Da videogioco che ha fatto la storia, Half-Life ha tratto numerosi spunti dalla fantascienza
Dopo anni di attese, rumor e speculazioni, è arrivato l’annuncio di un imminente nuovo titolo nella saga di Half-Life. Non si tratterà del tanto agognato Half-Life 3, ma di Half-Life: Alyx, un interquel che si colloca tra il primo e il secondo capitolo della serie. L’occasione è ottima per ripercorrere i passi di questo videogame di culto e scoprire quali sono i temi della fantascienza che Half-Life ha sviluppato negli anni.
Conseguenze impreviste
La storia di Half-Life comincia con un setting tipico della fantascienza: il laboratorio in cui vengono condotte ricerche avanzate ed esperimenti su tecnologie d’avanguardia. Black Mesa è un complesso immenso che il giocatore esplorerà a fondo nel corso del primo Half-Life. Ciò che avviene nei laboratori è altamente classificato, e la solerzia con cui i militari intervengono per coprire l’incidente fa pensare che i segreti custoditi a Black Mesa valgano il prezzo di innumerevoli vite umane, pertanto è immediato fare il parallelo tra questa struttura e altre leggendarie basi segrete in cui vengono eseguiti esperimenti con tecnologie e organismi alieni, Area 51 e Dulce per prime. Questo livello di complottismo è simile a quello su cui si fonda la mitologia di serie come X-Files, e d’altra parte l’aspetto e l’atteggiamento del misterioso G-Man ricorda quello dell’Uomo che Fuma.
Dopo la cascata di risonanza innescata dal dottor Freeman, Black Mesa viene invasa in modo apparentemente casuale da alieni provenienti da un’altra dimensione. Quelli che compaiono all’interno della base però non sono una vera e propria forza d’attacco, ma più semplice fauna del pianeta Xen, che spesso si rivela pericolosa. Quest’idea che un’invasione planetaria non venga condotta da un’esercito ma dagli animali selvatici si trovava già nella serie (ancora incompiuta) della Guerra contro gli Chtorr di David Gerrold, in cui la Terra viene occupata non tanto da soldati quanto da un intero ecosistema alieno, come se l’intenzione degli invasori fosse quella di avviare una fase di terraformazione (o meglio xenoformazione) preventiva all’occupazione vera e propria.
Tra le creature aliene più numerose e letali arrivate da Xen ci sono gli Headcrab, piccoli mostriciattoli ciechi simili a ragni che attaccano lanciandosi verso la testa del loro nemico. Se riescono ad aggrapparsi alla vittima sono praticamente impossibili da rimuove e in breve tempo prendono il controllo del suo corpo. Tanto l’aspetto che il tipo di attacco ricordano in modo evidente il Facehugger, il primo stadio vitale degli xenomorfi del film Alien e seguiti. In Half-Life 2 si scopre che capsule contenenti gli Headcrab sono usate come armi di massa per annientare in breve tempo la popolazione di intere aree, che è quanto viene suggerito anche negli ultimi capitoli della saga di Alien, Prometheus e Covenant.
Un’altra delle specie incontrate di frequente durante l’invasione sono i Vortigaunt. In Half-Life sono avversari a tutti gli effetti, ma già su Xen si dimostrano meno ostili. In Half-Life 2 i Vortigaunt si rivelano sottoposti al regime del Combine tanto quanto gli umani, e infatti fanno parte anch’essi della resistenza. Nella storia della fantascienza uno degli esempi più classici di avversari alieni che diventano poi alleati degli umani è quello di Guerra Eterna di Joe Haldeman, dove i taurani passano da nemico mortale a specie simbiotica.
Dopo l’invasione delle forze Combine, anche altre creature extraterrestri arrivano sul pianeta, tra cui le formicheleone. Si tratta di giganteschi insettoidi che vivono in tane sotterranee in una società-alveare simile appunto a quella delle formiche. Dimensioni e numeri ne fanno un pericolo anche per gli invasori, e il collegamento con gli insetti di Fanteria dello spazio di Robert Heinlein è praticamente automatico. Per tenere lontane le formicheleone si usano le vibrazioni, con l’uso di apparecchi che picchiano sul terreno per spaventare gli insetti, che assomgliano tanto ai martellatori della serie di Dune, non fosse altro che sul pianeta Arrakis hanno l’effetto opposto di attirare i Vermi delle sabbie, non scacciarli.
I nostri benefattori
Ambientato circa vent’anni dopo gli eventi del primo Half-Life, nel secondo capitolo della saga il contesto cambia drasticamente, tanto che si può definire Half-Life 2 come fantascienza postapocalittica o distopica.
