Gli autori di fantascienza non si sono mai tirati indietro dal rappresentare Gesù Cristo o altre figure messianiche
Come profeta di una delle maggiori religioni mondiali, Gesù Cristo è un personaggio rivisto e reinterpretato migliaia di volte in ogni forma di narrazione: letteratura, teatro, cinema, musica o combinazioni dei precedenti. La sua centralità nella civiltà occidentale si riflette in tutti i settori, e non ci si poteva aspettare che gli scrittori di fantascienza non avessero da dire la loro su Gesù.
“In quel tempo, Gesù disse…”
La fantascienza dispone di uno strumento perfetto per portare in scena Gesù (o qualsiasi altro personaggio storico, in effetti): il viaggio nel tempo. Se si ammette che sia possibile raggiungere il passato, uno dei posti più interessanti da visitare sarebbe probabilmente la Galilea del I secolo. Quale modo migliore per assistere di persona alla vita di un predicatore che ha cambiato la storia del mondo? Ma con il viaggio nel tempo, si sa, le cose spesso vanno per il verso sbagliato. E molte volte si scopre che la storia non è andata davvero come pensiamo.
È il caso di uno dei classici del genere, INRI dello stesso autore della saga di Elric di Melniboné, Michael Moorcock. In questo romanzo del 1966 un viaggiatore temporale arriva nell’anno 28 per conoscere Gesù, ma qui scopre che il figlio del falegname è un ragazzo deforme e affetto da un ritardo mentale, per cui ne assume lui l’identità. Uno spunto simile si trova in molte altre storie, tra gli autori italiani ne troviamo una di Roberto Vacca (scienziato e divulgatore) che nel racconto La vera storia di Yehoshua Bar Jospeh ipotizza che a creare per errore il cristianesimo sia stato Theodor Herzl, mandato nel passato da Albert Einstein per impedire la Diaspora degli ebrei.
Un approccio meno invasivo è quello dello sconosciuto viaggiatore di Lo specchio di Dio, romanzo dell’autore tedesco Andreas Eschbach (noto soprattutto per il visionario Miliardi di tappeti di capelli). Tutta la storia si basa su un video realizzato durante un accidentale salto nel tempo, che ha portato il viaggiatore ad assistere di persona alle nozze di Cana. Ritrovato in uno scavo archeologico, il video diventa una reliquia importantissima capace di movimentare interessi a livello globale, in una trama avventurosa sul modello Codice Da Vinci.
Naturalmente un’attenzione così maniacale per Gesù ha portato gli autori di fantascienza a immaginare altri tipi di paradossi. Se ad esempio la crocifissione fosse una meta tanto popolare per un’agenzia di viaggi nel tempo, come in Let’s Go to Golgotha! di Garry Kilworth, potrebbe succedere che la folla che grida di salvare Barabba sia composta interamente da turisti temporali, tutti istruiti sul dover rispondere in quel modo per non alterare il corso della storia, quando invece lo stanno causando.
“Io sono il pane vivo disceso dal Cielo”
Un’altra delle ipotesi più gettonate nella fantascienza è che Gesù non fosse completamente umano. In effetti molti discorsi ambigui che si trovano nei Vangeli sulla sua natura celeste potrebbero essere interpretati come un maldestro tentativo del Gesù alieno di spiegare le sue vere origini. Anche di questo tipo di storie se ne trovano centinaia, ma per decenza eviteremo di tirare in ballo rettiliani e anunnaki.
Il primo esempio da citare è Cristo Marziano di Philip J. Farmer. In questo romanzo viene scoperta una civiltà aliena che vive nel sottosuolo di Marte e segue i precetti dell’ebraismo. In realtà questi marziani non sono nativi del pianeta, ma hanno contattato la Terra due millenni prima e impressionato la popolazione con le loro cure mediche, per poi ripartire ma essere costretti a un atterraggio di emergenza su Marte. Gesù sarebbe quindi uno dei loro emissari, e sono pronti a farlo tornare di nuovo e riportarlo sulla Terra.
