Ogni ora par mille a chi aspetta
Sono passati ormai più di tre anni dal rilascio di GTA V, e dopo averlo consumato su PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One e Microsoft, non sappiamo più come frenare la nostra voglia di immersione in quegli universi open world targati Rockstar, quei sensazionali mondi che ci hanno sempre fornito per la loro saga più gettonata.
La casa di Manhattan ha per ora distolto la nostra attenzione grazie all’annuncio di un altro attesissimo titolo, ovvero quel Red Dead Redemption 2 che ha generato un hype che non ha ancora raggiunto il suo culmine e che esploderà a ridosso dell’uscita prevista per il prossimo autunno.
Tuttavia i fan di GTA non sono certo contenti dell’assenza di notizie circa il futuro capitolo della saga, nonostante in molti si auspicano che l’attesa sia la garanzia di un prodotto assolutamente spaziale, probabilmente il migliore mai realizzato, soprattutto in termini di grandezza della mappa.
I rumors dello scorso anno parlavano addirittura dell’ambizioso progetto di un terreno di gioco in grado di comprendere interamente gli Stati Uniti d’America, mentre di recente le voci più accreditate ci indirizzano verso un’ambientazione orientale, presumibilmente a Tokyo. La nostra speranza è che a prescindere dalla location, il risultato finale sia il più open world possibile, e di certo la vastità della mappa è tra i nostri primi interessi.
GTA V è tra i titoli più venduti nella storia dei videogiochi, ha guadagnato quasi 1 miliardo di dollari nelle prime 24 ore dalla sua uscita, raggiungendo circa i 70 milioni di copie vendute prima della fine del 2016.
Numeri di tali proporzioni esigono un capitolo 6 che faccia venire le vertigini pur rimanendo incollati alla poltrona.
Per ora tuttavia – come detto – sappiamo ben poco, se non quanto appreso da TechRadar, secondo cui la troupe sarebbe già in pre-produzione.
Quando uscirà?
Sappiamo bene che il 2017 non sarà l’anno giusto per poter giocare il nuovo GTA, e con l’uscita di RDD 2 prevista per il prossimo autunno, riteniamo che anche nel 2018 rischieremo di doverci accontentare di rigiocare con i vecchi Trevor, Michael e Franklin, quantomeno – augurandoci il meglio – per la prima parte dell’anno.
Cosa sappiamo?
Molto poco, come ampiamente detto. Leslie Benzies, ex presidente della Rockstar North, ha dichiarato che bisognerà aspettare parecchio, ma dopo le scoraggianti affermazioni ha corretto il tiro parlando di un lavoro già cominciato, seppure ancora nelle fasi iniziali. Nulla di nuovo, per ora.
Inoltre Benzies è soltanto l’ex presidente, e sembra sia persino in causa con la Rockstar Games, pertanto non possiamo prendere per verità assoluta le sue dichiarazioni, ma al contempo non possiamo nemmeno escluderle a priori, ed è per questo abbiamo deciso di passarle sotto la lente clinica di Stay Nerd.
Benzies ha parlato di “idee”, probabilmente in fase embrionale, ma ciò che ci consente di ritenere che l’ex presidente sappia molto più di quanto dica è dovuto ad una considerazione logica.
Durante la post-produzione di GTA 4, Rockstar aveva già gettato le basi per quello che sarebbe stato GTA 5, per cui nonostante il lavoro sull’ultimo capitolo abbia richiesto delle tempistiche ben più complesse rispetto al quarto, è più che lecito pensare che in casa Rockstar non si brancoli nel buio ormai già da diverso tempo, e le luci puntate sul sesto capitolo abbiamo quantomeno i contorni pressoché definiti.
“Abbiamo idee per i prossimi 45 anni, se prendiamo in considerazione tutto ciò che vogliamo fare”, disse Benzies 3 anni fa. Ci sembra una dichiarazione piuttosto esaustiva.
Come potrebbe essere?
