Harry Potter GO: il mondo magico invade la realtà con Wizards Unite
Sono già passati alcuni giorni dall’apertura dei server di Harry Potter Wizards Unite, nuovo gioco in realtà aumentata creato da Niantic, disponibile per iOS e Android.
La strada per questo gioco era già tracciata da tempo: sfruttare l’immensa “lore” creata da J.K Rowling per i suoi film e romanzi e mettere in scena un prodotto che potesse replicare il successo di Pokémon GO. Impresa ambiziosa, ma ardua da compiere.
In fin dei conti Pokémon è uno dei franchise di maggiore successo della storia, e i continui aggiornamenti e miglioramenti dell’app di Niantic hanno senza dubbio contribuito, nel corso degli ultimi anni, a rendere il gioco spin-off dei titoli di Satoshi Tajiri un vero successo. Imitato ma mai eguagliato, al titolo mobile dell’azienda di San Francisco si affianca ora un nuovo gioco.
Scelta logica quella di puntare su Harry Potter. Solo il brand del giovane mago britannico vanta quello che serve per poter competere con i mostriciattoli di Tajiri. Quanto creato dalla Rowling, sotto il profilo dell’ambientazione, per il numero di personaggi, luoghi, eventi e creature, è forse l’unica possibile alternativa per creare un’app davvero in grado di ripercorrere quanto fatto da Pokémon GO.
Sarà dunque riuscita Niantic a consegnarci un altro grande gioco mobile? Proviamo a scoprirlo analizzando quanto visto in questi primi giorni di pubblicazione.
Il Wizarding World invade il mondo Babbano
La premessa di Wizards Unite è piuttosto semplice. Un incantesimo sconosciuto noto solo come Calamità ha spezzato l’equilibrio tra il Mondo Magico e quello dei babbani. Per questo motivo creature magiche e maghi di ogni tipo e provenienza circolano ora liberi, incuranti dei danni collaterali. La cosa rischia ovviamente di compromettere lo Statuto Internazionale di Segretezza, cosa a cui il giocatore deve porre rimedio, entrando a far parte di una Task Force fondata da Hermione Granger.
Completato il download siamo chiamati dall’assistente Pickering a scegliere il nostro nome e alcune caratteristiche del nostro avatar. Le implicazioni da GdR presenti in questo titolo, con tutti i riferimenti legati alla “lore” di Harry Potter, non possono che essere un gradito extra per i lettori. Dovremo decidere la nostra casa di appartenenza, la bacchetta, fino ad arrivare alla professione giunti al sesto livello del gioco.
Una volta proiettati sulla mappa saremo chiamati a muoverci per raggiungere degli obiettivi. Lo scopo sarà quello di liberare delle creature fantastiche di vario tipo, oppure di salvare i personaggi della saga creata dalla Rowling, o ancora raccogliere oggetti incantati oppure affrontare maghi e creature oscure.
Il tutto si basa su una serie di luoghi presenti sulla mappa di gioco. I Soqquadri nasconderanno creature magiche e personaggi smarriti che andranno liberati e rispediti a Hogwarts. Le Serre ci daranno componenti ed extra per il gioco, mentre le Locande saranno i luoghi di riposo e ritrovo. Infine le Fortezze ci permetteranno di migliorare e affinare le nostre capacità magiche, affrontando delle sfide. Qui scatta la componente multiplayer, con i giocatori chiamati a unire le forze per sconfiggere dei maghi oscuri.
Ogni giorno sarà possibile ottenere ricompense, bonus e missioni extra per far salire il proprio avatar di livello. Questo, una volta giunti a livello 6, ci permetterà di scegliere la nostra professione tra Magizoologo, Auror o Professore.
Il tutto con la componente mutuata da Pokémon GO. Muoversi nella realtà equivale a muoversi sulla mappa di gioco, raggiungendo obiettivi e sfide di diversa natura ed entità.
L’incontro con una creatura magica, un personaggio o un nemico ci introdurrà a diverse sessioni di gioco. Per liberare (o catturare) gli animali fantastici dovremo far coincidere lo schermo del nostro dispositivo con segnalino posto sulla creatura. A quel punto saremo chiamati a compiere un movimento sullo schermo per riuscire a lanciare un’incantesimo.
Stesso discorso quando dovremo salvare un personaggio una situazione pericoloso, o nel duello contro un nemico, dove tuttavia avremo anche lo scopo di azzerare i suoi punti vita. Prima che lui termini i nostri. Anche qui il nostro compito sarà eseguire determinati disegni sullo schermo del nostro dispositivo per compiere magie di attacco o di difesa, in modo da giungere assicurarci la vittoria in battaglia.
L’incantesimo si spezza?
Le prime ore di Harry Potter Wiazards Unite ci presentano un gioco ben strutturato, che sembra capace di replicare alcuni degli aspetti vincenti di Pokémon GO. Alcuni, questo è il problema.
La prima grande falla sembra essere legata alla geolocalizzazione. In Pokémon GO era possibile essere avvisati tutte le volte che ci si avvicinava a un mostriciattolo anche con l’app chiusa, in modo da mettere mano al cellulare al momento opportuno. Questo non sembra avvenire con Wizards Unite, costringendo quindi i giocatori e tenere costantemente in mano il dispositivo su cui è installata l’app. Davvero poco pratico, e che rischia anche di essere pericoloso.
Oltre a questo Pokémon è un brand più “universale” di Harry Potter. Se nel primo caso non è necessaria un’approfondita conoscenza del franchise per godersi il gioco, nel secondo è preferibile essere dei lettori. Se si sono letti i libri si avrà anche un maggior godimento dell’ambientazione. Cosa che non tutti gli utenti che hanno scaricato l’app, ovviamente, avranno fatto.
Segnalato questo, è da sottolineare come il gioco sia ancora distante da un completo rodaggio. Warner Bros e Niantic hanno già annunciato che la trama che fa da sfondo a Wizards Unite evolverà col tempo, quindi aggiornamenti per colmare le lacune e migliorare le prestazioni sono quasi certi.
Il paragone con il “fratello maggiore” dedicato ai Pokémon è quindi prematuro. Ci troviamo di fronte a un’app che sta vivendo la sua prima settimana di vita. Proprio per questo deve ancora essere migliorata dai consigli degli utenti. Certo è che dentro a Wizards Unite si possono scorgere già alcuni punti di forza in più rispetto a Pokémon GO, primo tra tutti la presenza di una vera e propria trama, che potrebbe in futuro influenzare eventi e raid legati al gioco. A livello di gameplay, superate le ovvie differenze legate ai brand, non sembrano esserci poi troppe differenze.
Tuttavia l’unico modo per avere certezze legate a questa app sarà giocarla. Cercare di viverne l’evoluzione per quanto possibile. Solo col tempo riusciremo a capire se Niantic avrà fatto centro ancora una volta. A meno che voi non siate tra quelli che trovano scomodo dover camminare per strada con il cellulare in mano.