Un altro messia interplanetario è quello nel classico racconto L’uomo di Ray Bradbury, contenuto nella raccolta L’uomo illustrato. Un pilota di astronavi è sulle tracce del misterioso predicatore che compare su ogni pianeta, portando sempre il solito messaggio di pace e fratellanza: chi lo manda e da quanto tempo sta visitando i mondi abitati? Un tema simile ma con un approccio ben più inquietante è quello proposto da Philip K. Dick in Divina Invasione, dove vediamo un’entità divina manifestarsi di volta in volta su ogni pianeta nella sua lotta eterna contro l’illusione del mondo materiale. Dick ha scritto questo romanzo dopo la visione mistica del 1974, in cui aveva realizzato che l’entità Dio/Valis stava cercando di comunicare con lui per mostrargli la vera realtà che stava al di sotto della simulazione imposta dall’Impero Romano ancora in vigore. Il dettaglio di queste rivelazioni si trova nella sua monumentale Esegesi, che purtroppo sfugge a qualunque tentativo di decifrazione.
L’idea che Gesù fosse in un certo senso un’arma in un conflitto tra forze extraterrestri sta alla base anche di 1NR1 – Il codice dell’espiazione, romanzo di esordio di Ben Bamboo Korami pubblicato di recente da Acheron Books. Ambientato tra un migliaio di anni, in piena guerra tra gli umani e le forze angelice intenzionate a sterminarli, in questo libro il protagonista è un soldato che diventerà la figura chiave del conflitto che si trascina fin dall’inizio dei tempi.
“Colui che viene dopo di me”
In molti casi nella fantascienza non troviamo Gesù in carne e ossa, ma altri personaggi che sono chiare allegorie cristologiche, così come anche nel fantasy si trovano spesso parallelisimi con la religione. Uno dei Messia più indimenticabili è Valentine Michael Smith, protagonista del classico Straniero in terra straniera di Robert Anson Heinlein. Michael è un marziano a tutti gli effetti, in quanto figlio dei primi astronauti umani giunti sul pianeta e cresciuto dai veri nativi di Marte, da cui ha imparato una visione del mondo cristiana nel senso più puro possibile. Rientrato sulla Terra, viene accolto da subito come una celebrità per poi assumere il ruolo di guru con un seguito sempre più diffuso. Diventato un testo di riferimento della controcultura hippie, questo romanzo racchiude in sé religione, filosofia, arte, politica… e amore libero.
Decisamente meno pacifico è il messia creato da Frank Herbert nella sua saga di Dune: Paul Atreides, Muad’Dib, Usul, Mahdi, Kwisatz Haderach. Dopo aver sconfitto le Case nemiche, conquistato Arrakis e acquisito il controllo della Spezia, nel sequel che non a caso si intitola Il Messia di Dune, Paul scatena una jihad su tutti i mondi conosciuti. I suoi fedeli lo venerano come profeta, ma lui è consapevole di essere il più feroce genocida della storia, eppure non può sottrarsi al destino che ha scorto grazie alla sua prescienza. Un messia riluttante, che sarà tentato e dovrà essere disposto al sacrificio ultimo per poter salvare l’Umanità.
Un caso più raro messia donna è invece quello Aenea che troviamo in Endymion, il romanzo di Dan Simmons che fa da sequel a Hyperion. Ambientato circa trecento anni dopo il primo libro, dopo che una teocrazia militarizzata ha diffuso il suo potere su tutti i pianeti umani, in Endymion la giovane Aenea è la profetessa di una nuova era di unione, e viene per questo perseguitata dalla nuova Inquisizione.
In generale, la fantascienza ha per lo più trattato Gesù come uno snodo importante nella storia dell’uomo, e ne ha riconosciuto l’immenso impatto filosofico nei secoli a venire. Indipendentemente dalla verità storica o dalla natura divina, speculare su questa figura ha permesso a tanti lettori di interrogarsi in maniera diversa su quegli stessi quesiti che ci portiamo dietro da duemila anni, in cerca della via, la verità e la vita.
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