I Guardiani della Galassia sta letteralmente impazzando oltreoceano, definendo quanto Marvel sia brava nel costruire film di successo anche quando le basi farebbero pensare il contrario perché, siamo onesti, i GdG non hanno mai goduto di grandissima popolarità, ed anche nei rilanci effettuati negli anni 2000, hanno riscosso un successo comunque contenuto tant’è che, quando la società annunciò l’intenzione di farne un film, le nostre sopracciglia si inarcarono così velocemente che alcuni furono vittime di paralisi facciali abbastanza prolungate. Approfittando dell’effetto sorpresa, ci è venuto invece da riflettere su quei film che hanno invece del materiale di base eccelso (o comunque galvanizzante) e il cui corrispettivo cinematografico è stato, invece, una cocente delusione. Che evidentemente gli sceneggiatori si saranno detti “sai che c’è? Manco la leggo sta roba che sarà la solita cagata!”. Avevate un solo compito! UN SOLO COMPITO!
ATTENZIONE: Ci siamo voluti esimere dal tirare in ballo le solite robe che si ficcano in queste liste. Robe come Elektra, Catwoman, o anche Dragon Ball. Delle schifezze tali di cui hanno scritto tutti, ma proprio tutti i fessi che hanno un minimo di conoscenza fumettistica. Noi no! Noi siamo più bravi! 😛
7 – Alien Vs. Predator
Ebbene si debosciati! Uno dei più brutti film di entrambe le serie non è affatto una trovata cinematografica, ma il rifacimento su pellicola di quello che è un popolare (nonché tostissimo) ciclo di storie ad opera della Dark Horse (e chi sennò?!). Diciamocelo, le premesse per una roba uber figa c’erano tutte! Non due razze aliene, ma le due MIGLIORI razze aliene che le suonano di santa ragione in un tripudio di azione e horror con la prospettiva di un film che poteva essere un qualcosa di più che un’ottima occasione per ammazzare (cinematograficamente parlando) Raoul Bova. Ad opera del regista della serie Resident Evil (il che è quanto dire), Alien Vs. Predator è arrivato ai nostri neuroni con un mare di desideri immaginifici su budella, evisceramenti e sangue… così tanto sangue che avremmo dovuto mettere la plastica sotto allo schermo. Ma no… si è optato per un filmuccio con un rating per teen ager, e che non c’entra nulla col materiale originale. Possiamo dare solo un merito a questo film (apparte aver ucciso Raoul Bova) ed è quello di non contraddire la continuity di entrambi i franchise, proponendosi come un prequel di Alien, ed un sequel del primo Predator.
6 – The Mask: Da zero a mito
Ok ok, lo sappiamo cosa state pensando. The Mask è un pezzo dell’infanzia di tanti di voi e, tutto sommato, è un film molto divertente e godibile. Ma cosa pensereste sapendo che il fumetto è molto, ma molto, migliore? Il problema qui è che parliamo di una roba veramente underground, tant’è che forse non pensavate nemmeno fosse un film tratto da un comic book. Edito dalla Dark Horse, The Mask è molto, ma molto più sopra le righe di quanto non tenti di essere il film che, come immaginerete, non è altro che una stemperata versione hollywodiana del materiale di base. Su tutto c’è un ammorbidimento dle personaggio originale. The Mask, almeno quello cartaceo, non è un allupato romanticone, ma è un personaggio “joker-inspired”, con tendenze maniacali tant’è che proprio nei primi numeri farà fuori un bel po’ di poliziotti. Il film è quasi un cartone animato slapstick (togliete quasi) che ricalca la commedia animata in stile Looney Toons. Divertente, per carità, ma anni luce lontano dal materiale originale.
