Scena per scena, tutto quello che avete pensato durante la puntata, ma non avete il coraggio di dire.
Se siete sopravvissuti agli spoiler e siete arrivati fin qui, complimenti. Se vi siete letti anche i nostri precedenti riassuntoni, grazie per averci tenuto compagnia, per aver riso con noi, per averci scelto.
Non pensate al fatto che mancano almeno due anni prima di rivedere gli Stakaryen in azione, ma concentratevi sulle cose belle della vita: il sole, il mare, lo scioglimento dei ghiacciai, il cervo dei Baratheon che ancora resiste su Approdo del Re, chiaro segnale che in realtà Roberth non è mai morto, ma viene conservato in salamoia nella bottega di qualche mercataro delle pulci.
Per l’ultima volta, iniziamo.
Evviva la foca (e che dio la benedoca)
Vermegrigio, che in questa stagione ha avuto una sola scena madre in cui si è visto più di culo che di viso, fa la bella statuina ai piedi di un bel castello marcondirodirondello, mentre Bronn e Jamie preparano i condimenti per l’insalata più grande del mondo, in attesa dei giudici del Guinness World Record. Seguono filosofiche considerazioni sull’importanza del membro maschile, una certezza, quando in scena c’è il secondo mercenario chiacchierone più amato dagli italiani. Ma mentre gli Immacolati se ne stanno lì in fila per sei col resto di due, in attesa della loro porzione, ecco che arrivano gli ultimi della classe, quelli indisciplinati che stanno all’ultimo banco e disturbano le lezioni lanciando palline di mollica al secchione in prima fila. Il Lannister buono è preoccupato: non hanno abbastanza forchette per tutta quella gente.
Voto: zero in condotta.
Non svegliare il morto che dorme
In attesa dell’approdo a approdo dell’approdo, Jon Snow l’architetto inizia a valutare l’utilità dei grattacieli per ricollocare i bruti che hanno superato la barriera per sfuggire al Re Ghiacciolo. Il Mastino, che probabilmente non ha imparato nulla da quella volta che ha rischiato di far ammazzare uno sbotto di gente lanciando un sasso, con tutta la delicatezza possibile si accerta che il non morto sia ancora vivo, o non morto, o quello che è. Quello risponde con la stessa affabilità di una barista a cui viene chiesto un caffè lungo in tazza grande macchiato freddo con latte di riso.
Voto: più case popolari per tutti.
Più commovente della reunion dei Pooh
Cersei, incazzata nera perché non è riuscita a farsi la piega dal parrucchiere, si appresta a raggiungere la Fossa del Drago con Qyburn e Jamie, arrivato ad Approdo del Re con un “Beam me up, Scotty”, per permettere finalmente la reunion più attesa di questa stagione, quella tra Brienne e Jamie. Sempre di ottimo umore, la bionda elenca l’ordine in cui fare fuori i suoi ospiti nel caso insorgano problemi, neanche stesse andando a un matrimonio. Segue una scena di baci e abbracci, nonché il dialogo più lungo sostenuto da Pod da almeno dieci puntate a questa parte. Il gioco di sguardi tra Brienne e Clegane è molto più riuscito del 70% dei dialoghi di questa stagione, ma non ditelo a quelli che continuano a difendere questa serie a spada tratta, e soprattutto non ditelo a Tormund.
Voto: Possiamo dare subito il trono a Sir Bronn of the Fucking Black Water?
