Benvenuti al primo appuntamento di questa nuova rubrica il cui argomento principale sarà (udite udite) l’HYPE, ossia quella maledetta arte di vendere qualcosa che non esiste con delle aspettative che il più delle volte vengono disattese. Nel corso delle prossime puntate affiancheremo un analisi di come sono stati pubblicizzati alcuni prodotti negli ultimi mesi ad una invece che avrà come oggetto campagne del passato (e relativo fail, che a dirla tutta è la parte più succosa). Ora bando alle ciance e veniamo al succo: HATE4HYPE non poteva non aprirsi con un articolo sulle presentazione delle console di nuova generazione tenutasi all’E3 dello scorso anno. Procediamo con ordine.
Che il 2013 sarebbe stato l’anno del lancio delle nuove console era ormai nell’aria. La puzza di cadavere appestato della Xbox 360 e di Playstation 3 doveva essere motivo sufficiente per capire che non c’era più trippa per gatti. Il PC se la gongolava in un angolo con la sua mazza sanguinante di pixel e plastica e bullandosi della perfetta risoluzione delle sue texture che davano alla sua pelle un effetto traslucido come quella di Eva Herzigova sul paginone centrale di Playboy. Bisognava cambiare ed in fretta, per offrire ai giocatori un’esperienza di gioco degna di questo nome. A questo punto sarebbe abbastanza facile riassumere in poche parole quanto misere siano state entrambe le presentazioni e come sarebbe stato necessario puntare su qualcosa di più inerente alla sfera videoludica piuttosto che soffermarsi su aspetti puramente da elettrodomestici casalinghi come lo streaming dei film o la possibilità di surfare agilmente il web. Il problema è entrambe le console non sono state hypate su queste caratteristiche che per migliaia di giocatori costituiscono solo un elemento di contorno. Il vero nocciolo della questione è quanto abbiamo discusso poco sopra, ossia la capacità di queste piattaforme di restituire non tanto una grafica simile a quella PC ma piuttosto un’esperienza rinnovata, meno limitante e ripetitiva di quanto si era visto nell’ultima parte della scorsa generazione (che persiste tutt’ora). Il salto generazionale doveva essere un balzo verso prospettive di gioco totalmente differenti. Molti potranno arguire che è troppo presto per giudicare dove andranno queste console e fino a che punto riusciranno a mantenere le promesse nella lunga distanza.
Probabilmente l’industria del videogioco da qui a 5 anni sarà cambiata e su un binario diverso da quello che ci immaginiamo, tanto da rendere difficilmente comparabili premesse e conclusione generazionale. L’effetto dell’Hype però non tocca assolutamente il futuro di questa generazione quanto il suo presente: sia Sony che Microsoft in modo non eguale ma fondamentalmente simile hanno intrapreso lo stesso percorso portando avanti una strategia di presentazione e anticipazione del prodotto che generato scontento sopratutto nello zoccolo duro nella loro utenza. Si potrebbe facilmente dire che probabilmente gli stessi videogiocatori non sapevano cosa aspettarsi in concreto da questa generazione, alimentando la propria fantasia con castelli in aria difficilmente realizzabili in prima battuta. Ma queste aspettative non sono state alimentate da inutili proclami che millantavano il sistema di gioco definitivo quando in realtà l’intera scena videoludica è in divenire? Non si chiacchierava di aria fresca che avrebbe dovuto riempire i polmoni asfissiati da inutili sequel, meccaniche di gioco ricopiate e edizioni HD? Eppure ora quello che ci spacciano come offerta ricca e completa, salvo pochi titoli di spessore, prevede sopratutto una marea di versione due, tre e quattro di titoli della vecchia generazione con una serie di versioni rimasterizzate in salsa ” grafica migliore”. Con queste premesse entrambe le piattaforme si presentano come degli strumenti che daranno materiale di prima qualità per questa rubrica. Nel frattempo vi invitiamo a leggere StayNerd e commentare i nostri articoli perché noi non promettiamo nulla, noi consegniamo di sorpresa!