Nobby è un buon padre. Di quelli che bevono dalla mattina alla sera e festeggiano la vittoria della nazionale inglese infilandosi un razzo nel deretano. Di quelli che fanno 9 figli e li piazzano davanti alla televisione a guardare Breaking Bad per imparare i fondamenti della chimica, consigliando loro, al contempo, di passare dal crack alla sigaretta elettronica. Nella sua vita ha tutto: una bella famiglia, un fegato rigonfio e la consapevolezza che a Grimsby, uno dei quartieri più scapestrati di Londra, non avrebbe potuto avere molto di più. A lui però manca suo fratello Sebastian, scomparso quasi 30 anni prima. Nobby non sa che ora suo fratello è una delle più letali spie del mondo, finito suo malgrado in un complotto internazionale. I fratelli Butcher però stanno per riunirsi e saranno l’incubo di ogni terrorista.

Per capire e apprezzare un film come Grimsby bisogna prima imparare a comprendere la comicità di Sacha Baron Cohen, che i più ricorderanno per l’irriverenza di Borat e per l’idiozia di Ali G. Ecco, una volta entrati in quel meccanismo di pensiero, vi sarà molto più facile lasciarvi trascinare nel vortice demenziale del suo ultimo film. Un film che parte leggermente col freno a mano tirato e che sembra ricalcare le orme di “Sta zitto…non rompere”, pellicola del 2003 che vedeva protagonisti Jean Reno e Gerard Depardieu. Anche lì il contrasto tra il tipo scemo e quello invece sveglio e letale era il fulcro del film. Qui invece quel contrasto viene accentuato e portato all’estremo, tanto che spesso e volentieri la demenza di Nobby (Sacha Baron Cohen) riesce a contagiare anche il freddo e calcolatore agente segreto Sebastian (Mark Strong). La loro è un’avventura itinerante che li porterà a fare disastri in ben 3 continenti, fra sparatorie serratissime, rappresaglie di hooligans e uteri di elefante (….ehm si, è una lunga storia). Dovessimo sbilanciarci (e lo stiamo facendo perché è il caso) diremmo che questo è sicuramente il film più irriverente, dissacrante e politicamente scorretto che vede protagonista il comico londinese. E dire che con Borat e Il Dittatore ci era andato giù pesantuccio. Qui, in particolare, non si risparmia nessuno: dai servizi segreti britannici all’imbastardimento di Hollywood passando per la politica americana (il solo siparietto con protagonista Donald Trump vale il prezzo del biglietto… E tanto di cappello all’aspirante Presidente degli USA per essersi prestato).

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La consueta abilità di Cohen di sfruttare la sua espressività e, qui come non mai, la sua fisicità viene supportata alla grandissima dalla regia di Louis Letterier (L’incredibile Hulk, Transporter, Now You See Me) che contribuisce a rendere dinamico il film soprattutto nelle numerose scene d’azione, pane quotidiano del regista francese. Spalla di lusso un divertente e visibilmente divertito Mark Strong, impagabile in tutte quelle gag che vanno oltre il cattivo gusto e che, proprio per questo, si dimostrano le più riuscite di tutto il film. Perché questo film di cadute di stile ne ha tante, tantissime ed è fiero di sguazzare nel suo sudiciume artistico e nella sua volgarità. Il risultato è un cocktail esplosivo di azione e satira che deflagra facendo un casino pauroso, coperto soltanto dalle risate che vi farete dall’inizio alla fine. Nel mezzo, in maniera del tutto naturale e per niente ruffiana, c’è pure il tempo di infilarci un background dal sapore agrodolce, che funziona e non fa che conferire spessore a due personaggi le cui differenze, altrimenti, sarebbe risultate soltanto fini a loro stesse. Insomma andate a vedere Grimsby perché c’è da ridere, tanto… E poi si spara a un sacco di persone. Si spara a tutti, praticamente. Uno spasso.

Simone Bravi
Nasce nella capitale dell'impero tra una tartaruga ninja, un Mazinga e gli eroi del wrestling dell'era gimmik. Arriva a scoprire le meraviglie del glorioso Sega Mega Drive dal quale non si separa mai nonostante l'avvento della PlayStation. Di pari passo con quella per i videogame vanno le passioni per il cinema, le serie Tv e i fumetti. Sembra Sheldon di The Big Bang Theory ma gli fanno schifo sia Star Trek che Star Wars. E' regolarmente iscritto all'associazione "Caccia allo Juventino".