Dai disastri atomici alla tecnofobia, i kaiju simboleggiano le paure ataviche dell’uomo verso la natura e se stesso
I kaiju sono manifestazioni ataviche e primordiali che simboleggiano la forza della terra e del cosmo, e anche molto di più. Sono bestiali creature gigantesche, ovvero la risposta dell’immaginario nipponico alla disfatta della seconda guerra mondiale, al trauma delle tragedie di Hiroshima e Nagasaki; gli strani mostri sorgono dalla terra dilaniata per fungere da catarsi post-atomica. Del resto il popolo giapponese non poteva protestare apertamente contro l’occupazione americana (conclusasi nel 1952), così pian pian furono le arti della narrativa (segnalo l’antologia di fantascienza post-atomica la Nave di Carta) e lo storytelling cinematografico a rielaborare metaforicamente il pesante passato dell’arcipelago levantino.
Godzilla. La guerra dei 50 anni
Il materiale kaiju-based è veramente difficile da gestire, perché sono nati tantissimi prodotti nell’arco di quasi settant’anni. Di certo non passa inosservato il mastodontico volume cartonato uscito per Saldapress: Godzilla: La guerra dei 50 anni, firmato da James Stokoe.
La storia dell’autore canadese segue le vicende di Ota Murakami, soldato appena arruolatisi nell’esercito giapponese e che assiste alla distruzione di Tokyo da parte di un essere misterioso, Godzilla, nel 1954 (anno di uscita del primo film sul padre di tutti i kaiju). Ota è uno dei pochi soldati sopravvissuti capace di coordinare i contrattacchi e le ritirate, in parole povere uno dei rari individui in grado di non perdere la ragione davanti al colosso sputa raggi atomici.
Ota e alcuni suoi commilitoni vengono arruolati in un’unità specializzata nella lotta contro Godzilla. Anche se non immaginano che ci saranno altri mostri da combattete. Infatti Godzilla. La guerra dei 50 anni non è una semplice epopea fumettista ma un’immane carrellata di kaiju, bestialità preistoriche e abomini cosmici. Riuscirà mai Ota, in una battaglia lunga 50 anni, a respingere queste crudeltà del creato? Alla domanda dovrà rispondere il lettore divorando il volume della Saldapress; quello che è certo è che le tavole di Stokoe ispirano una potenza visiva a dir poco bestiale.
I disegni sono pantagruelici, immensi, capaci di divorare il pubblico con tratti decisi e ponderati. I bestioni sono eccezionalmente curati e sono i veri protagonisti delle pagine che narrano l’apocalisse kaiju. Virtuosismi cromatici e scene d’azione esplosive condiscono una storia semplice ma con alcuni piacevoli colpi di scena; Stokoe gioca pulito e non ha paura di confrontarsi su un palcoscenico calpestato da milioni di bestie di cartapesta o CGI, le sue creature sono dotate di bellezza preistorica e gli esseri umani sono connaturati da una certa estetica decadente; o meglio dire, sembrano dei relitti sull’orlo di impazzire. Eppure non perdono mai la speranza.
Ma ora è meglio scoprire tutti quei bestioni che formano il godzillaverse: ecco i kaiju più potenti della storia.
Godzilla
Ovviamente non si poteva non iniziare dal più famoso di tutti. Pochi sanno però che Godzilla è figlio di un autore nipponico fin troppo sconosciuto nel nostro paese, ovvero Shigeru Kayama. Proprio Kayama è il primo a portare i kaiju alla ribalta grazie ai racconti e al romanzo embrionale Gojira (nome nipponico, e quindi originale, di Godzilla) del 1954. Sarà poi lo stesso Kayama a curare lo script del film del 1954 dove il kaiju più famoso di sempre devasta Tokyo.
Il romanzo è uscito nel 2018 per la prima volta in Italia per i tipi di Kappalab, casa editrice molto sensibile alla cultura e all’immaginario giapponese. Godzilla è dotato di una forza fisica impressionante, viste anche le sue dimensioni, ed è in grado di convogliare l’energia atomica-nucleare in un raggio che espelle dalla bocca. Inoltre è dotato di una capacità rigenerativa sovrannaturale ed è immune a gran parte delle armi convenzionali e nucleari (infatti è stato potenziato dalle esplosioni atomiche). Il libro di Kayama presenta inoltre il sequel! Nel Contrattacco di Gojira faremo la conoscenza del primo kaiju che lotterà contro Godzilla: Angiras (o Angilas).
Angiras
Angiras è il kaiju che appare sia nel sequel romanzato sia in quello cinematografico del 1955, Il re dei mostri. Angiras è un anchilosauro mutante dalle notevoli dimensioni e il primo nemico di Godzilla, anche se insieme i due sauri si allearono per combattere altri kaiju. È dotato di una spessa corazza tempestata da aculei e possiede grande forza fisica. Infatti è solito mandare al tappeto mostri ben più possenti di lui.
Battra
Battra è uno dei kaiju più forti mai fronteggiati da Godzilla, per questo ruba la scena alla sorella “buona”, la falena gigante Mothra. Battra è infatti la versione demoniaca (e divina) di Mothra, anche se le due falene possiedono abilità simili: possono creare degli uragani con le loro ali, sprigionare delle polveri soporifere o spore velenose, e sparare raggi laser dagli occhi. La potenza di Battra è notevolmente maggiore, forse perché la sua “controparte buona” dovette proteggere la civiltà segreta degli Elias esautorando le sue energie. Battra esordisce sul grande schermo soltanto nel 1992 nella pellicola Godzilla vs. Mothra. Compare anche nel videogioco Godzilla: Unleashed per Nintendo Wii del 2007.
