzarlo nel sonno come un maialino da latte, ma non c’è niente da fare, Bran è diventato un ragazzetto anemico e col ciuffo, ha perso la voglia di vivere e si è aperto un netlog dove si fa chiamare Stormageddon. Dopo il monologo bladerunneresco e una domanda sulle tette di Sansa caduta nel vuoto, Baelish è costretto a battere in ritirata per lasciare spazio allo straziante addio di Meera Nonmiricordoilcognome-haqualcosaachefareconlerane, che dopo aver perso tutta la famiglia ed essersi trascinata sulle spalle l’emo irriconoscente per mezzo continente, si sente congedare con un addio e grazie per tutto il pesce che in confronto Daenerys a Jorah gli ha voluto bene.
Voto: 42.
Tutte le strade portano a Winterfell
Dopo sette anni in Tibet, Arya riesce a tornare a Winterfell pagandosi il biglietto con i punti freccia accumulati. Alla porta però ci sono due guardie fiorentine: “Chi sei? Da dove vieni? Cosa porti?”
“Sono Arya Stark, vengo dal sacro tempio dell’Indovina Chi, volete del pasticcio di carne?”
E quelle alla fine la lasciano entrare, perdendola subito di vista e facendosi fare una parte a culo per direttissima da Sansa, ché il casottino del portiere di notte è sempre pieno di cartacce e impronte di fango e qualcuno ha pure comprato un porno sadomaso su Sky Primafila. I due si giustificano con la stessa efficacia delle guardie-avvoltoio di Robin Hood, provando a dare la colpa al fantasma del defunto maritino di Lady Stark, ma sbagliano tutti i tempi comici, mica come i volatili della Disney.
Voto: Un fiorino!
Non c’è posto al mondo più bello della propria cripta
Al cospetto della statua funebre di Neil Patrick Harris travestito da Savonarola per Halloween, ci togliamo dalle palle la carrambata di questo episodio. Le due ragazze si aggiornano sulla loro vita, ma Sansa è diventata una sciura noiosa che pensa solo alla promozione sui rotoloni Khaleesi e all’opzione passa a edis*n per risparmiare sulla bolletta del gas, visto che l’inverno sta arrivando. Infatti quando sua sorella le parla della lista delle cose da ammazzare prima dei vent’anni, lei riesce solo a pensare a quella della spesa, che sicuramente Ditocorto si dimenticherà di prendere qualcosa e le toccherà scendere di corsa all’alimentari. Le due sorelle cercano di guadagnarsi l’ultima fetta di torta raccontandosi il previously delle loro avventure, finché Sansa non si spazientisce spedisce Arya in camera sua a togliere le ragnatele e i vecchi poster del Mastino dai muri.
Intanto Bran, che è ormai definitivamente quel parente bruciato dalla droga che non ti porti dietro alle cene di famiglia, aspetta le ragazze parcheggiato in giardino, con gli occhi di chi si è fatto troppe pugnette e il sorriso… no, niente, lasciamo perdere.
Il vero nodo narrativo di questa storyline, però, è Ditocorto: non ce l’ha una stanza? È incollato a quella balaustra con il pattex millechiodi? Se non resta appoggiato alle mura di Winterfell, quelle collassano? Perché nessuno gli ha ancora spaccato il setto nasale?
Voto: Meglio en*l energia.
Ho scritto t’amo sulla roccia
Nel villaggio vacanze è il giorno della gitarella alle cave di metanfetamina e l’atmosfera è quella un po’ frizzantina delle Summer Nights di Grease. Dimmi dai, dimmi dai, dice Missandei, ma proprio mentre ne parlano arriva Jon e la receptionist si defila. I due si incuneano nella grotta e non farò nessuna battuta scontata sul fatto che Jon dice chiaro e tondo a Dany che vuole mostrarle qualcosa perché l’avete pensato tutti, e se non l’avete pensato state mentendo. Comunque il Re del Nord, sotto pressione perché le ferie sono agli sgoccioli e lui non si è ancora limonato nessuno, mostra alla Regina degli Andali e dei Primi Uomini, nata dalla tempesta, madre dei draghi, cugina della compagna di banco del vicino di casa, un graffito dedicato a lei, inciso nella pietra con le chiavi del motorino e ripassato con l’uniposca dorato. Sembra fatta, ma la Khaleesi è un osso duro e prima di concedersi vuole essere sicura che lui sia un bravo ragazzo, che non le farà le corna appena tornato a casa e che le manderà tutti i giorni il corvo del buongiorno e della buonanotte.
