Hideo Kojima durante una sessione di domande e risposte nella giornata di ieri, al Nordic Game a Malmö, in Svezia, ha parlato un po’ a ruota libera, toccando spesso anche il suo nuovo gioco che debutterà su PlayStation 4.
Il game designer ha dichiarato di voler fare un grande gioco, nonostante abbia a disposizione un piccolo team. Al momento non può dire quando il gioco sarà rilasciato, ma vuole che sia il prima possibile, nonostante abbia comunque chiarificato che ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che ciò accada.
Ha anche spiegato che normalmente preferisce usare soluzioni interne a livello di motore grafico, per fare i suoi giochi, ma che per il suo primo gioco per il suo nuovo studio userà un motore di terze parti, per non far attendere troppo i fan. Una delle ragioni per cui ha girato il mondo visitando vari studi nei mesi scorsi, è per trovare il tipo di tecnologia da usare.
Kojima ha poi parlato dei dettagli presenti nei suoi giochi per rompere la quarta parete, come ad esempio l’incontro con Psycho Mantis nel primo Metal Gear Solid, indelebile nella memoria dei giocatori nostalgici. Secondo Kojima, non è importante rendere il gioco super-realistico, ma fare in modo che il giocatore si senta all’interno del gioco stesso. Come esempio ha portato… Disneyland.
A Disneyland si possono esplorare mondi avventurosi e di fantasia, ma quando il visitatore si prende una pausa per andare al bagno, se fosse una toilette normale, lo farebbe subito riportare alla dura realtà. Lì invece perfino i bagni pubblici sono costruiti con attenzione ai dettagli e al tema del parco, in modo che sembrino adattarsi a quel mondo. Lo stesso Kojima vorrebbe fare per i suoi giochi.
Quando gli è stato chiesto se i giochi solo single-player su console possano ancora avere potenziale, Kojima ha risposto che i giochi non dovrebbero essere giudicati dalla loro durata, ma che la cosa più importante è, appunto, quanto il giocatore riesce ad immedesimarsi nel gioco stesso. Detto ciò ha comunque detto che per com’è la situazione attuale, potrebbe essere difficile sopravvivere in questo mercato per i giochi completabili in un paio di giorni, senza stimoli per essere rigiocati più di una volta.
Curiosità, inoltre: le scatole di cartone in Metal Gear Solid sono state ispirate dal romanzo di Kobo Abe “The Box Man”, con Kojima che voleva far sì che i giocatori vivessero l’esperienza di guardare il mondo attraverso la piccola apertura di una scatola di cartone, ma che non era stato possibile nel primo Metal Gear perchè era in 2D e non poteva implementare la vista dall’interno.
Come ultima cosa Kojima ha parlato di sè stesso e del fatto che la gente creda che sia un perfezionista, a ragione. Ma per lui un gioco non è completo finchè non è nelle mani dei giocatori. Molti pensano che spesso manchi le deadline o sfori il budget, ma ha tenuto a smentire queste due ipotesi, dicendo di aver bucato le deadline solo due volte in carriera e dichiarandosi molto ligio al suo programma e nel fare i suoi giochi seguendo la tabella di marcia prefissata.
Insomma, un bel po’ di chiacchiere da parte di Kojima-San. Che ne pensate?
(Fonte: DualShockers )