Ieri Google ha finalmente mostrato agli sviluppatori tutte le novità del suo “ecosistema” previste per il prossimo anno. Ovviamente tutte queste piccole meraviglie tecnologiche ci metteranno un bel po’ di tempo ad arrivare tra le vostre avide manine, proprio perché l’evento era prima di tutto una vetrina dedicata agli sviluppatori, e ci vorrà un po’ di tempo prima che questi trasformino in prodotti di largo consumo tutte queste nuove tecnologie, alcune delle quali parecchio interessanti.
Non sono stati presentati nuovi dispositivi, il fulcro è stato solo quello di dimostrare la potenza dei nuovi software targati G maiuscola. Andiamo a vedere.
Google Assistant, l’evoluzione di Google Now
Uno degli errori di Google Now era quello di poter svolgere solo delle banali ricerche, non si poteva dialogare come si fa oggi con Siri o Cortana. Google Assistant mira quindi di allinearsi ai suoi maggiori competitor, sarà infatti in grado di rispondere alle nostre domande e potrà dialogare con un linguaggio molto più naturale. L’idea di base sarebbe proprio quella di fornire Google Assistant a tutti i dispositivi che ora supportano Google Now.
Google Home, l’assistente domestico
Ed infatti il primo dispositivo ad usare al 100% Google Assistant sarà proprio Google Home, un prodotto che ricorda veramente troppo il buon Amazon Echo. Purtroppo sarà disponibile inizialmente solo negli Stati Uniti, come tutti gli altri dispositivi sperimentali del resto. L’idea di base è quella di poter dialogare con il dispositivo che sarà in grado di modificare vari parametri dell’ambiente a vostra scelta. Ad esempio, decidere che playlist musicale far suonare in salotto, o quale temperatura tenere in ogni stanza, insomma uno strumento collegato idealmente con tutta la casa con il quale dialogare.
Google Allo e Duo, nuove (altre) App di messaggistica istantanea
Abbiamo capito che a Google piacciono molto le app di messaggi, ma anziché migliorarle decide di crearne sempre di nuove. In quest’ultimo evento ne ha presentate ben due: Alle e Duo.
La più potente, Allo, è un’App di messaggistica dallo stile molto casual, anche lei ospiterà al suo interno Google Assistant, e lo scopo sarà quello di includere l’aiuto dell’intelligenza artificiale anche quando si sta messaggiando con qualcuno. Se ad esempio un amico vi manda una foto di un gattino, l’app sarà in grado di identificare quella foto e vi potrà suggerire una risposta appropriata. Funzionerà quindi come un suggeritore smart di risposte.
Google Duo sarà invece dedicata esclusivamente per le videochiamate: sarà solo per i dispositivi mobili, perfettamente integrata ad Allo ed utilizzerà il vostro numero di telefono come ID unico.
Preview 3 di Android N
Questa terza anteprima del nuovo sistema operativo Android N ha nuove API disponibili e soprattutto una stabilità tale da cominciare a poter essere usato su base quotidiana, con miglioramenti anche nella modalità VR (la latenza è stata abbassata a meno di 20 ms sul Nexus 6P ad esempio). Anche la struttura interna risulta più snella rispetto alle versioni precedenti di Android, per cui aggiornare il sistema operativo in futuro diventerà un’operazione ancora più facile e veloce.
Android Wear 2.0
L’aggiornamento sicuramente più atteso. La vera novità è che questa nuova generazione di device indossabili diventeranno finalmente dei dispositivi indipendenti, con applicazioni in grado di funzionare da sole, rendendo inutile la connessione a qualsiasi smartphone. Migliorata e anche di molto la leggibilità e lo stile dei messaggi testuali da poter scorrere ad esempio sui quadranti degli orologi. Completa il tutto una maggiore reattività per monitorare tutte le attività sportive, data anche la possibilità di poter sviluppare applicazioni indipendenti per far funzionare barometro, accelerometro e giroscopio in piena autonomia.
Daydream, la Realtà Virtuale
Tutti pensavano che si sarebbe ovviamente chiamata Android VR, ma Google non è proprio una cima di genialità quando si tratta di scegliere nomi accattivanti. Daydream sarà la piattaforma di base con cui gli sviluppatori potranno lavorare su applicazioni di realtà virtuale compatibile con la nuova generazione di smartphone.
I telefoni che avranno Android N, a cominciare dal Nexus 6P, potranno attivarsi in modalità VR per vedere menù e app in maniera completamente tridimensionale. Le prime applicazioni saranno ovviamente Google Play Movies, Street View, Foto e Youtube, ma molte altre sono già in via di sviluppo. A differenza di Cardboard però, non tutti i telefoni potranno usufruire di questa nuova realtà virtuale: serviranno dunque dei requisiti precisi da soddisfare per la potenza del processore, i sensori e lo schermo. Ci vorrà inoltre qualche mese perché Samsung, LG, Huawei e Alcatel sviluppino l’architettura hardware necessaria a far girare degnamente Daydream sui loro nuovi dispositivi.
Altre notizie degne di rilievo sono l’arrivo del Playstore anche su Chrome OS, Android Instant Apps, che permetterà di provare una preview di qualsiasi App istantaneamente senza doverla installare sul proprio dispositivo e Firebase, un ambiente di programmazione completo e funzionale e perfettamente compatibile con iOS e Android.