Clash of Storyline
Jorah, in evidente PTDS, ripensa all’ultima volta che si è ritrovato in un’arena circondato di nemici, ma non c’è tempo per i bei ricordi; vestiti a festa, con tanto di gonnellini hawaiiani e coroncine di fiori, ecco arrivare gli Allegri Lannister e la cena della Vigilia può iniziare. Come nelle migliori famiglie allargate c’è un po’ di tensione nell’aria. Comprensibile, tra parenti che hanno ucciso altri parenti, parenti che hanno imprigionato altri parenti, parenti che non sanno di essere parenti. Brienne vede Jamie e si trasforma in una shoujo-girl con gli occhi grandi tre quarti della faccia e uno sfondo di trine aerografate. Gli antipasti sono già pronti, i crodini stappati, manca solo Dany, che sta ancora cercando di ricordarsi come si chiamasse il drago che le hanno fatto fuori gli estranei. Alla fine decide di pensarci in un altro momento e, con Drogon e quell’altro drago, si presenta all’appuntamento facendo le impennate come al solito, che pure se è diventata regina, sotto sotto resta una piccola tamarra. “Scusa il ritardo, zì” sono le prime parole che rivolge alla sua più grande nemica sul suolo westerosiano, ma prima che la scena possa andare a parare da qualche parte, Euron Sparrow, tornato dalla rotta della cocaina dove ha passato le ultime puntate, decide di far perdere ancora tempo (ai personaggi, agli sceneggiatori, al pubblico) tirando fuori di nuovo la storia di Yara, che ora che Ellaria è fuori dai giochi non serve neanche più per qualche scena porno-soft. Poi prova a conquistare il cuore di Cersei facendo un paio di battute sui nani già vecchie ai tempi di Gino Bramieri, finendo solo per prendersi un duone di piccone dal parrucchino della Regina. Alla fine prende la parola Jon, che si è portato dietro un po’ di Tupperware da vendere alla famiglia allargata, nascondendoli nella cassa dello zombie. Dopo la dimostrazione pratica, Jon si offre di vendere due daghe di dragonglass al prezzo di una a chiunque si prenda anche un Bimby a noleggio. Dopo aver visto la potenza del frullatore a immersione e la bruttezza del non morto, Euron se la dà a gambe, confidando nel fatto che i non morti non abbiamo letto World War Z imparando il trucco per camminare sott’acqua. Cersei sembra quasi convinta, ma nel momento in cui chiede del certificato di garanzia, Jon in the North, dopo sei settimane di tentennamenti e artrosi, decide di rendere pubblico il suo inginocchiamento NEL PEGGIOR MOMENTO POSSIBILE.
Voto: Un solo coro si alza dagli spalti: NON SAI UN CAZZO JON SNOW. Hic Sunt Leones
Hic sunt leones
Qualcuno deve pur andare a parlare con Cersei e Tyrion, che ha estratto la pagliuzza più corta, si incammina verso la fossa dei leoni, scortato dallo zombie di famiglia. I due fratelli iniziano a rinfacciarsi ogni screzio dell’infanzia, dall’ultima fetta di torta rubata all’omicidio del padre, passando per gli Emmy vinti da Dinklage. Dopo vane minacce di morte e un paio di bicchieri di vino per celebrare i bei tempi andati, Cersei si posa la mano sullo stomaco. “Digerito male?” chiede Tyrion.
Voto: Due Emmy a zero per il nano.
Questione di feeling
Giusto per allungare un po’ questa puntata, buttare là due accenni alla storia dei Targaryen a uso e consumo di quei miscredenti che non hanno letto i libri e offrirci l’ennesimo momento Jonerys che in confronto “Temi d’amore fra i banchi di scuola” era un prodotto interessante, Jon in the North e Danaerys parlano di cose, mentre gli altri attori coinvolti nella scena, sullo sfondo, si lanciano sul buffet offerto dalla produzione fino al ritorno di Tyrion. “Tuttapò”, dice il nano, “sono vivo e tra poco diventerò di nuovo zio al quadrato, ip ip, urrà”. Tutto si sistema, Cersei promette di mandare le truppe al nord ed è credibile come un venditore porta a porta di prodotti dimagranti.
Voto: una mascella per domarli e nel buio incatenarli.
Se guardi troppo a lungo Ditocorto, Ditocorto guarderà dentro di te
Al nord, dopo l’arrivo del corvo whatsapp con cui Jon confida alla sorellina di essersi innamorato, l’uomo dall’aspettativa di vita più corta del dito continua ad appoggiarsi a cose, e regalare a Sansa perle di saggezza rubate dai libri di Paolo Coelho a cui la padrona di casa non crede neanche per mezzo secondo. Tra i motivi per rimpiangere le vecchie stagioni, mettiamoci pure che Baelish è rimbecillito così tanto da non rendersi conto di stare a scavarsi la fossa con le sue stesse dita.
Voto: from hero to zero (e se ci siete cascati, un’insufficienza per voi).
Intervallo
Attenzione, poiché in questa puntata infinita i nostri D&D hanno cercato di condensare tutto quello che non è successo nelle precedenti, ci sono un sacco di chiacchiere e di gente che si sposta, o dice di spostarsi, o si sposta parlando di altri spostamenti. Per questo motivo il riassuntone, da questo momento, avanzerà con una velocità di 2x.
