La vera rivoluzione del rythm game?
Era il 2008 e nel nostro paese arrivava Guitar Hero: World Tour, primo titolo che acquistai della serie ma anche primo gioco che recensii in ambito professionale. Capirete allora che per Guitar Hero il sottoscritto nutre un amore viscerale, tale che da quel World Tour accumulai in modo seriale praticamente ogni uscita del brand (Dj Hero compreso!) fino al definitivo stop del 2010. Dopo uscite massive (e purtroppo non tutte memorabili) e la guerra accanita con il team di Rock Band, Guitar Hero fu definitivamente accannato. Un po’ perché con le varie uscite si era andato sempre più snaturandosi, portando a soluzioni ludiche che promettendo rivoluzioni si dimostrarono un po’ troppo deboli per i fan, dall’altro il progressivo calo delle vendite – causato, tra le altre, anche da un accumularsi di uscite quasi compulsivo – portò infine Activision a mettere un freno al brand che solo oggi ritorna su console con un team completamente nuovo (Freestyle Games) ed una serie di idee che puntano a rivoluzionare il concetto di “Guitar Hero”. Lasciamoci allora il passato alle spalle e guardiamo al futuro, questo è Guitar Hero: Live.
While my guitar gently weeps
La prima ed evidente rivoluzione apportata da Freestyle Games è certamente quella operata sulla chitarra che abbandonando i suoi storici 5 tasti colorati, si presenta ora con un design nuovo e con ben 6 tasti utili al gioco. Cambia anche la disposizione degli stessi, non più in fila sul manico della chitarra, ma disposti in due file sovrapposte di tre tasti, con la possibilità, quindi, di cliccare contemporaneamente un tasto alto e basso simulando persino il barrè. Il cambiamento, come intuirete, non è solo un dato marginale. Dopo anni di uscite tutte uguali, adattarsi di punto in bianco ad un nuovo sistema di gioco è spiazzante, ma non per questo frustrante. La nuova disposizione dei tasti richiede infatti una maggior precisione che in passato poiché non sarà inusuale cercare di premere il tasto giusto trovandosi però con le dita sulla fila di tasti sbagliata.
Questione di pratica comunque, perché proprio con l’esercizio ci si renderà ben presto conto che, in realtà, la nuova disposizione dei tasti non solo si dimostra molto più appagante e stimolante che in passato, ma anche più adatta a simulare quanto meno la disposizione delle dita per note e accordi. Un’esperienza che salendo con la difficoltà non diventa propriamente “simulativa”, ma che restituisce di sicuro un feeling più appagante che in passato, ricreando l’idea di un vero accordo di chitarra. Ovviamente siamo lontani anni luce dalla pura simulazione di titoli come Rocksmith, ma tutto sommato le idee di Freestyle Games sono azzeccate e danno al gioco una carica ed un gusto tutto nuovi, tali che verrebbe da chiedersi perché mai non si è adoperato uno sviluppo della periferica prima. Purtroppo però una lamentela è doverosa: la nuova chitarra, per quanto solida al tatto, è molto plasticosa e rumorosa nelle sessioni di gioco. Sebbene le chitarre di Guitar Hero non siano mai state propriamente “silenziose”, ci sembra che oggi più che mai le materie con cui la chitarra è costruita siano un po’ scadenti, di sicuro non alla buona, ma tali da farci sperare che in futuro le cose migliorino e che, quanto meno, sti benedetti tasti non facciano casino mentre si suona.
My band
Ma la rivoluzione apportata dal team non è stata solo tecnica, ma anche ludica. Dopo un doveroso tutorial, anche la modalità per giocatore singolo si è mostrata completamente rivista anche se, ovviamente, al centro delle dinamiche “narrative” (virgolettato più che doveroso) ci sono ovviamente le gesta di un anonimo chitarrista. Il punto è che è completamente sparita la possibilità di creare e far crescere una band. Il gioco ci metterà infatti, di volta in volta, nei panni del chitarrista di un gruppo musicale già fatto e finito, intento nel proprio live stage di un immaginario festival musicale. Ogni gruppo ha un proprio stile, delle proprie sonorità e, dunque, si rifà alle stare proprie del suo genere di cui noi ci ritroveremo a suonare. I generi ci sono praticamente tutti: pop, punk, metal, ed addirittura una pop band completamente al femminile. Il bello è che si è cancellato ogni modello poligonale, ogni pupazzoso riferimento al passato del brand e si è optato per la ripresa (ovviamente ritoccata in modo magistrale con effetti di post produzione) di vere band intente a suonare, di cui noi vivremo la visuale del chitarrista in prima persona. La qualità video è a dir poco eccezionale, e l’immedesimazione ne guadagna non poco, con addirittura un sistema in tempo reale che sostituisce alcuni momenti del concerto in base alla nostra performance. Suonate da Dio e le persone vi acclameranno, i membri della vostra band si complimenteranno, e persino dalle quinte arriveranno apprezzamenti e pollici in alto. Al contrario suonando da schifo il pubblico vi fischierà, i membri della vostra band vi fulmineranno con lo sguardo e, in generale, tutti faranno in modo da farvi sentire da schifo. Il tutto è gestito piuttosto bene, con una rapida sfocatura che cambia in diretta con un effetto molto fluido e per nulla disturbante anzi, coinvolgente e ben riuscito. Purtroppo però, la sostanziale mancanza di tutto quello che si potrebbe inserire in un gioco del genere (da un minimo di personalizzazione, alla gestione della band) viene così sacrificato, e la modalità carriera resta un qualcosa di molto bello da vedere, ma di fondamentalmente vacuo.
