La Bibbia underground della generazione dissidente
I tipi di Kleiner Flug/Double Shot hanno dato alle stampe un volume a dir poco esecrando, In principio – Storie crudeli della Bibbia. Il libro è un’antologia di storie brevi a tema biblico ed evangelico visto che c’è in aggiunta un excursus sui Sette Peccati Capitali. Tra i tanti autori coinvolti cappeggiano due dei più grandi sceneggiatori di tutti i tempi, Neil Gaiman e Alan Moore. Ma non dimentichiamo autori e artisti come Dave Gibbons, Brian Bolland, Bryan Talbot, Dave McKean e molti altri.
Già dalla copertina creata ad hoc da Daniele Caluri (co-autore di Don Zauker con Pagani) si ammirano i due grandi scrittori Alan Moore e Gaiman in atteggiamenti semidivini. Con fattezze titaniche e demoniache i due demiurghi del cinismo si gustano l’uccisione di Caino per mano di Abele; solo da questa immagine possiamo scorgere in toto lo spirito che anima il bel volume Kleiner Flug/Double Shot. Gli autori si sostituiscono al narratore sacrale dell’Antico Testamento, la detronizzazione avviene grazie a una dialettica pop e dissacrante, non solo sul piano biblico-teologico ma anche politico e sociale.
La destrutturazione della religiosità è un trend utilitaristico per smontare le retoriche politiche dei partiti di matrice cattolica, per non parlare dei sofismi della democrazia americana che si affidò perpetuamente a Dio. In un clima post bellico e poi condizionato dai tristi interventi statunitensi nel sud-est asiatico gli slogan teologici spuntarono come funghi. Furono in molti a deridere l’ipocrisia americana, per esempio i Golden Quartet con il brano Atom and Evil, titolo che si presta al voluto gioco di parole “Adamo ed Eva” e funziona da “anti-genesi”. L’ Anti-Bibbia underground raccolta nel volume Outrageous Tales From The Old Testament (1987) e Seven Deadly Sins (1989), presentata in Italia col titolo In Principio – Storie crudeli della Bibbia, funziona davvero come manifesto anticlericale delle generazioni dissidenti che videro nel punk e nel pop uno spiraglio per intraprendere la loro rivoluzione culturale.
In Principio – Storie crudeli della Bibbia
Il volume si apre con una citazione perfetta di Neil Gaiman: “Trovo interessante che l’unica cosa mi sia mai stata rispedita indietro per essere corretta, perché troppo pesante e sgradevole, fosse la trasposizione letterale di una storia biblica”. Per quanto gli autori coinvolti siano animati da intenti grotteschi, parodistici, e sacrileghi è ironico notare che lo stesso testo sacro sia in realtà una pulsante miniera di episodi scabrosi e compromettenti.
Insomma, già in principio la Bibbia era politicamente scorretta. Infatti dalla prefazione di Emiliano Pagani possiamo estrapolare un’altra succosa considerazione: “Se proviamo ad analizzare i passi salienti con la mente sgombra da preconcetti ci accorgiamo che la Bibbia è una saga appassionante e soprattutto violentissima, colma di divinità crudeli che impongono ai propri fedeli di uccidere i primogeniti, che sterminano migliaia di neonati per salvarne uno solo, che decimano popoli con pestilenze, inondazioni, carestie, guerre, ma anche piena di: IRA DI DIO, SACRIFICI UMANI, OMICIDI, PECCATI CAPITALI, EBREI, RE E PROFETI.”
Il fumetto e il suo linguaggio sono un porto franco, è facile sperimentare con immagini, gag, situazioni e baloons la contro-narrazione di questa Bibbia grandguignolesca e atroce, nuda e cruda come la carne di ogni peccatore. Le storie proposte ridicolizzano i mostri sacri del nostro immaginario spirituale, o affettano (a volte letteralmente) il significato di parabole, sermoni e visioni divine per proporre una autopsia eretica e beffarda del messaggio religioso.
Artisticamente il volume è eccezionale, vari gli stili messi in campo dalla stesura di tavole che ricordano i cartoons fino alle iper dettagliate iconografie dal tratto sporco e fumoso. Violenza, crudeltà e iperbole del cinismo non mancano mai. Parolacce garantite e tantissima cura nel dissacrare. In principio – Storie crudeli della Bibbia è semplicemente un bellissimo volume irrinunciabile.