Greyjoy’s Karma
Jorah, cercando di difendere per l’ultima volta la tana del drago di Daenerys, prova a convincerla a volare in executive mentre Jon rema fino alla barriera, ma i due hanno già progettato di girare il remake di Love Boat e il Cavalier Pietrisco suca fortissimo anche stavolta. Poi, siccome ogni tipo di sottotrama interessante è stata estirpata come peli superflui prima di una vacanza al mare, c’è tutta una parte dedicata a Theon che si pente e si duole dei suoi peccati, viene pestato a sangue, ma alla fine vince perché le pedate nelle palle sono tutto tranne che superefficaci, contro di lui. Se volete potete skippare.
Voto: sette minuti di vuoto.
Chi di pugnale ferisce
A Winterfell Sansa indice una riunione di famiglia, quella che gli è rimasta, o meglio, quella che non le è stata fatta fuori da lui, La Merda, colui che non deve arrivare vivo alla fine della puntata, l’uomo che sostiene sulle sue spalle il peso di tutti i muri del castello, quello che una volta era pure intelligente, ma poi si è scontrato con la trasformazione di Sansa in personaggio femminile forte. Un fermo immagine della faccia di Baelish nel momento in cui viene fatto il suo nome dovrebbe campeggiare sui muri di ogni città nei secoli a venire, come eterno memento di quello che succede a metterti contro le persone sbagliate, nello specifico l’attuale incarnazione della Fenice e Karate Kid. Nonostante la prevedibilità della scena, possiamo urlare con le lacrime agli occhi che Ned Stark è stato finalmente vendicato. Perfino Bran il vegetale interviene nella discussione: “Lord Baelish, eri così bello la prima notte di nozze con Lysa Arryn”.
Voto: mai fanservice fu più apprezzato.
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni
Mentre Jamie prepara lo zainetto con la borraccia per la gita, Cersei gli dà una brutta notizia: essendo orfano nessuno può firmargli il permesso per andare a Hogsmead, quindi deve rimanere a Approdo del Re. Jamie non ci sta, lui vuole andare a vedere gli zombie e magari chiedere a Daenerys se gli lascia fare un giro sul drago, ma visto che la sorella è inamovibile, seppur non ancora abbastanza pazza da farlo giustiziare sul momento (e questo forse è l’unico momento della puntata in cui, come ai vecchi tempi, tutto sarebbe potuto succedere) decide di falsificare la firma e andarsene lo stesso, alimentando le speranze di tutti noi di vedere un faccia a faccia tra i due spasimanti di Brienne la Bella.
Voto: DAJE JAMIE SEI TUTTI NOI, NON TORNARE INDIETRO, MILLE PUNTI A GRIFONDORO.
E FINALMENTE NEVICA.WINTER IS HERE, RAGAZZI, WINTER IS HERE, NON PERDETE LA CALMA, SONO SETTE STAGIONI CHE CI PREPARIAMO A QUESTO MOMENTO.QUALCUNO SI RICORDA DOVE ABBIAMO MESSO LE CIASPOLE?
Il Sand non è acqua
Samwell Tarly riesce finalmente ad avere un udienza col Divino Otelma, colui che tutto sa, tutto vede, ma nulla dice perché altrimenti la serie finirebbe troppo in fretta. Poiché mancano 14 minuti alla fine della puntata e ancora non ci sono stati incesti, ecco il momento della rivelazione: Jon è un Targaryen (e lo sappiamo), effettivo erede del Trono di Spade (e lo risappiamo) e il suo vero nome è Aegon Targaryen (e qui si riconoscono i lettori dei libri, sono quelli cianotici che bestemmiano in alto valyriano). Dopo un breve flashback in cui scopriamo principalmente che Rhaegar era un cesso con le gambe, ecco che sul Titanic Jack Snow va a bussare alla porta della bella Rose Targaryen, perché se non c’è cosa più divina che bombarsi la cugina, figuriamoci la zia.
Sugarfree penis
Adesso che Ditocorto è morto, possiamo pure saltare a piè pari le scene delle sorelle Stark, giusto? Giusto. Dai che siamo quasi alla fine, giusto il tempo della morte cliffhanger, poi chiudiamo tutto con una scena rubata a World of Warcraft: Wrath of the Lich King che tanto chi vuoi che se ne accorga? Quelli che guardano il trono di spade mica lo conoscono WoW, no? E tutti giù per terra, ci siamo giocati la barriera, forse ci siamo giocati Tormund, ma una cosa è certa: per quanto questa stagione ci abbia lasciato perplessi, delusi, confusi, quando lo schermo diventa nero per l’ultima volta, davanti ai nostri occhi, non possiamo che desiderare ardentemente che la prossima stagione arrivi il più velocemente possibile.
And now our watch begins.