Nella giungla di Maguuma nei panni del Revenant; com’è andata?
Dopo tre anni dall’uscita di Guild Wars 2, Arena net è pronta a far sbarcare sui nostri PC Heart of Thorns, la nuova espansione del suo MMORPG e a catapultare gli impavidi giocatori nell’ostile giungla di Maguuma. Il Beta Week-End ha finalmente permesso a coloro che avevano prenotato l’espansione Heart of Thorns di scorrazzare per le nuove ambientazioni e di sperimentare una nuova classe: il Revenant. L’accesso non era limitato solo alla nuova area, infatti era possibile “importare” il nuovo personaggio nel resto del mondo di Tyria (PvP compreso) per una esperienza più completa e divertente. Tre giorni di apertura per una Beta sono abbastanza per farsi un’idea di quel che ci si può aspettare dal nuovo titolo, ecco dunque com’è andata la mia esperienza.
Revenant, why not?
Non sono una videogiocatrice che ama rischiare, il mio motto preferito è “cavallo che vince non si cambia” e quando giocavo assiduamente a Guild Wars difficilmente mi discostavo dal mio fedele Elementalista, in questo caso però sarebbe stato sciocco non mettere le mani su questo nuovo personaggio il Revenant. Chi è e cosa fa questo “redivivo”? Dopo aver selezionato razza e sesso del mio personaggio, ho avuto la possibilità di accedere alla scelta di questo archetipo che sarà introdotto con la nuova espansione; il Revenant è essenzialmente un combattente corazzato in armatura pesante che ha la possibilità di compiere attacchi sia di lunga portata che da vicino cosa che lo rende molto versatile e divertente da usare. Questo guerriero è un Maestro delle Nebbie capace di invocare il potere di alcune Leggende del Passato per combattere in campo attingendo da un pool di energia e con essa compiere diversi attacchi. Il Revenant è armato di un martello che nulla ha a che vedere con i suoi cugini videoludici più lenti e impacciati, nelle sue mani il martello è pare essere leggero come una piuma ed è inoltre migliorabile grazie a diversi poteri, così da avere la possibilità di scagliarlo contro i nemici o abbatterlo su di loro con soddisfacente devastazione.
Le skill a disposizione sono le solite dieci ma il Revenant, essendo collegato alle Nebbie, ha la possibilità attingere ad un pool di Leggende e collegarle a due slot tra switchabili in combattimento (tenendone uno solo attivo per volta); di conseguenza cambiando sia l’arma che le skill, l’intero stile combattimento diventa più variegato e divertente. Di leggende tra le quali scegliere ce ne sono varie ed ognuna ha le sue particolarità, tutte sono importanti figure dell’universo di Guild Wars: si può selezionare il Re Nanico Jalis Ironhammer con le sue abilità difensive e di supporto o il demone Mallyx The Unyielding capace di applicare effetti negativi ai nemici come sanguinamento e avvelenamento, vulnerabilità ecc..
Il livello di ingresso in Beta per il Revenant come per le altre classi era l’ottantesimo e nel mio caso ci è voluto un po’ di tempo per leggere le nuove abilità e cercare di farle mie, dopodiché io e il mio alter ego digitale eravamo pronti a spassarcela e a morire come se non ci fosse un domani.
Into the woods
La prima missione ad inizio storia ci ha visti impegnati nell’indagare sul luogo di un cruento attacco nemico ad opera dei Mordremoth e di soccorrere gli eventuali sopravvissuti, per far ciò mi sono addentrata nella giungla di Maguuma con il mio agguerrito seguito di compagni NPC scoprendo immediatamente un ambiente ben realizzato e coinvolgente. Cascate, dirupi, flora e fauna ben realizzati hanno reso piacevole il mio vagabondare verso la meta che inevitabilmente si è rivelata essere una feroce battaglia. Come vi accennavo mi ci è voluto un po’ per padroneggiare decentemente il Revenant ma alla fine si è dimostrato un combattente versatile e distruttivo, ho prediletto gli attacchi a distanza quando possibile ma se costretta nel corpo a corpo ho avuto comunque stoffa da vendere. Il martello è stato di gran lunga il mio compagno di viaggio preferito rispetto alle altre armi a disposizione, è chiaro non sempre ho avuto la meglio, il segreto sta tutto nell’imparare a gestire sapientemente le innumerevoli skill del Revenant.
La Giungla di Maguuma è un ambiente piacevole ma estremamente aggressivo, oltre ai Mordremoth si subiscono attacchi anche dalla numerosa fauna locale e nessun combattimento va sottovalutato poiché ci si può ritrovare circondati da orde di piccoli ed insidiosi pseudo dinosauri e in men che non si dica, se non si gestiscono bene le numerose skill dei personaggi, si finisce con il sedere per terra. Non è un posto accogliente e soprattutto non è luogo per player di basso livello. Le skill da esplorazione rendono più gestibile l’ambiente circostante ed è bene tenere sempre conto del loro possibile utilizzo per avere una freccia in più al nostro arco.
Mastey System
A questo punto del gioco, completate le prime missioni si è presentato ai miei occhi il Mastery System, altra piccola – e importantissima – novità introdotta da Arena Net in Heart of Thornes. Il Mastery System non è altro che una completa rivisitazione del sistema di avanzamento del personaggio a partire dal livello ottanta in PvE. Una volta raggiunto questo livello la normale progressione si ferma e da lì in poi si possono solamente acquisire le Mastery. La barra dell’esperienza muta a favore di quella del Mastery Training e con l’avanzare di essa si sbloccano le nuove e potentissime abilità con i punti acquisiti.
Le Mastery sono varie e tutte legate alle regioni di Tyria ed hanno un forte impatto sul mondo di gioco, un esempio è la Master Exploration la quale permette di utilizzare un deltaplano per raggiungere luoghi remoti della mappa e dona nuovi sistemi di spostamento rapido, o la Master Legends che oltre a migliorare il crafting ci permette di ricreare armi leggendarie appartenute ai precursori. Queste scelte donano profondità al gioco rendendolo decisamente più coinvolgente e permettendo una più ampia caratterizzazione del personaggio, l’ambiente smette di essere un mero aspetto da ammirare e diventa così un elemento da gestire e con cui interagire, sia durante i combattimenti sia in funzione di un livello d’esplorazione tutto da riscroprire. Il Mastery System è un modo intelligente per utilizzare tutta l’esperienza che altrimenti andrebbe sprecata raggiunto il level cap e per dare un senso ai personaggi di alto livello che spesso (non so a voi ma a me danno questo effetto) diventano noiosi perché quasi immortali e vengono accantonati a favore di un altro.
Tyriando le somme
Nonostante gli ormai tre anni sulle spalle (che per un MMORPG non sono pochi) Arena Net con Heart of Thorns è riuscita a dare un bel giro di boa al gioco offrendo in un sol colpo ai giocatori: una nuova location, una nuova classe, nuove abilità, e una reinterpretazione intelligente del livellamento; decisamente anni luce dalle solite espansioni alle quali eravamo abituati. Heart of Thorns è divertente in primis (cosa essenziale per qualunque videogioco) inoltre è difficile, offre una buona sfida ai giocatori più abili e non, oltre a bellissimi luoghi da esplorare. Il dinamismo introdotto non potrà far altro che migliorare il già brillante Guild Wars 2 e confermarlo come uno dei migliori MMORPG su piazza. Alla faccia del canone mensile.