5 – Constantine
Il film su Constantine con protagonista Keanu “uomo triste” Reeves sarebbe piaciuto a più persone se si fosse semplicemente chiamato con un altro nome. Questo lo diamo come dato di fatto e pace. Il problema qui è che mentre nell’esempio precedente (The Mask) si potrebbe considerare la versione cinematografica come, per l’appunto, “una versione” del personaggio originale, qui invece non c’è NULLA del John Constantine originale. Ma tipo niente, zero… anzi no… solo il cancro ai polmoni. Partendo dalle basi, il personaggio è stato creato per assomigliare a Sting, ed è pertanto biondo. Premesso che magari Sting non è stato preso in considerazione, ne viene comunque da sé che Neo non è stata una scelta propriamente azzeccata. Se anche si desse per buona la scelta attoriale, il Constantine dei fumetti è un personaggio spettacolare nella sua complessità, cosa che invece non risulta dalla trasposizione cinematografica in cui, diciamocelo, sembra tutto un po’ banalotto e bidimensionale. Dai su! Bastava chiamarlo in un altro modo e sarebbe stato un simpatico film sul sovrannaturale… almeno c’è il dito medio…
4 – X-Men Le Origini: Wolverine
Si può discutere, come no, di quanto i film basati su Wolverine siano controversi. Da un lato c’è il mutante più figo di sempre, interpretato da un attore che, salvo l’altezza, ha decisamente il physique du role per soddisfare la nostra immaginazione fumettistica (e un altro tipo di immaginazione squisitamente femminile…), dall’altro c’è tutta una serie di soluzioni e trovate molto “mhe” che rendono i film, fondamentalmente, una baracconata. Citando il primo film basato squisitamente su Logan, non vogliamo concentrarci su di lui (si, il film era comunque mediocre), ma su un altro illustre mutante che proprio negli ultimi anni ha raggiunto una cospicua popolarità… si… Deadpool. Siamo onesti: tutti amano Deadpool, e da quando il mutante è stato vittima di un interesse nel rilancio anche da parte di Marvel, “The merc with a mouth” ha conquistato ancora più fan. Alla notizia della sua presenza nel film di cui sopra, dunque, nessuna meraviglia che si sia andati in visibilio! Peccato solo che gli sceneggiatori più che basarsi sul personaggio (a cui potevano LETTERALMENTE far fare di tutto), hanno preferito le idee frutto probabilmente di un rave party aziendale, o quelle ispirate dal processo creativo di Homer Simpson in quella puntata in cui faceva il critico gastronomico. Altra soluzione non esiste alle cagnate presentate in questo film in cui non solo il personaggio è orrendo da vedere ed ha dei superpoteri diversi ma, metti, non ha neanche la bocca! NON HA LA BOCCA! LA BOCCAAAAAA! Ci sarà un motivo per cui si chiama “Il mercenario con la bocca”?! O no? Evidentemente gli sceneggiatori volevano andare in controtendenza, come hanno fatto i tizi di Iron Man con il Mandarino. Ma lì, l’idea, per quanto controversa, ha una scintilla di geniale follia che, in qualche modo, si fa apprezzare. Qui? Qui no. Qui abbiamo solo un’idea del c@$$o!
3 – La Leggenda degli Uomini Straordinari
Ed eccoci arrivare sul podio dell’amarezza. Tratto da una delle più celebri e belle opere di Alan Moore, qui virtualmente stuprata e, La Leggenda degli Uomini Staordinari è un adattamento malfatto e poco riuscito, che non tiene conto – se non marginalmente – di quella che una graphic novel emozionante e veramente ben costruita. Leggendo il materiale di origine e guardando il film subito dopo sarete colti da un senso di disagio quasi imbarazzante, che evidenzierà quanto ignorante fosse il team di sceneggiatori al lavoro sul film. Il Prodotto originale (La Lega degli straordinari gentleman) è infatti molto più profondo di una mera rappresentazione di uno squadrone di supereroi letterari. I personaggi di Moore, come da tradizione, sono sfocati, dall’indole incerta, quasi mai riferibili ai canonici concetti di bene e male. E così la SUA lega è una serie di personaggi sì legati alla letteratura, ma come gli originali legati a tutti quelli che erano i difetti e le controversie dei personaggi. Moore non attinge semplicemente alla letteratura “perché fa figo” (cosa che invece si saranno detti gli sceneggiatori), ma ridà vita ai personaggi chiedendosi come si comporterebbero, come reagirebbero, a quali pulsioni sarebbero inclini. Un esempio idiomatico di questo modo di concepire il SUO modo di raccontare è una scena celebre nella fonte cartacea in cui Mr. Hyde stupra a morte l’uomo invisibile (letteralmente a morte!) per poi cannibalizzarne i resti. No, nel film ovviamente non c’è… e Mr. Hyde è il fratello scemo di Super Slot.
