Harlan Ellison è stato uno degli autori più determinanti nel rinnovamento della fantascienza
Forse il nome di Harlan Ellison non risulta subito familiare a tutti i lettori, anche per coloro che leggono abitualmente fantascienza. Nato nel 1934 e scomparso pochi anni fa, Ellison ha scritto centinaia di racconti e sceneggiature per film e serie tv. È stato anche un grande innovatore del genere e uno degli scrittori più “sanguigni” capace di scuotere l’intero ambiente della fantascienza. Con l’uscita di Visioni, raccolta che riunisce molte delle sue opere più importanti, ripercorriamo le tappe essenziali della sua carriera.
Harlan Ellison per la narrativa breve
Una delle ragioni per cui da noi Harlan Ellison non è così riconosciuto può essere il fatto che la sua produzione si sia concentrata soprattutto sulla narrativa breve: racconti, novelette, fix-up, ma praticamente nessun romanzo. In un mercato editoriale che incoraggia i romanzi e lascia poco spazio a raccolte e antologie, questo ha reso sempre più difficile reperire le sue storie.
Eppure, la narrativa breve di Ellison è così penetrante che una volta incontrata non si dimentica. Molte delle sue storie hanno infatti vinto premi come Hugo, Nebula, Locus e Bram Stoker (a volte più di uno contemporaneamente), e alcuni racconti si possono considerare sono diventati così iconici da aver plasmato l’intero immaginario della fantascienza. Si può citare per esempio Pentiti Arlecchino!, in cui viene descritto un mondo in cui il tempo a disposizione di ogni persona viene controllato da un’élite ultracapitalista. Oppure Jeffty ha cinque anni, in cui un bambino non cresce oltre i cinque anni e mantiene stabile intorno a sé il mondo con cui entra in contatto.
Ma il racconto che viene immediatamente associato ad Harlan Ellison e ne rappresenta al meglio le qualità è senza dubbio Non ho bocca e devo urlare, in cui un’IA malvagia che ha eliminato l’umanità. L’idea potrà sembrare poco originale, ma l’esecuzione del racconto lo rendono una delle letture più inquietanti che si possano trovare nelle antologie di fantascienza. La stessa frase “non ho bocca e devo urlare” è ormai citata anche al di fuori dell’ambito ristretto della narrativa. Sulla base di questo racconto è stato realizzato nel 1995 anche un videogioco punta e clicca, scritto in collaborazione con lo stesso autore, che ha fama di essere uno dei videogiochi più disturbanti di sempre, dato che nessuno dei multipli finali è particolarmente incoraggiante.
Shockare i lettori con stile
Per la verità tutta la produzione di Harlan Ellison è spesso disturbante e tocca argomenti forti come suicidio, aborto, stupro, malattia mentale. È il caso per esempio di Un ragazzo e il suo cane, un racconto lungo (a cui in seguito sono stati raggiunti altri, riuniti poi in un fix-up) che segue le vicende di Vic e del suo cane senziente e telepatico Blood in un mondo postapocalittico. L’unico interesse di Vic è trovare donne da violentare e in questo viene aiutato da Blood, che invece ha bisogno della carne che l’umano gli fornisce. Questa ricerca dello shock per il lettore è una caratteristica distintiva della produzione di Ellison, e lui stesso ha ammesso più volte che è sempre stato uno dei suoi principali obiettivi.
Nonostante questa intenzione dichiarata, le sue storie non sono mai intrise di violenza gratuita o di sequenze splatter. Lo shock è ottenuto principalmente presentando situazioni moralmente ambigue, come nel caso di La bestia che urlava amore al cuore del mondo, che porta a interrogarsi sulla natura del male visto da diverse prospettive. Oppure in Vita notturna a Cissalda, in cui una creatura aliena capace di accoppiarsi con tutti gli organismi viventi pone seri dubbi sul ruolo del sesso nella nostra vita.
Un’alta caratteristica distintiva della narrativa di Harlan Ellison è il suo stile tagliente, ricco, a volte ermetico. Molti suoi racconti si possono quasi leggere come leggende, narrazioni epiche di mondi e personaggi lontani e grandiosi, come nel caso di Uccello di morte, che si può interpretare come una rilettura del mito di Adamo ed Eva. Questa sua ricerca di una scrittura complessa ha contirbuito a sganciare la sua produzione dai canoni della fantascienza pulp della Golden Age, e ne ha fatto quindi uno degli esponenti più influenti della New Wave, che tra gli anni 60 e 70 ha cercato di rinnovare il genere.