Nella speranza che il nuovo capitolo di GTA sia il più avvincente possibile, proseguendo sui binari di quell’aderenza alla trasposizione su console di una ricerca del verosimile, che si integri alla perfezione con le ormai indispensabili modalità online, e magari con l’introduzione della realtà virtuale, con l’integrazione dei diversi personaggi, già provata nel capitolo 5 e chissà, forse replicata da Rockstar per Red Dead Redemption 2, abbiamo stilato e messo al vaglio una serie di possibili novità e migliorie che potrebbero finalmente vedere la luce nel prossimo GTA, cercando di prevedere quindi un potenziale risultato finale.
Luogo e fruibilità
Dagli interi States fino all’idea di stravolgere tutto e farci girare per le strade di Tokyo, dunque, di idee ce ne sono molte, ma dovremmo cercare di capire quali siano le più probabili per GTA 6 (sempre ammesso che sia questo il vero titolo).
L’idea di una mappa che comprenda tutto il territorio americano è quanto di più ambizioso, ma quanto di più auspicabile dal punto di vista dell’utenza. Nonostante gli ultimi rumors, quindi, il prolungarsi dell’attesa e la data del rilascio stimabile forse nel 2019, ci fa propendere verso questa soluzione.
Immaginare di poter attraversare l’intero territorio ci sembra francamente impossibile, ma ciò non toglie che il team Rockstar possa trovare una soluzione per farci passare di città in città, o magari una mappa percorribile in tempi lunghi ma non esagerati, con una riproduzione in scala delle principali città degli Stati Uniti.
In alternativa c’è solo una motivazione che potrebbe giustificare un’attesa così lunga.
Innanzitutto dovrebbe trattarsi di una location mai sfruttata sino ad ora. Vice City e Liberty City rappresentano delle fittizie, ma per certi versi fedeli, riproduzioni di Miami e New York, mentre in San Andreas si era vista una divisione in tre comparti ispirati a Los Angeles, San Francisco e Las Vegas. Per cui abbiamo ancora diverse città in cui poter scorrazzare liberamente e ad alta velocità.
Ve lo immaginate un GTA ambientato a Chicago, Boston, Detroit, o magari a Washington? Non sarebbe mica male. L’alternativa è una metropoli fuori dal Continente, e qui abbiamo avuto un piccolo assaggio con GTA: London. Improbabile un ritorno nel paese della Regina, ma tra Europa ed Asia non mancano le città in cui sarebbe bello ambientare un nuovo capitolo.
In tal caso però occorre (per giustificare l’attesa, come abbiamo detto) che il gioco sia il più fruibile possibile. Un open world allo stato puro, insomma. Nell’ultimo capitolo non sono certo mancate le cose da fare, tuttavia c’è ancora una certa staticità nella fruibilità degli spazi, che mina anche il realismo generale. Un capitolo in cui il nostro protagonista (o protagonisti) possa entrare liberamente nella quasi totalità delle costruzioni, edifici e negozi che costituiscono il terreno di gioco sarebbe come trovare il tanto cercato pezzo mancante del puzzle.
Sì, Rockstar, in tal caso ti perdoneremmo la mancanza di una mappa intera degli States.
Storie parallele
Con l’integrazione di più personaggi, e la possibilità di gestire Travis, Michael e Franklin GTA V ha compiuto un passo tanto atteso quanto importante. Ognuno di essi aveva una propria personalità, così che era lecito ritrovare un Travis gettare uno sconosciuto da un ponte, quanto un Franklin girovagare in macchina o un Michael godersi il sole ed il relax nella sua piscina.
Appurata questa possibilità, sarebbe anche il momento di utilizzare uno script con storie parallele, e magari – perché no – divise tra due città, ed in maniera autentica, non con la scissione un po’ pacchiana avvenuta in San Andreas. Si ripartirebbe dall’idea accarezzata inizialmente da GTA 5, ma stavolta sviluppata in maniera ben più complessa e articolata.
Potremmo avere a che fare con storie intrecciate, o magari totalmente sconnesse tra loro, per poi ritrovarle unite nel finale. Sarebbe un modo eccezionale per farci scoprire due città diverse, due location, due storie, e due o più personaggi differenti tra loro. Due, o più, GTA al posto di uno.
