Fine anno, tempo di bilanci. Anche il cinema vuole la sua parte, e ci sentiamo in dovere di stilare una nostra lista di 10 film che in un modo o nell’altro hanno avuto il merito di guadagnarsi un posto nella classifica dei redattori di Stay Nerd.
Una top 10 è importante, perché ci permette di capire se, cinematograficamente parlando, il 2015 sia stato un anno buono oppure no. Dobbiamo ammettere che, nonostante un ottimo inizio, ha poi stentato a decollare, proponendoci molti prodotti mediocri, tante pellicole da 6 in pagella, e poche destinate ad essere ricordate.
Nonostante ciò, siamo comunque riusciti a stilare una lista composta da dieci film di tutto rispetto, e ci siamo persino dibattuti sul tirar dentro o fuori qualche titolo, lasciando all’esterno della classifica delle pellicole che pur avrebbe meritato quasi quanto alcune delle promosse.
Dunque, potete ora godervi la nostra speciale graduatoria, mentre vi ricordiamo che per 2015 intendiamo ovviamente le uscite italiane.
BIRDMAN di Aleandro Gonzàlez Iñárritu
Eccezionale. Campione assoluto alla cerimonia degli Oscar del 2015, Iñárritu confeziona un prodotto delicato quanto intenso, mescolando i suoi spropositati meriti alle altrettanto valide qualità del suo cast tecnico e soprattutto di quello artistico. Michel Keaton vive in un paradosso: si rigenera totalmente, interpretando un attore allo sbando. Edward Norton ha una verve ed un sarcasmo senza pari. Emma Stone è sorprendente.
Chi l’ha perso, lo recuperi subito.
THE IMITATION GAME di Morten Tyldum
Il film della consacrazione di Benedict Cumberbatch, il quale finalmente entra nell’Olimpo dei grandi. Coadiuvato – non dimentichiamocelo – dalla sempre speciale Keira Knightley.
Un grande plot per un prodotto armonico, con un regista capace di rendere fluida ed interessante una storia che, nelle mani sbagliate, avrebbe corso il rischio di trasformarsi in qualcosa di complesso e macchinoso.
Questa pellicola avrebbe meritato ben più dell’esiguo bottino raccolto tra Oscar e Golden Globe (1 statuetta in totale), ma quantomeno ha avuto l’onore di finire nella classifica di Stay Nerd.
YOUTH di Paolo Sorrentino
Meglio de La Grande Bellezza, peggio de La Grande Bellezza, bla bla bla. Mettiamoci in testa che Sorrentino non è solo l’Oscar che ha vinto, e soprattutto non è soltanto La Grande Bellezza. Youth è un piccolo capolavoro, assolutamente non da meno del precedente film, ed è assolutamente uno spettacolo per gli occhi (compresa la scena della piscina, certo).
Naturalmente il cast di prim’ordine ha contribuito a insaporire di buono una pietanza già preparata con impeccabilità.
FURY di David Ayer
La passione di questo cineasta per la messa in scena della follia, della guerra, della ferocia è ben delineata già dal titolo: Fury. Brad Pitt incarna magistralmente i valori cinematografici di David Ayer, contribuendo con la sua performance ad impreziosire un film straordinario, non solo per gli amanti dello stile del regista, ma anche per quelli del bel cinema di genere.
In attesa di ciò che la sua eccentricità potrà donarci con Suicide Squad, recuperate assolutamente Fury, se non l’avete visto.
MAD MAX: FURY ROAD di George Miller
Miller rimette le mani sul leggendario personaggio di Mad Max dopo un sacco di tempo e chiude la bocca a buona parte degli scettici. Nonostante le differenze con i precedenti capitoli, viene premiata la scelta di puntare sul sempre pronto Tom Hardy, oltre che sulla perfetta Charlize Theron (come fa ad essere bella anche senza capelli?).
Aggressivo, potente, confusionario; Mad Max non è un film che potete decidere di accantonare, permettendovi di farvi un’idea prima della visione. Il vostro giudizio dovrà essere scevro dai classici paragoni con i capitoli precedenti, perché questo George Miller non è quello di 30 anni fa, ma è tremendamente attuale.
VIZIO DI FORMA di Paul Thomas Anderson
Per questo film di Anderson vale un giudizio simile a quello su Miller. Non pensate di sentenziare, valutando in base a The Master. Il penultimo lavoro del regista in questione è finora infatti uno dei punti più alti della sua carriera, e rimane difficile raggiungere quel picco, oltretutto portando sullo schermo lo stesso attore protagonista. Certo è, d’altro canto, che quando questi si chiama Joaquin Phoenix risulta tutto più semplice, ed allora nonostante Anderson si specchi sempre un po’ troppo, i suoi vizi di regia vengono superati da una forma assolutamente godibile.
INSIDE OUT di Pete Docter
Ancora un altro grande film Pixar. Il più papabile vincitore agli Oscar 2016, per la categoria film d’animazione, è in effetti un prodotto frizzante ed innovativo, uscendo un po’ fuori dagli schemi recenti e regalandoci una pellicola adatta a grandi e bambini.
In tal senso il regista, Pete Docter, è un nome che vuol dire garanzia; non a caso è la mente di Toy Story e la mano di Up.
Un buon film di animazione ci sta sempre bene in una classifica di questo tipo, e per il 2015 non poteva che essere Inside Out.
LEVIATHAN di Andrei Zvjagincev
Freddo e glaciale come la terra che racconta, Leviathan è una storia intensa scaldata dalla maestria del suo regista e della sua troupe tecnico-artistica. E’ arrivato tardi da noi, e per giunta grazie alla nomination come miglior film straniero alla cerimonia degli Oscar. Certamente non parliamo di un prodotto adatto a tutti, ma che una buona fetta di cineamatori avranno apprezzato, o apprezzeranno senza ombra di dubbio.
WHIPLASH di Damien Chazelle
Musica e ossessione si fondono tra le mani meticolose di Damien Chazelle, che compone uno dei migliori film di genere dell’ultima decade. Whiplash ci fa scoprire anche il talento di Miles Teller, fino a quel momento relegato a ruoli del tutto diversi, e ci fa invece riscoprire tutta la verve di JK Simmons, spesso comprimario e uomo delle seconde linee, ma qui abile co-protagonista.
Whiplash è un film che non si può raccontare: si deve vedere.
IL PONTE DELLE SPIE di Steven Spielberg
Appena visto il trailer, i più attenti avranno immediatamente pensato a La Talpa, buonissima pellicola di Tomas Alfredson, di qualche anno fa. Non a torto, ovviamente.
Un film che ci presta nuovamente Spielberg nei panni di regista di successo, e non più affermato produttore esecutivo di tutto ciò che esiste nell’universo cinematografico. Ci restituisce ancora una volta Tom Hanks, in un ruolo che gli calza perfettamente e sul quale forse in pochi avrebbero scommesso. Ma soprattutto ci regala un thriller vigoroso quanto tremendamente attuale.