Un nuovo inizio
Destiny 2 è alle porte, finalmente. Finalmente perché nel bene e nel male lo sparatutto di Bungie è stato un gioco importante. Non starò qui a raccontarvi di quanto rimasi colpito, all’uscita del primo gioco, dalle premesse narrative, dall’art direction e dalla lore di Destiny, ma anche da diversi aspetti di gameplay che mi hanno spinto a fare una cosa per me stranissima: passare ore e ore nel Crogiolo.
Purtroppo però Destiny era un gioco che avrebbe avuto bisogno di rifiniture dal principio, motivo per cui presenta anche molte ombre tra le luci. Destiny 2 tuttavia pare poter fare quel passo avanti, poter portare a compimento la visione di Bungie, ed essere quello che sarebbe dovuto essere fin da principio.
A Colonia ci sono stati presentati tre personaggi, il primo dei quali è Dominus Ghaul, il villain della situazione. Ghaul, e la sua Legione Rossa sono il motivo per cui gli eventi del gioco si mettono in moto. Destiny 2 infatti inizia poco dopo l’ultima espansione del primo episodio, e proprio con l’attacco della Legione Rossa alla cittadella, con lo scopo di prendere il Viaggiatore. Questo perché, promette Bungie, Ghaul è un personaggio che si dimostrerà estremamente stratificato e sfaccettato: la sua missione per ottenere la Luce del Viaggiatore è originata dalla sua convinzione che, nel dare la Luce agli umani, il Viaggiatore si sia sbagliato.
Ovviamente crede che lui sarebbe dovuto essere il prescelto. Il risultato di questo colpo di mano è che i Guardiani perdono il potere e si organizzano per portare avanti una guerra di resistenza e riconquista. In questa situazione inizia la nostra avventura, durante la quale saremo accompagnati dai due personaggi di cui vi abbiamo accennato all’inizio del paragrafo: Hawthorne e Cayde-6. La prima è una guerriera che fa parte della resistenza terrestre, a cui però manca la Luce, mentre Cayde-6 è la linea comica, di ritorno dal primo episodio.
Questi saranno coloro che accompagneranno il nostro eroe nelle sue peregrinazioni per lo spazio; tra le diverse aree che esploreremo quella di cui Bungie sembra andare più fiera, e che è effettivamente molto bella, è la European Dead Zone, una zona estesa tra l’Austria e la Germania decisamente suggestiva, soprattutto grazie alle architetture caratteristiche. Ciò che però pare essere la principale introduzione nelle ampie mappe di Destiny 2, è la presenza di molti obiettivi che compariranno esplorando, funzionando da ottimi diversivi all’avanzamento della sola campagna principale. Naturalmente potremo capire quanto tutto queste promesse si riveleranno effettive solo quando avremo il gioco per le mani, ma Bungie sembra abbastanza convinta del lavoro che sta svolgendo, ed in verità avere aree con un’interessante assortimento di situazioni particolari che compaiono senza preavviso potrebbe stimolare quel senso di esplorazione, che spezzerebbe la monotonia del giocare esclusivamente delle missioni, ancora e ancora.
Infine, abbiamo avuto modo di mettere le zampe sul multiplayer del gioco, affrontando qualche partita nel crogiolo in cui ci era chiesto di conquistare e tenere alcuni punti della mappa, modalità già disponibile nel primo capitolo. Tutto scorre bene ed è dannatamente divertente. L’unico limite è stato l’impossibilità di giocare con un personaggio costruito in prima persona, e quindi conosciuto. La struttura della mappa provata era di ottimo livello, confermando la capacità di Bungie di lavorare molto bene anche lato level design, restituendoci una moltitudine di aperture e coperture che rendevano il tutto più complesso e imprevedibile. Anche il primo Destiny offriva delle ottime mappe multiplayer, e non abbiamo dubbi che questo secondo saprà regalarci soddisfazioni rubandoci ore di sonno.
Quindi? Ci sono molte speranze, questo è certo, e non dovremo aspettare troppo tempo per poter finalmente scoprire se queste verranno disattese. Quello che ci è stato promesso è un gioco pregno, in grado di raccontare una storia rimanendo un MMO, che può essere affrontato da soli o in gruppo, con momenti PVP e PVE, pieno di attività secondarie da fare e da rifare: un’epopea sci-fi indimenticabile, in sintesi.
Riuscirà Bungie a rendere Destiny quello che avrebbe sempre voluto? Lo scopriremo ad inizio settembre, ma per ora le carte sul tavolo sono molto buone, grazie ad una serie di personaggi potenzialmente interessanti, ambientazioni suggestive ed un gunplay soddisfacente. Scopriremo poi nel corso dei mesi come Bungie supporterà il suo pargolo, anche se ha dimostrato con il primo capitolo di sapersi muovere abbastanza bene, ma soprattutto vedremo se e quanto sono state tenute in considerazione le richieste dell’utenza.
Aspettiamo, con un buon grado di fiducia.