Giunto nei negozi a ritmo di tamburi tribali, Far Cry Primal è ormai realtà per le console di molti, moltissimi, giocatori. Il gioco in sé non è difficile, ed anzi come potete leggere nella nostra recensione, la curva della difficoltà tenderà a calare drasticamente dalla metà del gioco in poi. Tuttavia, ci sono un po’ di consigli che val la pena tenere a mente, specialmente nelle prime ore di gioco ed a maggior ragione se decidere di cominciare a giocare direttamente alla massima difficoltà. Noi di Stay Nerd vi abbiamo allora confezionato questa pratica guida con 12 consigli per giocare a Far Cry Primal, Alberto Angela sarebbe fiero di noi!
1 – Raccogli, caccia, raccogli
Lo scheletro del gioco è basato sul suo (non tanto) rudimentale sistema di crafting. Una delle differenze fondamentali rispetto a titoli vagamente simili è che in Primal le risorse che costruiremo, armi comprese, saranno soggette ad usura o comunque saranno disponibili in un numero inizialmente molto limitato. Ne viene da sé che è fondamentale avere a portata di mano sempre un buon numero di materiali per rinfoltire il proprio arsenale per non restare a chiappe scoperte durante le cacce o i combattimenti. In tal senso, specialmente nelle prime fasi del gioco, è di primaria importanza raccogliere TUTTO il raccoglibile, prediligendo legno, rocce di vario genere e carne. Durante le vostre scampagnate assicuratevi sempre di raccogliere tutto quello che c’è a portata di mano ed anzi, se vi rendete conto di essere in una zona battuta da branchi di animali di una qualche categoria spendete pure qualche minuto nell’andare a caccia. L’accumulo di risorse si rivelerà sempre utile e mai una perdita di tempo, anche perché tutte quelle in esubero non saranno mai sprecate, ma accumulate automaticamente nella riserva del vostro villaggio, accessibile da qualunque avamposto dotato di un fuoco di bivacco.
2 – Si ok ma dove vado?
Il consiglio è quello di cercare di completare il maggior numero di incarichi secondari nel mentre si porta a completamento una delle due storyline principali (Udam e Izila). Completare le missioni in modo troppo randomico potrebbe ledere non poco il modo in cui accumulate le vostre risorse, senza contare che nel corso delle rispettive storie reperirete il supporto di due dei sette personaggi fondamentali del vostro villaggio, con un relativo “bonus”. Non esiste, a questo punto, una quest consigliabile rispetto ad un’altra, l’importante è che siate coscienti che in Primal non vale mai la pena lasciarsi alle spalle troppe missioni secondarie. In più sappiate questo: nel gioco esistono delle particolarissime zone esplorabili chiamate “caverne”. Esse sono segnate con una apposita icona sulla mappa e vale sempre la pena esplorarne una quando ci si imbatte in essa. Nelle caverne è infatti possibile non solo trovare almeno uno dei vari collezionabili del gioco (pitture murali, mani di Daysha, machere Izila, ecc…) ma anche un numero eccezionale di risorse tra comuni e rare ed ecco perché è sostanzialmente inutile completarle a gioco finito! In ogni caso, per completare le caverne al 100% sappiate che dovrete avere a disposizione il rampino (per ottenerlo basterà reperire l’aiuto di Wogah nella apposita missione) o rischierete di dover ritornare in molte di esse.
3 – Gioco notturno
Oltre ad aiutarvi nel ristoro delle vostre energie, il dormire si rivelerà particolarmente utile per far slittare l’orologio del gioco verso l’alba o il tramonto, la qual cosa può essere estremamente utile sia in situazioni di caccia che non. Di notte, ad esempio, potrete trovare alcuni animali rari altrimenti irreperibili, la qual cosa è fondamentale per l’ottenimento di alcune rare pelli utili nelle fasi avanzate del crafting. Inoltre, con il buio gli accampamenti avversari sono meno vigili, ed addirittura in molti di essi potreste trovare solo una o due guardie sveglie, permettendovi di conquistare l’avamposto facilmente e senza subire danni. D’altro canto ricordatevi che di notte la visibilità è drasticamente più bassa. In questi casi, tuttavia, accendete il fuoco sulle vostre armi solo quando necessario, ed utilizzate invece la “vista del cacciatore” per orientarvi. Vagare senza torcia può essere difficile, ma attirerà di meno l’attenzione degli animali e dei nemici. State comunque pronti a riaccenderla subito in caso di attacco da parte delle belve feroci, il fuoco farà allontanare le fiere, anche in branco, dandovi il tempo di organizzare una difesa.
