Intervistato da Gamesradar, Jeet Shroff, l’ingegnere a capo della progettazione del gameplay di God of War, ha rivelato alcuni dettagli relativi al combat system, che abbiamo avuto modo di vedere durante la demo mostrata sul palco dell’E3.
Stando a Shroff, il cambiamento principale è, ovviamente, l’arma utilizzata da Kratos, che non potrà più contare sull’ampio raggio d’azione offerto dalle Lame del Caos, ma punterà a dei colpi ben più precisi e focalizzati, da sferrare con l’ascia che sarà controllata tramite i grilletti del controller.
Ad aggiungersi ai vari attacchi corpo a corpo, vedremo la possibilità di “variare il proprio combattimento, usando l’ascia per gli scontri corpo a corpo o lanciandola per avere le mani libere di sferrare pugni e richiamarla a se poco dopo, tutti elementi che contribuiranno a rendere l’esperienza molto divertente”. A tal proposito, Kratos potrà lanciare la propria ascia, spiccare un salto richiamandola a sé a mezz’aria, per poi sferrare un violento attacco al suolo denominato “ice smash”.
In merito alle rune viste sull’ascia, che sembrano in grado di infonderla di un qualche tipo di potere glaciale, Shroff ha mantenuto il più stretto riserbo, non confermando né smentendo se ci sarà effettivamente una componente magica all’interno del titolo, o se l’arma potrà beneficiare di ulteriori effetti elementali.
Un altro aspetto del tutto nuovo per il brand, sarà che non avremo più un Kratos contro tutti, ma potremo contare anche sul supporto del giovane -e misterioso- figlio del nostro protagonista. “Non volevamo limitare la relazione di Kratos con suo figlio, solo alla componente narrativa. Volevamo tentare di creare un sistema che riuscisse anche a vederli combattere insieme” per questo motivo, il team ha ideato quello che viene definito “il pulsante del figlio” ovvero un tasto del controller, che permetterà a Kratos di richiamare suo figlio, per aiutarlo nel combattimento.
Infine, saranno presenti dei potenziamenti delle abilità, che potranno essere acquisiti sia dal padre che dal figlio, al punto tale che “alla fine, potremo vedere il ragazzo, uccidere nemici con la stessa abilità del padre”.