Abbiamo provato il seguito di uno dei migliori jrpg degli ultimi anni.
Dopo l’ottimo successo del primo capitolo, abbiamo dato un’occhiata a Ni no Kuni 2. Il gioco sarà sicuramente un fuoriclasse del genere JRPG, basta pensare che alla realizzazione del progetto stanno teste come e Akihiro Hino che si è occupato della sceneggiatura del gioco, dopo aver contribuito a parecchi episodi de Il Professor Layton; Yoshiyuki Momose per il character design e veterano del prestigioso Studio Ghibli; e Joe Hisaishi che per lo stesso studio ha contribuito lavorando ad alcune delle colonne sonore più memorabili dei loro film.
La presentazione della kermesse si è focalizzata sulla modalità Kingdome Mode, un’attività secondaria ma sicuramente importante nell’economia del gioco e del suo contesto narrativo. Evan, il protagonista, infatti cerca di espandere il suo regno in quanto giovanissimo sovrano delle sue terre. Più personaggi interagiranno con noi nell’avventura principale, più avremo a nostra disposizione mestieranti unici che contribuiranno alle nostre esigenze portando risorse al regno. Se infatti ad esempio, lungo l’avventura ci capiterà di aiutare un mercante, questo entrerà nelle nostre fila provvedendo in qualche misura al fabbisogno della popolazione.
Quando il regno viene attaccato dagli invasori, entra in gioco la modalità Skirmish. Questa si sviluppa in un’area rappresentata con quello stile grafico un po’ approssimativo e stilizzato che caratterizza anche l’esplorazione tra una location principale e l’altra, e che a me non piace per nulla, in quanto soprattutto nell’avventura vera e propria, spezza troppo esteticamente il gioco, andando a rovinare anche l’ottimo lavoro fatto per quel che riguarda il character design dei personaggi. Inoltre se vogliamo dirla tutta, mi pare anche una scelta poco sensata, in quanto questi percorsi in cui la grafica viene “alleggerita”, almeno per ciò che ho visto nella demo, sono brevi e nemmeno così aperti. Quindi è veramente assurdo pensare non si potesse mantenere la grafica standard anche in queste sezioni. Ma sto decisamente divagando…
La modalità Skirmish dicevamo. Ecco questa ci vede combattere in questo campo di battaglia molto stilizzato, altri piccoli eserciti, composti da poche manciate di “minions”, al cui centro si accompagna sempre un generale leggermente più potente. Le meccaniche sono molto semplici. Avremmo a disposizione gruppetti di alleati che si dividono in spadaccini e arcieri. Con i dorsali questi ruoteranno attorno a Evan, in modo da esporne sempre uno di fronte a noi e lasciando l’altro nelle retrovie. Nella piccola battaglia che abbiamo potuto provare, i nemici avevano le nostre classi, ma in più potevano contare anche su un manipolo di guerrieri con il martello. Il rapporto di “superiorità” tra arco – spada – martello funziona come nella morra cinese. Quindi ogni specialità è superiore ad una e inferiore all’altra.
Per come l’abbiamo vista, questa modalità è poco più che un giochino, molto semplice e con elementi strategici ridotti all’osso, che probabilmente non aggiungerà poi moltissimo all’esperienza GDR vera e propria. Quest’ultima invece, pare piuttosto marmorea. Graficamente è ancora migliore del precedente (se non quando fa capolino l’orribile grafica stilizzata accennata prima) e la sostituzione dei combattimenti a turni con una più fresca formula in tempo reale, ha sicuramente giovato al ritmo del titolo. I nemici li vedremo sempre nella mappa, e toccandoli si verrà trasportati nell’area di combattimento. Qui avremmo il pieno controllo di Evan, che potrà attaccare, difendersi, oppure utilizzare una bacchetta magica per caricare un colpo speciale, o in alternativa, sfruttare una serie di tecniche speciali utilizzando la spada.
Peccato che il gioco sia stato rimandato al 19 gennaio 2018, perché perplessità a parte verso discutibili scelte stilistiche e meccaniche apparentemente poco incisive aggiunte al pacchetto, Ni no kuni 2 continua a sembrare il miglior gioco di ruolo giapponese attualmente in sviluppo, che tutti i fan del genere dovrebbero aspettare più di qualunque altro titolo.