Gianni Morandi è uno strabiliante comunicatore
Per me è iniziato qualche tempo fa, ben prima della recente baraonda mediatica. Due miei amici iniziarono a pubblicare quotidianamente post su Facebook seguendo sempre un certo registro linguistico ed una cifra stilistica ben riconoscibile. I post in questione iniziano sempre con la data del giorno, una breve descrizione dell’evento, più un immancabile foto. Si tratta per lo più di piccoli frammenti di vita quotidiana, cose che facciamo praticamente tutti ma che spesso non condividiamo per paura di essere banali. Questi post inizialmente mi fecero sorridere, mi sembravano senza senso e così avulsi da quelli che sono gli stilemi odierni di Facebook, ma poi capii: i miei amici stavano emulando quello che è lo stile del nuovo idolo del web Gianni Morandi. Il resto penso lo conosciate tutti, nel corso degli ultimi mesi il caro vecchio Gianni Nazionale è divenuto – forse – anche più famoso di quanto non lo fosse già, e di fatto dovrebbe essere il personaggio italiano con più like su Facebook. Intendiamoci il mero dato numerico ha davvero poca rilevanza, considerando anche con quale facilità si mette Mi Piace ad una qualsiasi pagina, fatevi un esame di coscienza e pensate a quante stronzate donate un vostro like quotidianamente. Come dicevo, al di là dei suoi followers, Gianni Morandi riesce a muovere numeri ben maggiori, quasi ogni giorno nascono pagine collaterali, meme e quant’altro, estendendo a dismisura “l’influenza” che il buon Gianni ha sul pubblico della rete.
I meccanismi della viralità sono a volte incomprensibili, difficile dire come questo successo sia nato, quale sia stata la causa scatenante. Può darsi che qualcuno, come successo con i miei amici, sia rimasto affascinato dal modo di fare Gianni Morandi, può darsi anche che ci sia stato un singolo evento scatenante (io ho la mia idea a riguardo) o può darsi molto più semplicemente che internet segue le sue mode, e Gianni sta solo vivendo quello che è un contraccolpo mediatico, tipico di Facebook, dove in un determinato periodo sono tutti presi da qualcosa, vuoi per spirito di aggregazione, vuoi per il semplice fatto che se non sei aggiornato su ciò che fa tendenza rimani inevitabilmente indietro. Oppure forse il trend ha seguito un meccanismo abbastanza semplice, è nato prima come un fenomeno di nicchia, lentamente si è espanso fino ad avere una certa rilevanza, poi sfruttando un buon catalizzatore è esploso definitivamente. Il catalizzatore per la nuova fama di Gianni Morandi è stato il razzismo. Terreno da sempre fertile per far partire discussioni accese, a maggior ragione quando a dibattere sull’argomento è un personaggio famoso. Il 21 Aprile 2015 Gianni Morandi ha dato a tutti lezioni di storia e di razzismo ricordando, per chi l’avesse dimenticato, che l’Italia è storicamente un paese di emigranti e che per diretta conseguenza gli Italiani hanno subito in America la stessa sorta che tocca ad oggi ad Albanesi, Rumeni e via dicendo qui in Italia. Quel post generò il finimondo: milioni di commenti, tra sostenitori e l’immancabile lerciume del web che appena può riversa tutta la sua rabbia becera, in questo caso riversata nei confronti di Gianni e gli sfortunati emigranti che ha tentato giustamente di difendere.
Quell’occasione è stata la summa massima del nuovo “personaggio” di Gianni Morandi. L’emblema di tutto ciò che adesso genuinamente rappresenta. Qualsiasi fosse stato il commento, dal più diplomatico al più focoso, Gianni rispose a tutti educatamente, con una pacatezza a dir poco disarmante. Non importata quanto i troll rincarassero la dose, Gianni era sempre lì a rispondere tono su tono, risultando vincitore di tutte queste piccole battaglie. È stata in quell’occasione che Gianni Morandi si è involontariamente autoconsacrato come nuovo idolo del web. Il suo successo dopo quel giorno è aumentato esponenzialmente, da allora si è detto e scritto così tanto su Gianni Morandi, che ormai è difficile non essere a conoscenza dei fatti.
Quale il segreto di questa ascesa mediatica? Partiamo dalle cose semplici: lo stile. Gianni, come accennato ad inizio articolo, utilizza uno stile tutto suo, un connubio tra semplicità e ricercatezza. Poche parole a corredare un’immagine di vita quotidiana che quasi proietta l’utente in un’atmosfera bucolica, di una gioia e una felicità per le piccole cose ormai dimenticate. In tal senso Gianni Morandi si fa quasi fautore di un messaggio, volendo esagerare molto anche di una dottrina, ciò che fa Gianni è semplicissimo: non fa altro che descrivere la sua vita in questi scatti senza pretendere che gli altri gli prestino attenzione, e forse sta proprio in questa umiltà stilistica la sua più grande forza. Tale metodo si riversa anche nei commenti ai suoi post, Morandi è sempre pacato ed educatissimo, non lascia mai i suoi followers delusi anche quando questi esagerano. Perché sì sa, quando c’è una moda, la “contromoda” si fa strada, e di solito si esprime nell’andare dal diretto interessato a rompergli le scatole, offendendolo gratuitamente giusto per vedere quali potrebbero essere le reazioni del cantautore. E ogni volta Morandi vince in maniera schiacciante, attraverso una convinzione quasi patologica nel suo modo di fare non regala mai agli avventori quella che potrebbe essere una caduta di stile, ma anzi porge l’altra guancia e chiude qualsiasi polemica con “un Abbraccio”.
C’è invece chi in tutto questo ci vede del marcio. Gianni a fronte di una spiacevole leggenda metropolitana che l’ha visto protagonista di un altro tipo di fama, non sapendo come riscattare la sua immagine lesa (tant’è che il web è inarrestabile su certe cose) si è reinventato completamente, creando appunto un “nuovo” Gianni Morandi. Impossibilitato com’era nel cercare di limitare certe fandonie, ha ben pensato di far parlare di sé per un altro motivo. Ecco che Gianni ascende a filosofo della pacatezza, a persona capace di offrire sempre un sorriso. In un mondo cinico e spietato come il nostro, impossibile non notare un uomo così distante dal meccanismo sovrano del web: il trollaggio. In tal senso Gianni, a prescindere da ciò che muove il suo animo, ha vinto una battaglia (inutile tra l’altro) nata probabilmente con l’internet stesso, ovvero resistere a qualsiasi tipo di offesa o arroganza manifesta, sorvolando sempre in maniera bonaria.
Per molti invece è Gianni ad essere il troll. Un vero genio dell’inganno, un maestro di marketing e comunicazione. Dietro quel suo modo di fare, si nasconde in realtà un’inimitabile illusionista della tastiera. Probabilmente il buon Gianni ci sta trollando tutti, e lo sta facendo in un modo bellissimo e spietato. Difficile stabilire quale sia la verità, quanto di autentico ci sia nel suo modo di fare. Gianni Morandi è come L’idiota di Dostoevskij. Troppo buono? Incredibilmente astuto? Chi può dirlo, in ogni caso diciamo grazie a Gianni per essere un così grande comunicatore. E nella recondita opportunità che si trovasse a leggere quest’articolo: Ciao Gianni, un abbraccio.