Mica male, no?
Maggiori difficoltà/Maggiore realismo
Siamo sinceri, la giocabilità di GTA è da sempre piuttosto semplice.
Non che sia un male, soprattutto quando ci ritroviamo a vagare nella city nei vari extramissione, quando non salviamo la partita ma pensiamo solamente a divertirci e a distruggere tutto, a provare macchine da corsa o incredibili jet.
Tuttavia guidare i veicoli, per fare un esempio, non ha rappresentato mai una grande difficoltà. Forse Rockstar ha alzato un po’ il tiro con velivoli, soprattutto elicotteri, in GTA 4, ma già nel 5 ha ristabilito il livello. Incrementare la difficoltà, magari di poco e magari dandoci la possibilità di gestirla opzionalmente (come nei giochi di sport, per dire) non sarebbe una cattiva idea.
Un esempio potrebbe essere l’introduzione della miscela. Vi immaginate dover fuggire da un inseguimento e tenere l’occhio incollato sul livello del carburante? Aumenterebbe l’adrenalina.
Di contro, tuttavia, ciò che ci auguriamo è un maggiore realismo nel confronto protagonista/polizia. Non è possibile che da GTA 1 al 5, passando per i vari Vice City, San Andreas, ecc… non siamo mai stati padroni di colpire sbadatamente una volante senza ritrovarci un poliziotto con la pistola puntata contro. Per non parlare della quantità inverosimile di gazzelle sparse per le città. Questo aspetto non aiuta il gioco, e di certo non lo rende più realistico.
Anche l’interazione con la gente potrebbe essere migliorata. In tal senso ci colleghiamo sia al paragrafo precedente che a questo, giacché si parla di fruibilità ma soprattutto di realismo. Non pretendiamo certo di avere a che fare con un gioco nel quale il protagonista possa avere un’interazione con ogni persona gli si palesi davanti, ma intervenire in questa direzione non guasterebbe.
Infine gli utenti si sono spesso dibattuti circa la mancanza di automobili con marchi ufficiali. Si sono fatti passi in avanti con GTA 5, rispetto ai titoli precedenti, ma veicoli similari agli originali non sono sufficienti a placare il nostro desiderio di realismo e l’acquisizione dei diritti resta per ora un nostro sogno nel cassetto.
Personalizzazione e missioni secondarie
Per quanto riguarda la personalizzazione dei protagonisti, la saga di GTA ha fatto sia passi in avanti che indietro. Con San Andreas abbiamo assistito ad un primo embrionale editing, che consisteva nella possibilità di scegliere l’acconciatura del nostro Carl, tramite i vari barber shop, di fargli qualche tatuaggio rappresentativo della gang di appartenenza, e di curare il suo fisico grazie alle palestre. Il passo indietro, clamoroso, è stato fatto con GTA 4, che non era niente male a livello di script e dinamiche di gioco, ma tra i peggiori dal punto di vista della personalizzazione. Qui infatti il nostro Nico non poteva né tagliarsi i capelli, né tatuarsi, né tantomeno diventare un bodybuilder. Con il 5 quindi Rockstar ha deciso di introdurre di nuovo barbieri e tatuatori, anche di gran lunga migliorati, ma non potevamo intervenire sul fisico.
Bene, nel prossimo capitolo ci auguriamo che la personalizzazione dei protagonisti sia completa e il più varia possibile, e non ci accontenteremmo certo di una replica del 5 con l’aggiunta delle palestre.
Anche le storie secondarie potrebbero aiutare in tal senso. Nel corso degli anni GTA ha dato sempre maggiore importanza a queste missioni non prioritarie, ma molto spesso è mancata una reale connessione tra queste ed il background del personaggio.
Nel nuovo GTA ci piacerebbe vedere una storia del protagonista che prenda forma con il proseguire delle missioni secondarie, che siano magari legate in gran parte alla sua vita privata e che si intreccino tra loro. In questo modo il personaggio acquisirebbe una propria identità, e scoprirla e costruirla nel corso del gioco sarebbe appassionante per l’utenza.