L’antologia Dangerous Visions del 1967 di cui Ellison è curatore, e che è diventata un vero e proprio cult nei decenni successivi, incarna perfettamente gli obiettivi di questa nuova generazione di scrittori, e riunisce infatti alcuni dei nomi più importanti di questa corrente come J.G. Ballard, Samuel Delany, John Brunner, Roger Zelazny. Il lettore italiano curioso di scoprire i racconti di questo autore era costretto recuperare vecchie antologie sui mercatini dell’usato, ma da poco Oscar Vault ha dedicato un intero volume, intitolato appunto Visioni, che raccoglie una porzione notevole della produzione breve di Harlan Ellison.
Harlan Ellison sullo schermo
Ma Harlan Ellison non ha scritto solo racconti, anzi il suo lavoro come sceneggiatore ha avuto un impatto altrettanto notevole. Nella sua carriera Ellison ha scritto numerosi episodi per diverse serie tv, sia spiccatamente fantascientifiche che di altri generi. Tra gli esempi più notevoli possiamo trovare The City on the Edge of Forever, il penultimo episodio della prima stagione di Star Trek (in italiano il titolo è diventato Uccidere per amore), che da molti fan è considerato tra i migliori episodi dell’intero franchise.
Ellison ha scritto anche per serie antologiche come The Outer Limits e Ai confini della realtà, che per il loro format erano perfetti a ospitare le sue storie brevi e a forte impatto. In molti casi le sceneggiature erano adattamenti di racconti, come per Spaccabato e Soldato. Suoi soggetti sono stati usati anche per episodi di Babylon 5 e Logan’s Run, oltre a svariate altre serie minori. In molti casi le scue sceneggiature erano firmate con lo pseudonimo Cordwainer Bird, a segnalare quando la produzione aveva alterato troppo quelle che erano le sue intenzioni per la storia, per segnalare la sua distanza rispetto al prodotto finale.
Nell’ambito del cinema Harlan Ellison ha lavorato su diversi progetti, dei quali però ben pochi hanno raggiunto le fasi finali di produzione. Il caso più rilevante è stato quello dell’adattamento di Io, Robot, la raccolta di racconti di Isaac Asimov (con cui Ellison aveva ottimi rapporti, tanto che Asimov lo inserì tra i personaggi di un suo giallo), che però non vide mai la luce perché Ellison si trovò presto a scontrarsi con il produttore. E questo contrasto non fu certo un caso isolato…
Harlan Ellison contro tutti
A rendere Harlan Ellison il personaggio riconosciuto (e temuto) che tutti ricordano è stato sicuramente anche il suo temperamento polemico, fin troppo esplicito, poco diplomatico, politicamente scorretto. Non si contano i casi di colleghi e addetti ai lavori a cui Ellison ha mosso critiche, accuse o vere e proprie querele. La leggenda narra che venne licenziato lo stesso giorno in cui iniziò a lavorare come autore per la Disney, perché suggerì di realizzare un cartone pornografico con i personaggi Disney.
Il caso più famoso di controversia è la sua battaglia legale affinché fosse riconosciuto che Terminator, il film cult di James Cameron, era basato sul suo racconto Soldato. La storia andò avanti diversi anni, fino a che Cameron fu costretto (o forzato) ad ammettere la colpa, ed Ellison ricevette un risarcimento e la comparsa del suo nome nei titoli di coda del film. Ma Cameron non è stato l’unico costretto dal tribunale a pagare Ellison, nella stessa situazione si sono trovati anche ABC, Paramount e Marvel.
Anche il famoso episodio di Star Trek tanto amato dai fan fu in effetti quasi disconosciuto da Ellison, perché il suo script era stato alterato eccessivamente, infatti a distanza di anni pubblicò la sua versione originale della storia. Nemmeno l’adattamento cinematografico di Un ragazzo e il suo cane riuscì a soddisfarlo, in particolare per le battute finali che snaturavano il senso dell’opera.
Questa strenua difesa dei suoi diritti di autore lo ha portato anche a citare in causa il provider AOL per la presenza su alcuni forum da esso ospitati dei suoi racconti in forma completa, che erano stati postati da ignari (e benintenzionati) utenti. Questo rappresenta bene la sua profonda considerazione del valore del suo lavoro, tanto che il suo discorso “pay the writer” rilasciato durante un’intervista è diventato il mantra di molti giovani autori e sceneggiatori. Il lascito di Harlan Ellison investe quindi aspetti e settori diversi, e conferma la statura di questo personaggio che aveva tanto da dire e non aveva paura di farlo.