4 – Dormire fa bene
Avrete capito che val la pena fare una pennichella di tanto in tanto, ma eccovi anche un altro trucco fondamentale: ad ogni ciclo giornaliero completo (quindi da alba ad alba) il gioco vi assegnerà delle risorse bonus che andranno a rimpinguare la vostra riserva. Questo trucco può essere utilizzato quante volte volete semplicemente fermandovi su di un letto e dormendo per due o tre giorni. Il trucco vi permetterà di accumulare un po’ di scorte utili a prepararvi per una battaglia particolarmente ardua, o a recuperare le risorse perse durante un assalto ad un forte, evitandovi così di dover raccogliere tutto da capo. Non dimenticate poi che con l’aumentare della popolazione del villaggio (e con il completamento di alcune missioni secondarie) la vostra riserva giornaliera comincerà ad offrirvi materie sempre diverse.
5 – Eventi random? Ci sto!
Vi capiterà spesso nel corso del vostro peregrinare di imbattervi in eventi randomici che appariranno sulla mappa con un indicatore a forma di rombo dorato. Questi eventi sono del tutto causali, e sono spesso estremamente semplici da portare a termine. NON IGNORATELI! Anche se può essere una seccatura deviare dal proprio viaggio, con il loro completamento aumenteremo la popolazione anche solo di un paio di unità il che, nell’ottica dei benefici ottenibili dall’aumento del numero di wenja nel nostro villaggio, è comunque tutto di guadagnato. Infine, sappiate che raggiunto un certo numero di abitanti, essi cominceranno a dispensarvi missioni che vanno avviate proprio nel villaggio. Molte di esse sono uniche (alcune anche discretamente divertenti) e permettono di ottenere molte materie rare, o un nuovo oggetto nella vostra riserva giornaliera. Tali missioni saranno evidenziate sulla mappa con una serie di loghi tondi e rossi, il consiglio e di affrontarne un paio ogni volta che sono a portata del vostro viaggio.
6 – Raduna le genti
Nel gioco, oltre ai peoni primitivi, sono presenti 7 specialisti, che vanno reperiti in altrettante missioni principali. La loro presenza sulla mappa e data da una piccola figura tonda che li raffigura, e gran parte di essi saranno disponibili quasi da subito. Non appena gli specialisti saranno a portata di mappa, non perdete tempo in altre missioni e fate in modo di farli subito unire al vostro villaggio. Ogni specialista vi darà nuovo equipaggiamento, nuove missioni, ed un sacco di bonus tra punti esperienza e risorse rare. Una volta ottenuti assicuratevi di costruir loro subito una capanna, dopodiché procedete nello sviluppo del personaggio come spiegato nel punto che segue.
7 – Prima l’equipaggiamento, poi le capanne
Come avrete capito, il crafting è una parte fondamentale del gioco. In quest’ottica avrete a disposizione, oltre alla componente dedicata alle armi, due filoni di craft fondamentali: equipaggiamento e villaggio. Il consiglio è quello di glissare quasi del tutto le capanne del villaggio e dedicarsi direttamente allo sviluppo dell’equipaggiamento. Le capanne, infatti, avranno un senso solo al livello 1, in cui sbloccheranno i craft relativi all’equipaggiamento. Al livello 2 invece porteranno per lo più punti esperienza e risorse aggiuntive alla nostra quota giornaliera. Ovviamente tutto è utile ai fini del gioco, ma potenziare l’equipaggiamento è certamente meglio in termini di sopravvivenza a lungo termine, non solo perché molte armi verranno effettivamente (ed esponenzialmente) potenziate, ma soprattutto perché grazie al craft dell’equipaggiamento sarà possibile aumentare le frecce contenute nella nostra faretra o le lance da potersi portare in giro. Poiché il craft armi richiede molte risorse rare, e poiché i potenziamenti solo moltissimi, la cosa migliore da fare è portare tutte le capanne a livello 1, fermarsi, potenziare tutte armi principali al massimo, e poi procedere verso il completamento di tutto il resto. Sempre parlando di craft, prima ancora delle armi, cercate di potenziare il prima possibile il vostro “sacco”, poiché con il suo ampliamento potrete portare con voi un maggior numero di risorse utili.
8 – Sii cacciatore, non preda
La vista del cacciatore è uno strumento molto utile, ed anche un pochino overpowered. Tuttavia, visto che c’è, è il caso di utilizzarla al meglio ed il nostro consiglio è quello di sfruttarla ogni volta che potete. La vista del cacciatore permette infatti di identificare per bene i nemici all’interno della boscaglia, evitandovi di incorrere involontariamente in un gruppetto accampato ma, cosa più importante, vi permette di riconoscere gli animali in zona. Se la cosa sembra un’ovvietà, ricordatevi che grazie alla vista è possibile seguire le scie luminose lasciate da animali unici. Tali animali sono molto rari, alcuni di essi si manifestano solo a determinati momenti della giornata, e sono tra le poche fonti delle ambitissime pellicce rare, fondamentali per craftare capanne ed equipaggiamenti di altissimo livello. Raggiunta una zona nuova, assicuratevi sempre di controllare che in giro non ci sia una scia luminosa, nel caso la idenitificaste seguitela subito e fate vostra la pelle della bestia rara!
