Mentre Sony si arricchisce noi attendiamo i giochi rimandati al 2015
Sono giorni di bestemmie. Di bestemmie copiose e imprecazioni. Oddworld è arrivato sulle nostre console, e improvvisamente ci ha ricordato di quanto fosse punitivo un videogame nei lontani anni ’90. Difficile dire se la frase del momento sia “che Dio lo benedica” o “va al diavolo!”, fatto sta che… beh… si impreca forte, come scoprirete leggendo nei prossimi giorni la nostra recensione. Ma le imprecazioni non arrivano solo dai risultati dati dai lenti movimenti di Abe (SALTA PER DIO! SALTA!) ma anche, e soprattutto, dai rinvii che sono stati annunciati in questi giorni. Slittamenti che hanno portato diversi titoli attesi per la fine di quest’anno ad un indefinito 2015. Non è una novità. Eppure continua a rantolare nel mio stomaco un senso di acidità, quasi di amarezza, per quella che è una situazione che si profila da mesi. Il 2014, attesissimo anno di lancio delle console “next-gen” è stato un fiasco e la lista dei giochi rimandati al 2015 si espande giorno dopo giorno. Lo è stato per tanti e vari punti di vista e non basterà la pubblicazione di qualche gioco positivo a cancellare dal mio stomaco questa voglia di rigurgito. A vedere il mercato, il modo con cui si sta sviluppando, e le tempistiche che intercorrono tra il day one console e l’uscita di titoli di cui si conosce la lavorazione da almeno due anni (se non di più), l’idea che ne ha è che si sia buttato sul mercato un prodotto che non era ancora stato adeguatamente assorbito dai vari team di sviluppo, e comunque impreparato a ricevere un supporto adeguato. Difficoltà di programmazione a parte che possono, come no, esistere, pare che i team si siano trovati letteralmente colti alla sprovvista, o forse, semplicemente, non immaginavano uno sviluppo così lento o, almeno da non creare un putiferio con un numero indefinito di giochi rimandati al 2015. Il punto è che quei team non cominciano a lavorare ai loro giochi, come immaginerete, al momento dell’annuncio, ma hanno di per sé una lavorazione pregressa, che gli avrà dato più o meno l’idea “chiara” (?) delle tempistiche di sviluppo su di una data macchina. Allora perché non è così? Siamo abbastanza intelligenti da capire che un prodotto possa slittare la sua uscita di qualche tempo, ma perché stiamo assistendo allo spostamento massivo di titoli verso il prossimo anno? Sono sicuro che molti di voi, scorrendo l’articolo, stiano già facendo i sentenziosi davanti allo schermo con robe tipo “eh ma allora dove lo metti Assassin’s Creed Unity?”. Evitatemi risposte facili (e triviali)… vi prego… il punto è che non si può non storcere il naso dinanzi alla quantità di titoli che sono stati spostati.
La mia idea sui giochi rimandati al 2015? La mia idea è che si sia usciti con la console, pescando nel barile degli sviluppatori, quelli che potevano presentare un minimo di computer grafica, tale da poter montare un video per un annuncio. Fatto ciò ci si è accordati, e si è detto che certe cose uscivano in certi momenti per spingere il lancio di due console che, salvo un paio di robette (veramente mediocri sol senno di poi… ma anche col senno di prima se è per questo) non potevano contare che su di un mare di belle promesse. Lo si è fatto, si è mentito sapendo di mentire. Sapendo che le date annunciate NON sarebbero state vere. Vogliamo pensare che per buona fede qualcuno abbia anche davvero pensato di farcela, ma la verità è che tutti sapevano di essere partecipi di una bufala. Tutti sapevano che certe date, col tempo, si sarebbero andate a spostare verso l’anno nuovo, cosa che invece non era possibile con le console. Perché? Per colpa nostra. Per quanto abbiamo rotto le palle al prossimo con il bisogno di una nuova console da tenere a prendere la polvere. E così via, con un lancio rocambolesco. Sembrava la corsa agli armamenti della Guerra Fredda. Si è instaurato un meccanismo di “bisogno di dimostrare la propria forza” che, sulla spinta viscerale della richiesta dei consumatori, ha portato i due principali competitor, Microsoft e Sony, a lanciarsi sul mercato… con un mare, ma un mare di fumo.Non serve un pensiero gombloddista, guardate invece a chi si è affannato per rispettare la consegna. Guardate, per esempio, a Crytek ed al suo Ryse. Lo sapevano di non potercela fare, ma lì non c’era solo il peso della “bufala”, ma anche il problema del day one che, almeno in casa Microsoft, non poteva essere ignorato. Una terza parte ha fatto le corse per stare al gioco e… si è ritrovata a gambe all’aria. Non lo diciamo noi, ma tutti quei poveri crumiri che ora si sono trovati per strada e senza stipendio. Il bello è che ancora una volta ci hanno preso in giro. Ancora una volta nessuno di noi imparerà la lezione e anzi, per farci ancora più fessi e contenti, ora ci offrono i “pre order digitali”, per pagare il gioco quasi un anno prima, perchè oh! Evidentemente stiamo diventando tutti così scemi da andare al supermercato per pagare la spesa di domani, ma senza portarci a casa neanche una busta. Ci stiamo facendo prendere in giro, ma noi siamo felici… felici di poter accedere a una beta. Una beta… ormai giochiamo con le beta. Una volta si veniva pagati per questo, oggi siamo noi a pagare loro. “Tutti ridono. Rullo di tamburi. Sipario.” (cit.)