2 – Man of Steel
Si! Esatto! A me questo film NON è piaciuto! Potete dire quello che vi pare ma qui c’è un qualcosa di profondamente sbagliato! Ora, sappiamo tutti che dopo il Batman con la raucedine di Nolan, la DC abbia voluto in qualche modo rendere il suo universo cinematografico più oscuro e cupo, dando ai suoi eroi un senso di profondità che non ci si aspetterebbe rispetto a quelli che erano i lavori che – cinematograficamente parlando – si erano messi su. E ok, ci sta. Il punto è che QUESTO Superman non è un personaggio che si attiene alle sue origine, al suo codice, alla morale cui canonicamente si darebbe credito dopo anni di storie. Questo è un Superman che ammazza il suo avversario spezzandogli il collo. Potete dire quello che vi pare, che il film vi abbia divertito (ed in effetti è un discreto intrattenimento) ma questo non è Superman, a maggior ragione se lo si considera come quello che è: un reboot. In pratica qualcuno (Zack Snyder) mi sta dicendo che alla sua prima avventura, alla sua prima difficoltà, Superman può solo e unicamente ricorrere alla violenza estrema… che è poi quello che lo stesso Superman ha invece rifiutato in anni e anni di storie, salvo alcuni momenti in cui ci si è arrivato solo dopo cicli e cicli di racconti. Il Superman di Snyder, invece, nel tentativo di essere qualcosa di diverso è già andato oltre. Ha già superato il confine dell’eroismo che, diamine, non aveva superato nemmeno il Batman di Nolan! Questo semplicemente perché NON è Superman. È una versione diversa… ma diversa come potrebbe esserlo solo il personaggio di un Elseworld, come, tanto per dirne una, il Superman di Kingodm Come o quello di Injustice (per voi mammolette del fumetto).
1 – Wanted
Che possiamo dire di Wanted che non possa essere espresso dalle lacrime? Nulla probabilmente. Il punto è che qui c’è un problema di fondo, ossia quello che è il materiale di base, che per forza di cose difficilmente poteva trasformarsi in un adattamento fedele. La storia di Wanted, infatti, è quella di un criminale. Un criminale vero, senza mezzi termini, che non ha alcuna sottesa morale positiva (come quella di un Walter White a caso), ma che fa quello che fa perché… lo vuole fare e perchè, fondamentalmente, è remunerativo. Si può avere un cattivo ragazzo come eroe? Qualcuno direbbe di si, ma è ovvio che la risposta più corretta sarebbe “no”, ed ecco perchè Wanted non sarebbe MAI e poi MAI potuto essere portato al cinema. Ciò detto, e sperando che vi sia chiaro, Wanted prende questo concetto tipico della creatività del suo autore (Mark Millar) e la stravolge completamente, facendo di tutto per fare del protagonista della pellicola un tipo figo, cool che OH! Correte pure voi a diventare i ciminali così la gente che pestate si fermerà a sottolineare che “siete i migliori”… MHA! Al di la di quelle che sono le differenze anche solo nella scelta degli attori (Millar aveva scelto dei veri attori per il suo Wanted, sicchè il protagonista, Wesley, di fatto era Eminem), la storia cinematografica di Wanted ci porta a conoscere un’organizzazione che basandosi su di un codice binario ottenuto da un telaio (si… un telaio!) assegna ai suoi sgherri degli obiettivi da uccidere per portare la pace nel mondo. No, sul serio… volendo anche ignorare il telaio divino, ma non potevate leggere il benedetto fumetto prima di scrivere la sceneggiatura?!
MENZIONE D’ONORE
Spider-Man
Non ce la siamo sentita di inserire i film di Raimi su Spider-Man per due motivi fondamentali:
1) A Sam Raimi gli vogliamo bene da tipo sempre
2) Il primo Spider-man, in fin dei conti, è stato molto figo e senza di lui (e pure senza il povero Blade di cui nessuno si ricorda) oggi, quasi certamente, non avremmo i film sul resto dell’Universo Marvel così bello e spettacolare.
Eppure è innegabile che qualcosa sia andato male con Spider-Man 3. Qualcuno deve aver letteralmente perso il senno, facendosi prendere la mano con una serie di mimmate che neanche un film dei Vanzina. Le intenzioni, ossia quelle di compiacere il fanboy Marvel,erano buone ma la messa in scena del tutto è stata una vera e propria delusione. Prendete Venom, e ciò che esso rappresenta per chiunque abbia mai letto sull’Arrampicamuri. Provate a immaginare la sua indole, la sua violenza, il suo design. Prendete tutto questo e buttatelo via perché quel che si ha qui è tutto fuorché Venom. Anche il costume nero, la sua natura, le sue implicazioni, sono deragliate rapidamente dai binari del concetto di “bello” per finire nel circolino della parodia, dove persino il telefilm di Batman degli anni ’60 si sentirebbe in diritto di prendere per il culo questo film. Abbiamo quindi un Tobey Maguire emo, con il ciuffetto davanti, che si prodiga in passetti di danza e pose da… da coglione. Scusate ma non c’è altro termine. Non è un caso che dopo questo film la Sony abbia messo un freno alle idee di Raimi, chiedendogli cortesemente di levarsi dalle scatole… poi, visto che si era parlato di emo, al reboot hanno optato semplicemente per un ciuffetto fonato alla Bieber fever. Il solo fatto che io sappia cosa sia la Bieber fever e che l’abbia associata a Spider-Man vi fa capire quanto in basso sia caduto e ci abbia fatto cadere) questo brand.