9 – La catena di comando
Anche Capitan Ovvio potrebbe capire che non tutte le bestie domabili di Far Cry Primal sono uguali. Il gioco si prodiga di segnalarvi, in un apposito menù a scomparsa (basta premere a destra la croce direzionale) le caratteristiche degli animali ma quel che il gioco non vi dice è che esiste una precisa catena di comando tra gli animali del gioco. I lupi per esempio non sono spaventati dai felini, tranne che da quelli molto grandi; l’orso bruno non è spaventato dai lupi ma solo dalla tigre dai denti lunghi. L’orso delle caverne è invece meno restio a farsi minacciare e incorrerà quasi sempre nello scontro. Capire queste dinamiche vi può permettere di camminare più tranquilli per Oros, poiché avere al fianco la bestia giusta significa spesso non essere attaccato dagli altri animali. Tuttavia val la pena capire che questo può rendere difficile la caccia, perché andare in giro con un orso gigante spesso allerta qualsiasi altro animale in zona. Anche nello scontro con i nemici arroccati in villaggi e fortificazioni, la scelta del giusto animale è un buon passo verso la vittoria. Generalmente vale la pena ricordare che le razze sono così ripartite: i canidi sono eccellenti cacciatori, i felini sono ottimi per il combattimento furtivo, gli orsi sono fantastici per le risse corpo a corpo. Non dimenticate poi che con una apposita abilità potrete sia cavalcare orsi e tigri dai denti lunghi, sia cavalcare i mammut, che non possono essere addestrati ma che possono spazzare via in poco un’intera guarnigione.
10 – Il tuo amico si chiama Gufo
Il gufo è il primo animale che sbloccherete ed è praticamente l’unico volatile. Si tratta di un compagno che potreste spesso sottovalutare ma in realtà vale la pena rivalutarlo. Il gufo, potendo utilizzare la vista del cacciatore, vi permetterà di identificare prede e nemici senza che siate scoperti, permettendovi anche di marcarli cosicché siano visibili sulla lunga distanza. Potenziandolo potrete poi aumentare il raggio d’azione della sua vista (permettendovi di marcare più nemici) o persino attaccare uno di essi uccidendolo sul colpo! Quando poi sbloccherete le varie tipologie di bombe, il gufo vi permetterà si sganciarle sui nemici lasciandoli in balia di una morte spesso certa. Unico appunto, ricordatevi che non tutte le uccisioni danno lo stesso numero di punti esperienza. Quelle offerte dai compagni animali sono le meno remunerative. Ci sono poi quelle effettuate per mezzo degli stessi nemici (tramite bombe e “schegge della pazzia”) che non assegnano alcun punto.
11 – Non tutti i nemici sono uguali
Con il progredire delle ore vi renderete conto che sulla testa di alcuni nemici potrebbe comparire un piccolo segnale colorato. Questi segnalini sono di diverse tipologie e, in sostanza, identificano la caratteristica del nemico, ossia se esso è un arciere, un lanciere e così via. Prima di assaltare un folto gruppo di nemici o peggio un forte, utilizzate il gufo per l’identificazione di queste categorie (sulla breve distanza potrete ottenere lo stesso effetto semplicemente puntandoli). Tra di esse dovete guardarvi bene principalmente da due di esse, i bombaroli (simbolo bomba) che se presenti intorno a voi in un buon numero possono rendervi la sopravvivenza difficile, e i guardiani (simbolo di un corno da caccia) che una volta avvistativi correranno a suonare l’allarme facendo raddoppiare (e più raramente triplicare!) il numero di nemici nei paraggi.
12 – Attento a dove metti i piedi
Infine, lasciamoci per ultimo il consiglio più ovvio: il mondo di Oros è enorme, ed il fatto che gran parte del gioco sia a piedi amplificherà di moltissimo gli spostamenti da una parte all’altra. È comunque buona regola cercare di scoprire il più della mappa il più velocemente possibile, utilizzando magari il pretesto di questa o quella missione. Arrivati in una zona nuova recatevi subito ai forti (segnale rosso e quadrato, generalmente con il simbolo di una pira) e attuate la conquista della zona. Ciò vi permetterà di sbloccare lo spostamento rapido, utilissimo quando comparirà (e lo farà) in futuro una nuova missione in zona. Dulcis in fundo, state attenti a dove mettete i piedi. Può capitare spesso di trovarsi in prossimità di caverne, crepacci, zone velenose o territori troppo freddi. In questi ultimi casi ricordate che le zone velenose possono essere superate solo con l’ottenimento di una apposita “ricetta”, sbloccabile in un momento molto avanzato della storyline relativa di Udam. Per il freddo, invece, se non avete i vestiti adatti (o se non riuscite a craftarli) ricordatevi che il fuoco scalda… e ci può essere fuoco dovunque, anche sulla vostra clava.