Cosa si può fare di un soggetto che ha ottenuto un grande successo sul grande schermo? Semplice. Continuare a sfruttarlo. Ecco perché sono uscite le prime due puntate della serie animata dei G.O.T.G. (Guardian Of The Galaxy) e io le ho viste, per farmene un’idea.
La storia parte subito forte mostrandoci i Guardiani come li abbiamo lasciati alla fine del film, e questo ci dà subito un messaggio importante, probabilmente la serie animata è all’interno del Marvel Cinematic Universe. Pertanto avrà più senso per chi ha visto il film. Mossa azzeccatissima, visto che il grande pubblico i G.O.T.G. non se li cagava neppure di striscio qualche anno fa. Questo per altro evita insidiosi spiegoni o momenti spesi a far vedere le origini di chi vediamo sullo schermo. Volete sapere chi sono? Guardatevi il film. Ottima scelta commerciale, per altro.
Il comparto tecnico non è sbalorditivo, i disegni non ricercano certo una perfezione esasperata, andandosi ad allineare con la media delle serie animate sui super eroi. Le scene di azione sono nella media, e nei due episodi non c’è stato un vero momento “wow”, però possiamo perdonarglielo, lo stile dello show non è impuntato per strapparti degli “wow”, bensì degli “Ahaha”. Molto azzeccata la colonna sonora che propone sempre dei pezzoni storici della musica statunitense grazie a Peter Quill e le sue cassette. La trama non è nulla di che, il solito “c’è un super cattivone che vuole questa cosa e non possiamo dargliela”. Si vede che avevano finito gli sceneggiatori e hanno riutilizzato quella del film. Comunque il punto forte dei Guardiani non è la trama, ma sono i personaggi e le battute. Avendo visto la versione inglese, ho apprezzato molto battute e giochi di parole, a partire dal titolo dei due episodi pilot: knowhere to run. Ovvero un gioco di parole che unisce il modo di dire “nowhere to run” altresì tradotto, non avere nessun posto dove scappare/andare e “Knowhere” che è il nome di una gigantesca colonia spaziale, che è anche la testa gigantesca di un Celestiale, colonizzata da diverse migliaia di creature della galassia trasformandola in una brulicante metropoli spaziale.
Positivo anche il fatto che nonostante la storia sia incentrata su di lui, Peter Quill non risulti il protagonista assoluto, ma bensì si veda più il gruppo come al centro dell’avventura, cosa percepita forse un po’ meno nel film, complice sicuramente quel mattatore di Chris Pratt. In questa serie sembra essere ben equilibrato la distribuzione di battute, gag e azione. E ancora di più sembra che i personaggi siano caratterizzati rispetto al film, rendendoli ancora di più simili al fumetto. Menzione speciale va fatta al cane telepate che regala davvero grandi emozioni, mi auguro che sia un personaggio ricorrente nella serie, le faide con Rocket Raccoon sono troppo divertenti!
Nel complesso i primi due episodi hanno dato l’idea di una serie sui super eroi leggera, divertente e scanzonata. Che è quello che ci aspettiamo poi da un’opera sui G.O.T.G. Le puntate scorrono veloci e piacevoli, e sinceramente, nonostante chi scriva sia un maggiore fan della DC piuttosto che della Marvel, devo ammettere che me ne sarei guardate altre, soprattutto perché, come detto precedentemente, piuttosto divertenti.
Riassumendo la serie animata dei Guardiani della Galassia promette bene, le possibilità ce le hanno tutte. Se siete fan non potete assolutamente perdervela, oppure se cercate un cartone animato super eroistico adatto a tutti e che ti strappi sempre un sorriso, date una chance ai Guardiani. Credo proprio che non ve ne pentirete.
Guardiani Della Galassia, serie animata: per me è SI.