Marzo è stato un mese incredibile per il videogame. Da tempo infatti non assistevamo ad una così fitta serie di uscite di spessore, tali che la nostra attenzione (e i nostri portafogli) hanno veramente avuto vita dura. Un’incertezza che si è ripercossa anche sulla scelta del nostro Gioco del mese, con ben tre contendenti in lizza per il meritatissimo premio. Nier Automata ci ha letteralmente stregati, con il suo mix completo di generi d’autore ed il carisma infuso direttamente dalla folle verve del suo creatore, Yoko Taro. 2B, sexy e letale ha avvinghiato il nostro Davide oltremodo, tenendolo incollato allo schermo come raramente era successo nel corso degli ultimi mesi. D’altro canto il nostro Luca ci ha raccontato del suo meraviglioso viaggio in Torment: Tides of Numenera, e di come abbia perso circa le prime 15 ore di gioco praticamente fermo nella prima piazza offertagli da quei matti visionari di inXile Entertainment. Gente seria, anzi serissima, che ha trovato il giusto compromesso con il passato di quello che un nome che in tanti avevano dimenticato, ma che è ancora oggi sinonimo del più puro ruolismo digitale, quel Planescape: Torment dei mai dimenticati Black Isle.
In mezzo a questo ben di Dio, e con anche la stuzzicante uscita di Mass Effect Andromeda verso la fine del mese (non degno del titolo, ma comunque interessante), c’è stata poi Nintendo che con un lancio a dir poco esplosivo ha immesso sul mercato la sua nuova console, tornando a inseguire quello che è un concetto che le è sin troppo caro e forse, con Wii U, vagamente messo da parte: la difference. Nintendo Switch è una console strana, per certi versi controversa, ma tutto questo poco importa perché è stata il pretesto per mettere le mani a quello che è un autentico capolavoro dei tempi moderni e che, come intuirete, altro non è che il vincitore del titolo “Gioco del Mese” di questo movimentato Marzo 2017. E così, senza forse neanche troppa sorpresa, The Legend of Zelda: Breath of the Wild è il top tra i top delle uscite di marzo, come io stesso ho cercato di spiegarvi nel corso della mia lunga, lunghissima recensione.
BotW non è semplicemente un titolo di Zelda, è forse tra i migliori di sempre. Basterebbe questo a chiudere qui ogni discorso. Ma sapete cosa? Questa avventura di The Legend of Zelda è un qualcosa che ti si attacca indissolubilmente addosso e che ti obbliga, nella sua maestosa libertà, a sessioni continue di gioco, in ogni dove, specie grazie a Switch. La rivoluzione oper world attuata da Nintendo per il suo brand ha un gusto tutto nuovo, tale da riuscire a competere, nonostante diversi limiti tecnici, con buona parte dei grandi esponenti del genere. Perché quel che Breath of the Wild non ha in tecnica, o magari in contenuti, ha in stile, carisma e fascino. Un’avventura dal sapore epico in cui ogni scoperta, ogni conquista, aderiscono tanto all’esperienza di Link quanto a quella del giocatore. In recensione abbiamo parlato di “immersive sim”, ossia simulazione immersiva, indicando proprio questa avventura di Zelda come probabilmente il primo titolo in terza persona capace di fregiarsi, di diritto, di questa titolazione. The Legend of Zelda: Breath of the Wild è uno dei migliori titoli degli ultimi anni, e questo è un dato di fatto. Si merita pertanto ogni apprezzamento, ogni riverenza, e tutte le ore che ognuno di noi ci ha passato, ci sta passando o ci passerà sopra. Per celebrare la sua vittoria, anche questo mese, il nostro prodigioso Mattia Iacono (Demone Dentro, Tunué e ben presto altra roba fighissima) ha ritratto Zelda e la Calamità Ganon con il suo stile incisivo ed eclettico. Il contrasto tra lo sfondo bianco ed i colori turbinanti e accesi di Ganon, di contrasto con un Link fiero e pronto alla battaglia sono la sintesi perfetta di una delle tante emozioni che potreste vivere nel vostro viaggio per la nuova Hyrule di Nintendo. Noi la chiamiamo “epicità”.