Quali sono i migliori videoclip dell’ultimo decennio? Scopriamolo insieme
Fin dalla loro nascita, i videoclip musicali sono sempre stati una parte fondamentale della cultura popolare. Soprattutto in epoca digitale, il medium si è voluto a livelli prima inimmaginabili, con tanto di mediometraggi o addirittura veri e propri film associati a un singolo brano o album musicale. Diamo insieme un’occhiata a quali sono, secondo noi, i migliori videoclip degli ultimi anni (precisamente dell’ultimo decennio).
La selezione qui proposta è riportata in ordine strettamente cronologico. I criteri di selezione sono stati la qualità cinematografica/musicale e il valore e impatto culturale.
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Runaway di Kanye West
Kanye West è uno degli artisti più eccentrici del nostro tempo, e il suo art film di 34 minuti Runaway è forse uno dei suoi maggiori testamenti. Il videoclip, diretto e interpretato dallo stesso Kanye, racconta l’incontro e la storia d’amore del rapper americano con una donna venuta dallo spazio, interpretata dalla supermodella Selita Ebanks. L’opera racchiude estratti di quasi tutti i singoli di quello che è ancora oggi il disco più famoso del cantante, My Beautiful Dark Twisted Fantasy. Ma ad avere particolare risalto è ovviamente il brano che dà il titolo al videoclip: Runaway. I nove minuti che compongono la canzone sono messi in scena attraverso un balletto, coreografato dall’artista italiana Vanessa Beecroft, che si va a scontrare prepotentemente con il testo di Kanye e Pusha T, pieno di volgarità di ogni sorta. Il ruolo di Runaway è quello di cercare di portare l’art house e il rap allo stesso livello, e di dimostrare la valenza artistica dell’hip hop che non ha bisogno di trattenersi nel linguaggio esplicito per comunicare anche messaggi profondi.
No Love dei Death Grips
Ok, questa scelta potrebbe risultare parecchio peculiare per chi non è familiare con la musica dei Death Grips. È uno dei migliori videoclip degli ultimi anni? Probabilmente no, ma è sicuramente il video più rappresentativo del lavoro svolto dai Death Grips nello scorso decennio. Il trio californiano produce un tipo di hip hop sperimentale con forti tendenze verso la musica elettronica e industrial. Nel corso degli anni sono riusciti a entrare nel panorama culturale grazie al loro stile violento, caotico e criptico, che gli ha resi un intrigante gemma musicale del panorama underground.
Il video di No Love non è altro che una delle classiche sessioni musicali del gruppo, caratterizzata da uno stile visivo lo-fi che trova le sue radici da diversi rami della sottocultura internettiana. Quello a cui assistiamo nel video è anche quello che è possibile ammirare nei live della band che, come in questo filmato, spesso e volentieri finiscono in veri e propri disastri. I Death Grips non sono per tutti, ma hanno sicuramente lasciato un segno nel panorama sperimentale degli anni ‘10, e il videoclip di No Love è forse il modo migliore per avvicinarsi a questo oscuro e violento mondo musicale.
Xen di Arca
È impossibile non citare tra i migliori videoclip contemporanei almeno una collaborazione tra la musicista venezuelana Arca e il visual artist Jesse Kanda. Dal disco di debutto di Arca viene il brano dallo stesso titolo, Xen. Il videoclip è uno psichedelico entourage all’interno dello stile visivo di Jesse Kanda e l’eterea musica sperimentale di Arca. Quello che vediamo è un modello 3D di una donna che balla e viene disarticolata al ritmo di luci stroboscopiche e suoni ultraterreni. Questo tema visivo sarà ricorrente in molte delle collaborazioni dei due artisti, che indagano la decostruzione del corpo umano attraverso l’avant guarde musicale e la sperimentazione nell’ambito dell’arte digitale. Un piccolo scorcio all’interno di un incantevole mondo fatto di suoni e forme dell’altro mondo.
M3LL155X di FKA twigs
Il terzo EP della cantautrice inglese FKA twigs è stato accompagnato alla sua uscita da un lungo videoclip musicale contenente quattro delle cinque tracce che compongo la pubblicazione. M3LL155X (pronunciato “Melissa”) si apre con un cameo della stilista francese Michèle Lamy che partorisce dalla propria bocca la stessa FKA twigs, che nelle successive scene rimane incinta, partorisce e dà vita alla creatività espressa attraverso un incantevole competizione di vogue. Il vogue è un tipo di ballo e movimento culturale nato negli anni ’90 dalla sottocultura LGBTQ+ di New York, e M3LL155X è un modo per FKA twigs di omaggiare quel tipo di retaggio culturale che l’ha formata nella sua carriera prima di ballerina, e poi da artista musicale. Questo magnetico videoclip è la perfetta summa poetica di una delle migliori figure del panorama contemporaneo, un’esperienza visiva e sonora che non può lasciare indifferenti.
Arlight di Kendrick Lamar
Nel 2015 Kendrick Lamar rilascia il disco capolavoro To Pimp a Butterfly e si conferma tra i più importanti rapper del nostro tempo. Tra i tanti singoli muniti di videoclip, il più indicativo della poetica generale del disco è forse quello del brano Alright. Il video inizia con delle crude immagini della vita nei quartieri afroamericani per poi spostarsi in toni musicali e visivi nettamente più allegri e spensierati. Kendrick fluttua leggero attraverso le strade della città mentre canta ai propri fratelli e sorelle come tutto andrà bene, alla fine. Un messaggio di speranza in un mondo in bianco e nero dove la tensione razziale e l’abuso di forza di polizia hanno reso la canzone un vero e proprio inno contro le ingiustizie nei confronti della comunità afroamericana. Alright è infatti diventata, nel corso degli anni, un vero e proprio coro di protesta del movimento Black Lives Matter.