Gigan
Tra i kaiju più popolari di sempre c’è sicuramente Gigan, oltre a essere uno dei preferiti di tutta la saga di Godzilla è anche uno dei più micidiali. Appare per la prima volta nel 1972 nel lungometraggio Godzilla contro i giganti, viene inviato sulla terra da una razza di scarafaggi alieni per soggiogare, insieme a King Ghidorah, la terra. Gigan è un mostro cibernetico con una sega circolare che spunta dalla parete addominale e i suoi arti sono degli uncini o altre armi che simboleggiano la tecnofobia (raggi laser ovunque) del popolo nipponico di quei tempi. Pur essendo un servo di entità superiori è sempre una spina nel fianco di Godzilla che deve ricorrere agli alleati umani o kaiju per scacciarlo
Biollante
Biollante appare nel 1989, sul finire della guerra fredda, nel film Godzilla contro Biollante. Il kaiju in questione è molto famoso, oltre che forte, perché venne creato in laboratorio dallo scienziato Genshiro Shiragami che unì il DNA della figlia defunta a quello di una rosa e alle cellule di Godzilla. Il risultato è un ibrido mostruoso spara-spore velenose dalla potenza impressionante con qualche traccia di coscienza umana. Tolto un breve cameo, Biollante non ebbe nessun’altra apparizione sullo schermo ma riscosse un notevole successo in altri media come i fumetti e i videogiochi.
Nei videogames compare in Super Godzilla, Godzilla Trading Battle, Godzilla: Save the Earth, Godzilla: Unleashed, Godzilla: The Game, Godzilla Defence Force. Nel mondo fumettistico invece appare in Godzilla: Rulers of Earth, Godzilla: Cataclysm, Godzilla Oblivion.
Mechagodzilla
Godzilla contro i robot del 1974 è probabilmente uno dei migliori film a tema kaiju della storia e la sua popolarità è dovuta soprattutto a Mechagodzilla. Erroneamente molti credono che il Mechagodzilla sia una creazione degli umani, invece viene progettato e inviato sulla Terra dalla razza aliena e scimmiesca dei Simians. Il cyborg è così forte, dotato di armi esplosive e sofisticate lame aliene, che Godzilla avrà bisogno dell’aiuto di un altro kaiju per abbattarlo. Re Sisar.
Re Sisar
Cane-Leone-Divino, Re Sisar è un kaiju profondamente legato al foklore sino-giapponese e alla mitologia levantina. Nel 1974 in Godzilla contro i robot Re Sisar viene risvegliato dal canto di una donna profondamente devota, e discendente della famiglia reale di Okinawa. Non ha poteri eccezionali, ma ha una forza fisica di tutto rispetto che abbina a una travolgente abilità. Uno dei kaiju che usa di frequente le arti marziali. A volte è alleato o nemico di Godzilla, la sua fedeltà è dovuta soltanto alla terra che protegge.
MUTO
MUTO (Massive Unidentified Terrestrial Organism) è uno dei kaiju più atipici del brand Godzilla, fa capolino nel 2014 nel film Godzilla. MUTO è un organismo complesso con mentalità ad alveare, un vero mostro-sciame che sembra un’accozzaglia biologica che viene dal paleozoico. Può generare tempeste elettromagnetiche che sconquassano il terreno con delle onde d’urto e mandano in tilt le apparecchiature elettriche. In più i MUTO combattono in branco e si rivelano essere tra i kaiju più pericolosi di sempre.
King Ghidorah
La super star dei kaiju in tutto il suo splendore dorato è sicuramente King Ghidorah, acerrimo nemico di Godzilla e dell’umanità. Un drago alieno-mutante a tre teste interdimensionale che proviene dallo spazio profondo. King Ghidorah ha poteri telepatici, può emettere raggi elettrici, fulmini gravitazionali, è virtualmente immortale, scatena uragani con le ali, genera campi di forza, può scavare e nuotare in profondità e può mutare in una cometa mentre viaggia nello spazio.
Per essere sconfitto i kaiju terresti si uniscono sempre insieme, e dopo aspre battaglie riescono a primeggiare. King Ghidorah è uno dei kaiju più iconici e compare in tanti altri media televisivi oltre che nei film del godzillaverse: in Leone il cane fifone, in Dragon Ball Z e in Dottor Slump & Arale.
Slattern l’outsider
Nel 2013 Guillemo del Toro portò nelle sale cinematografiche il suo Pacific Rim, che assorbe la mitologia dei kaiju del godzillaverse e la traspone in una chiave tutta sua. Nell’universo di Pacific Rim il kaiju più potente della storia è Slattern, un vero outsider rispetto ai colleghi di Godzilla. Un abnorme dinosauro alieno dalla testa simile a uno squalo martello. Può eruttare fulmini energetici dalla bocca e usare le possenti tre code come armi fatali. É una creatura imponente che può squarciare il tessuto dell’universo. È piccolo 274 metri.
Bonus track
Anche la musica non è rimasta illesa al fascino dei kaiju e derivati, tanto per confermare quanto queste creature riescano a contaminare l’immaginario degli artisti. Dal Godzila dei Blue Oyster Cult, all’album (con in copertina Godzilla) Mono Tono degli Skiantos, ai Racer X che cantano ancora Godzilla, ai Sepultura con Biotech is Godzilla i mostroni giapponesi sono presenti anche tra tanti accordi e vocalizzi memorabili.