Da bandito a poliziotto
Vestire i panni del criminale è da sempre l’essenza dei titoli GTA. Abbiamo provato differenti tipologie di malavita, per poi farci strada autonomamente con i tre protagonisti dell’ultimo capitolo.
Tuttavia Rockstar nell’ormai lontano 2011 ha provato a mischiare un po’ le carte in tavola e a farci giocare un titolo nuovo nel suo genere, in cui abbiamo vestito i panni del poliziotto. Non stiamo parlando di GTA ovviamente, ma di L.A. Noire.
L’idea di base era davvero stupenda, nonostante lo sviluppo, una certa ripetitività e la brevità del gioco non lo abbiano reso un titolo celebre e apprezzato da tutti. Ma questo ci dà il là per pensare a qualcosa di diverso, ovvero un nuovo GTA sull’impronta dell’ultimo, con più personaggi da gestire, e magari uno di questi potrebbe essere un poliziotto.
L’idea non è totalmente folle, perché una interazione ben studiata tra i personaggi garantirebbe una storyline davvero intrigante, oltre alla possibilità di differenziare di molto il tipo di gioco passando dal criminale al poliziotto.
La stessa prigione non è un luogo degnamente esplorato nei vari capitoli di GTA distribuiti sin qui. In GTA 5 abbiamo scoperto uno stratagemma per entrarci, ma solamente oltre la recinzione, laddove poi si finiva immediatamente bersagliati dal fuoco delle forze dell’ordine presenti.
Ospedale e prigione sono i luoghi in cui più spesso finiscono i nostri protagonisti, e se l’ospedale è diventato uno spazio aperto ed accessibile in GTA 4, ciò non si è mai verificato per il carcere (quantomeno mai grazie a contenuti ufficiali, seppur conosciamo alcune mod relative al 5 che lo permettono).
Insomma, quale sia il modo migliore lo deciderà Rockstar, ma una maggiore interazione tra polizia e criminalità, tra yin e yang della saga, ci sembra un passo necessario da compiere.
FPS e combattimento
Lo sparatutto in prima persona non è di certo la prima cosa che ci viene in mente se pensiamo all’universo GTA, e probabilmente non è nemmeno il modo migliore per improntare un gioco di questo tipo. Nel 2014 tuttavia è stato rilasciata una remastered in cui era possibile utilizzare la prima persona, e dobbiamo ammettere che durante alcuni fasi di gioco l’FPS non appare affatto una cattiva idea, oltre ad essere divertente e congeniale nei nostri momenti di puro action quando siamo fuori dalle missioni.
Ad ogni modo tutto ciò può essere senz’altro migliorato, e ci auguriamo che questo avvenga in un’eventuale e probabile introduzione nel nuovo capitolo.
Anche il sistema di combattimento è rivedibile. Partiamo dai nostri potenziali nemici di strada, ovvero tutti i passanti: nessuno di loro ci sa tenere testa, e molto spesso con un paio di pugni li mettiamo KO. Una revisione del sistema di combattimento non guasterebbe, e renderebbe più avvincente i duelli di strada. Probabilmente anche una gestione più articolata delle armi aiuterebbe e sarebbe una seria attrattiva, magari con una personalizzazione delle stesse, come già si è visto nel 5 tramite la possibilità di innesti e colorazioni.
VR
Da qui alla data del rilascio del prossimo GTA, la realtà virtuale potrebbe aver compiuto passi da gigante. È più che preventivabile pertanto la possibilità di giocarlo in VR, idea che ci fa letteralmente volare con la fantasia, voli pindarici che riusciamo tuttavia a gestire benissimo se pensiamo ad una probabile data d’uscita intorno al 2019 e alla natura del titolo in questione, che si presta perfettamente ad essere giocato in prima persona.
Di possibilità ce ne sono molte, e siamo certi che Rockstar non deluderà le nostre aspettative. D’altronde non l’ha mai fatto, e non vediamo perché dovrebbe cominciare proprio ora, dopo una lunga attesa che si protrarrà ancora per un bel po’ di tempo, forse per qualche anno, ma che prevede senza dubbio alcuno un progetto ambizioso e per certi versi epico.