Una volta usciti dalla grotta, inoltre, Tyrion e Varys, sempre latori di buone notizie, annunciano che la grigliata di quella sera potrebbe essere rimandata perché nessuno si è ricordato di andare a comprare le salsicce e, oh, tutti i nostri alleati sono morti, o intrappolati nel ruolo di comparse per film horror splatter.
Daenerys si incazza non poco, che aveva pure comprato un abitino nuovo per la cena, e decide di sfogarsi andando a fare le pinne (anche dette penne) sui draghi con Jon Snow. Solo che quello, non sapendo un cazzo come al solito, non ha mai letto Moccia e non sa che bruciare città e fare corse clandestine è la strada più semplice per il cuore di una squinzia.
Voto: Tre (metri sopra il cielo).
Non si smette mai di imparare
Dopo essere stata addestrata da Mr. Satan e aver messo la cera e tolto la cera, Arya vuole affinare le sue abilità con Capitan Phasma, caso mai la ribellione perdesse e si liberasse qualche posto di comando nell’Impero. Sansa, che passava di lì di ritorno dalla riunione settimanale del club dell’uncinetto, realizza che oltre al fratello momentaneamente AFK, si trova anche una sorella adepta della Mano Rossa e decide di mandare un sms aviario a Wolverine, per informarlo della situazione.
Voto: Immenso Podrick.
Paese che vai, bastardi che trovi
Jon e Davos si aggiornano sui rispettivi flirt, ma sono interrotti da Missandei, che ci tiene a specificare che Daenerys è la sua BFF e che se l’è scelta e non le farebbe mai un torto, però guarda Jon Snow con gli occhi di una che vorrebbe di più (ecco, magari un’appendice), mentre Davos cerca disperatamente di sembrare giovane facendo le domande del questionario di Proust alla ragazza: Cm t kiami? Anni? Da dv dgt?
Al festone si unisce anche Theon, che a ogni puntata sembra sempre di più la versione sciunta e incolta (in tutti i sensi) di Alberto Angela: “Ho saputo della grigliata di stasera, io ho portato il polpo.” “Come, non lo sai?” gli rispondono, “la grigliata è stata annullata, ci mancano i draghi per accendere il fuoco.”
Voto: Quattro (tentacoli all’orizzonte).
Come on baby light my fire
Ok, saltiamo tutta la parte noiosa della scena, compresi i momenti di alta comicità sul nome del figlio scemo dei Tarly (e ricordiamoci che quello intelligente al momento sta ricopiando a mano l’elenco aviario di tutta Westeros) e arriviamo al clou, alla scena che tutti stavamo aspettando da anni, a quella che ci ha spinto a continuare la visione nonostante Bran, nonostante i pipponi teologici di alto Passero, nonostante la penuria di tette delle ultime puntate.
Ancora non riesco a crederci: stiamo vedendo una vera battaglia.
Ci sono i cavalli che bruciano.
I carri che bruciano.
I soldati che bruciano.
Ci sono i draghi.
Ci sono i dothraki che urlano come Xena.
C’è la supermegaarmasegreta contro i draghi che funziona come le candele alla citronella contro le zanzare.
Che brucia.
C’è Daenerys che finalmente, FINALMENTE, arriva sul continente e parcheggia con l’arroganza di un parvenue brianzolo col Porche Cheyenne in Via Montenapoleone.
C’è pure Jaime che decide di mettere in scena un remake di San Giorgio e il drago.
C’è la vostra faccia, alla fine della puntata, riflessa sullo schermo nero.
Voto: 20 critico a D&D