Senza dubbio con merito in questa lista dei migliori videoclip dell’ultimo decennio.
Gosh di Jamie Xx
Questo videoclip è semplicemente una meraviglia cinematografica. Jamie xx, dj e produttore musicale inglese fondatore del gruppo The xx, rilascia nel 2015 uno dei migliori dischi di pop ed elettronica del decennio: In Colour. Gosh è la memorabile traccia d’apertura, e il suo videoclip ci mostra un microcosmo dai caratteri orwelliani in cui sembra però intravedersi una luce in fondo al tunnel. Sia il video che il brano infatti iniziano con un ritmo cupo a metà tra la musica jungle e la drum and bass, che poi viene accompagnato e sovrastato dalle distintive sonorità solari di Jamie xx. L’incredibile coreografia e regia rendono il videoclip di Gosh uno dei migliori dell’ultimo decennio.
Lazarus di David Bowie
Avevamo già messo Blackstar, l’ultimo disco del compianto David Bowie, tra i migliori dischi dello scorso decennio. L’ultima opera del duca bianco non poteva mancare in questa selezione. Il videoclip di Lazarus mostra David Bowie sul proprio letto di morte, con gli occhi bendati, che canta del suo ultimo viaggio, della propria eredità e del passaggio di testimone agli artisti contemporanei che ammira (tra cui i Death Grips e Kendrick Lamar, presenti anch’essi in questa selezione). All’epoca Bowie era malato di cancro, e verrà a mancare solo tre giorni dopo la pubblicazione del suo ultimo album. Una premonizione della sua fine, il suo canto del cigno portato in scena attraverso un formato 1:1 che ricorda il cinema di Andrej Tarkovskij. Un videoclip imprescindibile per ricordare, ancora e poi ancora, uno dei più grandi artisti del ‘900.
Lemonade di Beyoncé
Come nel caso di Kanye West, più che a un videoclip ci ritroviamo qui davanti ad un vero e proprio visual album della durata di circa un’ora. Beyoncé porta in scena il suo album capolavoro Lemonade nato dalla rabbia e la voglia di vendetta nei confronti dell’infedele marito Jay Z. La regina del pop attraversa quindi diverse fasi dell’elaborazione di quello che per lei è come se fosse un lutto, passando dalla negazione alla furia fino al perdono e allo sguardo verso il futuro. Ma Lemonade non è solo un disco personale: è un’opera che alza il dito medio al patriarcato e affronta la situazione sociale della donna di colore negli Stati Uniti, il retaggio della propria comunità e la libertà sessuale femminile. Il tutto rappresentato attraverso coreografie mozzafiato, una regia con una grazia assoluta e scene che ormai sono diventate iconiche all’interno del panorama popolare. Il visual album di Lemonade è disponibile su Tidal o Apple Music.
Daydreaming dei Radiohead
Forse la canzone più bella degli ultimi lavori dei Radiohead ha anche il miglior videoclip. Daydreaming vede il leader della band inglese Thom Yorke camminare attraverso decine di porte che conducono ognuna in un luogo diverso, una storia diversa. Diretto dal regista americano Paul Thomas Anderson (Il petroliere, The Master), Daydreaming è un incredibile viaggio musicale onirico senza che in scena appaino elementi onirici. Il cantante attraversa i ricordi della sua vita e della sua relazione, all’epoca, appena conclusa. Paul Thomas Anderson collaborerà di nuovo con Thom Yorke per il suo visual album Anima (disponibile su Netflix) e con Johhny Grenwood per Junun, documentario che segue il chitarrista della band (nonché autore delle colonne sonore degli ultimi tre film di Anderson) nella sua esperienza musicale in India insieme a Shye Ben Tzur e il Rajasthan Express.
This is America di Childish Gambino
Concludiamo con quello che è forse il più bello e importante videoclip degli ultimi anni: This is America di Childish Gambino. I quattro minuti di videoclip nascondono così tanti significati che sono necessarie più visione per comprendere a pieno l’intento artistico di Gambino.
Il cantante si trova in un magazzino vuoto insieme a un chitarrista afroamericano. La prima iconica scena vede Childish avvinarsi ballando all’uomo per poi sparargli alla nuca e vede il suo cadavere venir portato fuori. Il gesto fa partire il cupo beat del brano, a metà tra le classiche sonorità della trap contemporanea a un tipo di musica tribale dai toni parecchio oscuri. Il cantante viene circondato a questo punto da altri ragazzini afroamericani, e tutti insieme iniziano a danzare facendo le classiche mosse di ballo diventate virali grazie alla black music popolare. Nel mentre, intorno a loro inizia una vera e propria guerra civile, con rivolte, macchina bruciate e gente che commette atti di violenza. L’obiettivo di Childish Gambino è quello di rappresentare la brutalità dell’America nei confronti delle persone nere, e di come quest’ultime vengano molto spesso utilizzate dallo stesso stato di potere come distrazione dalle tragedie quotidiane. Un fortissimo commento allegorico sull’ancora attuale tensione sociale in America che posiziona il videoclip del rapper come tra i migliori degli ultimi anni.