Gli ultimi due giorni sono stati difficili per il franchise di Star Wars, che ha visto l’addio di Phil Lord e Chris Miller dalla regia dell’atteso spin-off su Han Solo. Un licenziamento che ha causato un forte trambusto e segnato l’arrivo, al loro posto, di un veterano come Ron Howard.
L’ufficialità dell’investitura di Howard è arrivata anche tramite un comunicato ufficiale della Lucasfilm in cui possiamo leggere la seguente dichiarazione della Presidente Kathleen Kennedy. “Alla Lucasfilm crediamo che l’obbiettivo più importante di ogni film sia quello di deliziare e di far progredire lo spirito della saga che George Lucas ha creato 40 anni fa. Ed è con questa idea bene impressa nelle nostre menti che siamo emozionati dal poter annunciare che Ron Howard è subentrato alla regia del film di Han Solo ancora privo di un titolo ufficiale. Abbiamo una sceneggiatura incredibile, un cast e una troupe sensazionali e l’assoluta volontà di dare vita a un film grandioso. Le riprese ricominceranno il 10 luglio”.
Un nuovo report pubblicato da Entertainment Weekly aggiunge ulteriori particolari dal “dietro le quinte” del divorzio.
“Svariate fonti vicine alla produzione del film e altre vicine ai registi hanno riferito a EW che, fin dall’inizio delle riprese avvenuto lo scorso febbraio, Lord e Miller, che sono conosciuti principalmente per le loro commedie caustiche, auto-referenziali come 21 Jump Street e per i pilot di serie TV come Last Man on Earth e Brooklyn 99, hanno cominciato a far virare il film di Han Solo più nel territorio delle risate che in quello dello space-fantasy […]”.
“Ma come spesso avviene in vicende come questa, non tutte le fonti affermano la medesima cosa. Un’altra persona molto vicina alla pellicola sostiene che non si sia trattato del “livello di commedia” presente nel film. C’è però un sostanziale consenso fra le fonti sul fatto che i filmmaker incoraggiavano in maniera significativa le improvvisazioni degli attori cosa che, secondo la Lucasfilm, stava dirottando la storia al di fuori dei solchi tracciati […]”.
“Altri ancora sostengono che si erano spinti troppo in là. E non si sarebbe trattato meramente di una questione di tono generale. Le variazioni apportate avrebbero conferito cambiamenti troppo grandi alla storia. Potranno anche essere stati scelti perché il loro compito era quello di dare a Han Solo quelle vibrazioni da saputello con stile irriverente, ma la Lucasfilm era comunque convinta che i registi dovessero raccontare la storia che era stata scritta. Quando i giornalieri hanno cominciato a essere visti mostrando alla produzione le improvvisazioni degli attori e le nuove idee dei registi che differivano in modo sostanziale dallo script è diventato palese che i filmmaker e i produttori non condividevano le medesime idee per alcune scene rilevanti. I reshoot erano una scappatoia percorribile (ormai sono la prassi di ogni blockbuster e ogni nuovo Star Wars ha avuto delle riprese aggiuntive), ma già dall’inizio del coinvolgimento di Lord e Miller, hanno rifiutato ogni compromesso su quello che loro ritenevano giusto per il film e alla fine la relazione è passata dall’essere tesa a del tutto fratturata. D’altronde, se si rifiutavano di girare le scene così come le volevano la Lucasfilm e Kathleen Kennedy, perché avrebbero dovuto farlo durante la sessione di riprese aggiuntive?”
(fonte: Entertainment Weekly.com)