Anche dal punto di vista prettamente musicale, ci sono ancora un po’ di magagne. Su tutto la carriera è tremendamente breve. Parliamo di un totale di 12 concerti, per lo più da 3 tracce l’uno, il che è un netto passo indietro rispetto a quella che era la tradizione del brand, da sempre infarcito di eventi per il single player e con scalette anche di 4 o 5 brani. In secundis una non proprio illuminata scelta dei brani che sì, dovranno pur spaziare nei vari generi musicali, ma tenendo ben presente che questo è un gioco SOLO per chitarra, non capiamo perché ficcarci dentro una traccia di Skrillex, come di altri due o tre artisti che c’entrano molto poco con la “musica per chitarra” e le cui tracce infatti risultano molto deboli. Infine, in Guitar Hero non si può perdere. Non c’è infatti un game over o un fallimento del concerto vero e proprio, potete solo far schifo e basta, ma ciò non vi impedirà di concludere comunque la traccia il che, ludicamente parlando, non è proprio gratificante in termini di sfida.
“Playing the guitar on Mtv”
Ma la vera rivoluzione, il motivo per cui potrebbe valere la pena acquistare Guitar Hero Live è la nuova modalità che da il nome al gioco, per l’appunto, la modalità “Live Tv”, che è poi la controparte online del titolo. La live Tv è un qualcosa di concettualmente fantastico per un gioco del genere, perché consta di una vera e propria televisione digitale con programmazioni orarie 24 ore su 24. In pratica, basandosi sul concetto di music television (ah! I bei tempi in cui Mtv era una rete seria!) i server del gioco mandano avanti tutto il giorno delle scalette pre-impostate basate su diversi generi musicali e che, in totale, ruotano attorno a ben 200 singoli, tutti disponibili da subito e tutti presenti per mezzo del loro video musicale originale. La promessa è che periodicamente tale libreria di brani venga aggiornata in modo gratuito cosicché la Live Tv diventi, teoricamente, il gioco musicale con la più grossa disponibilità di brani gratuiti di sempre. Ora, se state inarcando le sopracciglia perché siete consci che da qualche parte c’è una fregatura…è bhé, avete ragione, perché il tutto non è propriamente accessibile a costo zero, ma si sviluppo secondo lo schema di un modello freemium in cui ogni brano suonato costa 1 gettone in valuta del gioco. OVVIAMENTE tali gettoni possono essere acquistati in gran quantità in valuta reale, ma vogliamo dare atto al team di sviluppo che il gioco si prodiga comunque di fornircene un po’, e che gli stessi possono essere acquistati per mezzo delle monete presenti nel gioco, e sbloccabili con ogni canzone suonata; pertanto non è possibile restarsene con le mani in mano senza la possibilità di giocare. Il punto, semmai, è che questo genere di giochi (e specialmente con la nuova chitarra) richiede a certi giocatori una pratica massiva, ma anche una dinamica di sfida a sé stessi in cui, alla ricerca del perfect score, i brani vengono suonati decine e decine di volte onde auto-migliorarsi la qual cosa è, con i gettoni, posta sotto un certo limite che di sicuro non tutti gradiranno. La modalità Live Tv, è anche quella più interessante sotto gli altri aspetti ludici poiché in essa sono presente un po’ di funzioni aggiuntive, non ultima i punti in stile arcade che, invece, non sono presenti nella versione offline.
Vi sono poi la personalizzazione del proprio “Biglietto da visita”, come anche della tastiera della chitarra. Infine è possibile sbloccare secondo un sistema a livelli, alcuni bonus attivi che vanno a sostituirsi al tipico “star power” (avete presente quando alzate la chitarra per fare più punti? Ecco, quello…) e che sono utili per migliorare il proprio punteggio (e dunque i soldi guadagnati da una singola traccia). C’è di tutto, da moltiplicatori di punteggio sino ad una smart bomb che “suona” tutte le note di una sequenza per facilitarci la scalata al successo. Certo, è impossibile anche qui esimersi da un po’ di critiche. La scaletta, ad esempio, per quanto consti di 200 brani (e molti altri ne arriveranno certamente) è di fatto appannaggio di un pubblico molto giovane, con pochi brani storici e tante novità, molte delle quali (come per il succitato brano di Skrillex) poco aderenti in termini di scelta ad un gioco per chitarra. Infine, il modello freemium del gioco, per quanto possa essere uno smacco da pagare per l’accesso ad una tale libreria di canzoni, è comunque un po’ esoso in termini economici, specialmente se si considera che alcuni pacchetti bonus (come il pacchetto da 6 euro che permette di suonare tutto quel che si vuole per 24 ore) non hanno un corrispettivo in termini di valuta di gioco, il che ci suona un tantinello di presa in giro perché ok, l’offerta è ampia, ma il gioco con chitarra inclusa costa mediamente circa 110 Euro, e scusate allora se mi sento un po’ preso in giro.