L’incidente di Black Mesa ha in qualche modo aperto una falla tra le dimensioni e spianato la strada all’invasione da parte del Combine, una sorta di impero interdimensionale che occupa con la forza numerosi pianeti, ai quali si aggiunge anche la Terra. Naturalmente la fantascienza abbonda di occupazioni del pianeta da parte di forze aliene, in questo caso però la particolarità è che non si tratta di creature di un altro mondo che hanno attraversato lo spazio, ma di creature di un diverso piano della realtà. Non sono molti gli esempi di questi imperi interdimensionali, ma una delle più note è quella del dominio del Magisterium nella serie Queste Oscure Materie di Philip Pullman.
Durante il gioco non si assiste alla battaglia tra il Combine e gli eserciti terrestri, ma il conflitto è chiamato la Guerra di Sette Ore proprio a causa dell’immensa superiorità degli invasori. La Terra ha capitolato immediatamente, sottomettendosi al dominio delle forze che avevano già conquistato Xen. Lo scenario tipico da Guerra dei Mondi viene suggerito dalla presenza degli Strider, altissimi tripodi che costituiscono una delle macchine da guerra più pericolose a disposizione del Combine. Nonostante il regime oppressivo messo in atto dagli invasori, la continua propaganda punta a far apparire l’impero Combine come i benefattori che hanno accolto presso di loro l’umanità, come avviene in tutte le migliori distopie.
L’invasione Combine ha avuto un impatto notevole sul pianeta e la società. In molte occasioni si può notare che le riserve idriche sono state prosciugate, come nelle numerose storie della fantascienza classica secondo le quali gli alieni attaccherebbero la Terra per appropriarsi delle sue risorse, e l’acqua in particolare. Il Combine ha imposto anche un campo di soppressione che impedisce la nascita di nuovi figli, infatti in tutto Half-Life 2 non è possibile trovare un solo bambino. Quello dell’impossibilità di generare figli è un tema ricorrente nella fantascienza apocalittica, e lo si trova ad esempio in I figli degli uomini.
Eppure nonostante la sua immensa superiorità, il Combine non è onnipotente. La presenza sulla Terra dei suoi apparecchi ha dato agli scienziati umani la possibilità di studiarne la tecnologia e ricavare nuove applicazioni. Come nella serie degli Xeelee di Stephen Baxter, dove l’antica e imperscrutabile specie degli Xeelee lascia casualmente in giro scampoli della sua tecnologia per accappararsi i quali le razze inferiori scatenano guerre interstellari, anche in questo caso è possibile approfittare della superficialità del nemico a proprio vantaggio.
Dimenticatevi di Freeman
Uno dei maggiori punti di forza di Half-Life è la sua narrazione in prima persona strettissima, con il giocatore che corrisponde interamente al protagonista della storia. Ma cosa rende così speciale il dottor Gordon Freeman? In buona sostanza, niente: Freeman è un fisico teorico senza nessun tipo di addestramento per la battaglia. Si trova soltanto a essere l’uomo giusto nel posto sbagliato.
Certo, dalla sua ha alcuni strumenti che lo aiutano ad affrontare le situazioni pericolose. La prima è la tuta HEV, la speciale apparecchiatura protettiva progettata a Black Mesa che consente a Freeman di sopportare danni fisici, temperature estreme e persino radiazioni: senza di essa sarebbe sicuramente morto già durante la cascata di risonanza. Di nuovo viene in mente la Fanteria dello Spazio di Heinlein, dove i marine spaziali possono compiere le loro imprese soprattutto grazie all’uso della tuta potenziata, che oltre a proteggere amplifica i movimenti e consente quindi resistenza, forza e agilità superiori.
Un altro attrezzo fondamentale a disposizione di Freeman è la Zero Point Energy Field Manipulator, più comunemente detta Gravity Gun. Comparsa in Half-Life 2, la Gravity Gun permette di afferrare e lanciare oggetti a distanza anche a forte velocità, in pratica come se chi la usa disponesse di poteri telecinetici.
Nella fantascienza si sono fatte da sempre grandi ipotesi sulla possibilità di usare la gravità come arma, come accade nella saga dei Vor di Lois McMaster Bujold, dove le guerre sono combattute con granate e lance gravitiche. Tuttavia l’uso personale e a metà strada tra attrezzo da lavoro e arma che se ne può fare nel gioco è forse uno degli spunti inediti inaugurati proprio da questa saga.
Per quanto riguarda invece l’oggetto che più di tutti caratterizza Gordon Freeman, ovvero il piede di porco, non ne risultano usi significativi nell’ambito della fantascienza al di fuori di Half-Life.